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Da Piacenza a Rimini investimenti per 40 milioni sull’edilizia sportiva

Tutti gli interventi finanziabili: massimo 500mila euro a progetto, fino a 1 milione per i Comuni capoluogo. Le richieste degli enti locali, in forma singola o associata, dovranno arrivare entro il 15 febbraio 2018. Tra il 2015 e il 2016 già erogati contributi per quasi 5 milioni di euro. Il presidente Bonaccini: “Una grande opportunità per i territori, le politiche per lo sport al centro del nostro mandato”. Il sottosegretario Rossi: “Un passaggio storico per l’impiantistica sportiva dell’Emilia-Romagna: non si era mai registrato fino ad oggi un investimento regionale così rilevante”

Bologna – Ammontano a 20 milioni di euro, di cui 1 milione e 777 mila alla provincia di Ferrara, le risorse che la Giunta regionale mette a disposizione degli enti locali dell’Emilia-Romagna per l’impiantistica e gli spazi sportivi.
Messi in campo attraverso un apposito bando, appena pubblicato, i fondi faranno da volano a investimenti complessivi per oltre 40 milioni di euro. Le risorse – che si aggiungono ai quasi 5 milioni di euro già stanziati negli anni precedenti – andranno a sostenere la realizzazione di progetti per migliorare e qualificare il patrimonio impiantistico dell’intero territorio emiliano-romagnolo.

I Comuni, in forma singola o associata, avranno tempo fino al 15 febbraio 2018 per presentare le richieste del contributo regionale che andrà a coprire il 50% dell’investimenti complessivi per la realizzazione di nuovi impianti sovracomunali o ampliamenti di strutture già esistenti nonché per il miglioramento e la conservazione di impianti esistenti. L’intervento varato dalla Giunta rafforza e completa l’impegno di investimenti per 25 milioni di euro, compresi i precedenti bandi, previsti ad inizio mandato.

“Vogliamo che in Emilia-Romagna si faccia ancora più sport, sia per l’importanza dell’attività motoria quale fattore di salute e benessere sia per i principi di lealtà con cui i giovani devono misurarsi- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- per non dire dell’impegno di tanti volontari e associazioni che contribuiscono a organizzare centinaia e centinaia di manifestazioni, competizioni e iniziative che rappresentano un autentico collante sociale per la comunità regionale. Le politiche per lo sport sono una delle priorità del nostro mandato e questo bando rappresenta una grande opportunità che, siamo sicuri, gli enti locali sapranno cogliere al meglio: spazi nuovi o rinnovati per lo sport di base, associato ai grandi eventi e alle grandi competizioni, dal Giro d’Italia agli Europei di calcio del 2019, sempre di più fattore attrattivo per i nostri territori. È davvero motivo di orgoglio- chiude il presidente della Regione- aver rispettato l’impegno che avevamo preso con un settore tanto importante in Emilia-Romagna, con i suoi 800 mila iscritti a enti di promozione sportiva, quasi 370 mila atleti aderenti alle federazioni e circa 3 milioni di praticanti le attività motorie”.

Le risorse messe in campo, finanziate dal Cipe nell’ambito della programmazione dei Fondi per lo sviluppo e la coesione sociale, sono ripartite sui territori provinciali destinando: 3 milioni e 925 mila euro a Bologna, 1 milione e 777 mila euro a Ferrara, 1 milione e 906 mila euro a Forlì-Cesena, 2 milioni e 786 mila euro a Modena, 2 milioni e 58 mila euro a Parma, 1 milione e 598 mila euro a Piacenza, 1 milione e 899 mila euro a Ravenna, 2 milioni e 32 mila euro a Reggio Emilia e 1 milione e 743 mila euro a Rimini.

“Con questo bando si compie un passaggio storico- aggiunge il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Andrea Rossi- per l’impiantistica sportiva dell’Emilia-Romagna. Infatti, non si era mai registrato fino ad oggi un investimento regionale così rilevante nel settore sportivo. Una risposta che ritengo doverosa ad un mondo che svolge un ruolo fondamentale per le nostre comunità. Impianti sportivi più belli saranno in grado di attrarre un numero crescente di atleti di diverse discipline. Questo investimento della Regione garantirà elevati standard di qualità degli impianti sportivi in termini di sicurezza dei praticanti e degli spettatori, a favorire l’accessibilità e la fruibilità delle strutture sportive da parte delle persone con disabilità e a migliorare la sostenibilità degli impianti da un punto di vista ambientale ed energetico”.

Il Bando: gli interventi finanziabili
Rientra nel Programma regionale triennale 2015-2017 per l’impiantistica e per gli spazi sportivi, pubblici e di uso pubblico, destinati alle attività motorio sportive e gli interventi dovranno riguardare: l’ampliamento di spazi e impianti sportivi e la realizzazione di nuovi impianti con un bacino di utenza sovracomunale (intervento minimo di 330 mila euro); il recupero funzionale, di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria, di miglioramento sismico, di efficientamento energetico, di messa a norma e di messa in sicurezza volti al miglioramento e alla qualificazione dell’offerta di servizi e impianti sportivi (intervento minimo 100 mila euro); la realizzazione di nuovi spazi attrezzati e aree verdi, collegati ad impianti sportivi, che favoriscano abbinamenti tra pratica motoria e sportiva e la valorizzazione di risorse naturali e ambientali (intervento minimo 100 mila euro). Il contributo massimo sarà di 500 mila, ad eccezione dei Comuni capoluogo per i quali può essere innalzato fino ad 1 milione di euro.
Il bando prevede che la domanda di partecipazione dovrà essere presentata esclusivamente compilando l’apposito modulo scaricabile dal sito della Regione alle pagine http://www.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/bandi e http://www.regione.emilia-romagna.it/sport : la richiesta dovrà essere presentata entro le ore 24 del 15 febbraio 2018 e inviata, unitamente alla documentazione richiesta, per via telematica all’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) sport@postacert.regione.emilia-romagna.it .

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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