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da: organizzatori

Proseguono gli eventi che accompagnano la seconda edizione della mostra “Mozzafiato. Storie di ordinaria violenza” nella quale gli artisti ferraresi prendono la parola contro la violenza di genere.
Le sedi espositive sono cinque, di cui quattro in centro molto vicine tra loro, e questa sera le toccheremo tutte.
L’appuntamento è alle 21 precise in via Borgovado 6, nello Studio d’Arte Tiberio Savonuzzi, proprio di fronte alla chiesa di Santa Maria in Vado.
Incomincerà da lì la lettura di Fabio Mangolini dedicata al maschile. Attraverso le sue parole conosceremo volti diversi di uomini violenti o che, pur essendo cresciuti in un contesto familiare violento, desiderano essere padri migliori per i loro figli.

Di seguito il calendario di tutti i prossimi eventi:

Venerdì 29 Maggio ore 21.00 precise

Fil Rouge

Fabio Mangolini darà voce ad alcuni approcci maschili alla violenza

La lettura si snoderà negli spazi espositivi del centro:

– Studio d’Arte Tiberio Savonuzzi (via Borgovado, 6),

– Studio Art Melograno (via della Paglia, 35/a),

– Studio Carmelino di Flavia Franceschini (via Carmelino, 15-17) ed

– Galleria del Carbone (via del Carbone,18/a)

I testi sono di Elena Buccoliero

Sabato 30 Maggio ore 18.00

Breve storia di MOZZAFIATO 2

– Studio Art Melograno (via della Paglia, 35/a),

PROIEZIONI di video realizzati durante Mozzafiato 2_________e visione del cortometraggio

“Il risveglio di Greta” della FilipsVision regia di Andrea Filippini in collaborazione con Visionaria

venerdì 5 giugno ore 18,30 – Galleria del Carbone

Filastrocche mozzafiato

La violenza familiare nell’esperienza dei bambini

Testi di Elena Buccoliero

Letture di Elena Buccoliero e Alberto Urro

Galleria del Carbone
Sabato 6 giugno ore 18.00 Intervento dell’Assessore alla Sanità e Servizi alla Persona Chiara Sapigni

a seguire letture di brani letterari dell’Associazione

Il Patio dei Poeti di Bondeno, sabato 6 giugno, incontro alle ore 18,00 presso la Galleria del Carbone.

1) Rumore di Rita Gabrielli, legge Lidia

2) E’ aria il fiato che scorre di Andrea Musacci, leggono Nerio e Daniela

3) Stupro d’amore di Simone Arcigni, legge Anna Rosa

4) Pensieri che passano sui corpi di Lucia Boni, leggono Sandra e Aldo (voci soliste femminile e maschile) + Lidia, Daniela (voci del coro femminile) e Aldo e Nerio (voci del coro maschile)

DOMENICA 7 giugno

ore 18.00 Omaggio a Billy Holiday con Cinzia Magri (voce) e Claudio Francica (chitarra)

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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