Skip to main content

Da ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

“Continuare a giustificare i disastri da maltempo parlando di eccezionalità è colpevole. Gli eventi climatici estremi stanno diventando la norma e con questa realtà bisogna fare i conti. Gli interventi necessari sono noti da tempo: non è più possibile tergiversare e poi piangere sulle tragedie. La strada giusta è quella dell’autonomia: portare a casa competenze e risorse per la difesa del suolo e mettere davvero in sicurezza i nodi idraulici in sofferenza”.
Stefano Bargi, consigliere regionale Lega Nord, interviene dopo l’Audizione che si è tenuta giovedì pomeriggio, in Regione del Direttore dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, Bruno Mioni, interpellato in merito agli eventi alluvionali verificatisi in data 11, 12 e 13 dicembre 2017 nella bassa emiliana e ai problemi di sicurezza idraulica e di manutenzione.
“Avevamo chiesto noi, come Lega, la possibilità di ascoltare direttamente dalla voce di un responsabile Aipo la versione dei fatti dell’azienda sull’alluvione. Ma ancora una volta abbiamo sentito ripetere le stesse cose: che i lavori sono stati fatti, che l’evento è stato intenso e concentrato in breve tempo, che si sono registrati livelli mai raggiunti prima di intensità eccetera eccetera”, spiega ancora Bargi. “In realtà, come emerge anche da relazioni della stessa Aipo sono diversi gli interventi da mettere in opera per prevenire alluvioni e disastri. E non si parla solo del rafforzamento degli argini, che in parte è stato attuato, ma anche dell’aumento della capacità delle casse di espansione, per esempio per il Secchia. Opere necessarie per aumentare la portata d’acqua che il sistema idraulico può reggere in caso di forti piogge”, spiega il consigliere.
“Sono interventi dei quali la necessità è nota da ormai 30 anni e in tutto questo periodo non sono mai stati realizzati ed esiste una indubbia responsabilità pregressa, dello Stato o della Regione, che sta nel non aver previsto e stanziato le risorse necessarie”.
La protezione e la salvaguardia dell’Ambiente così come il servizio di Protezione Civile sono tra le competenze che la Regione potrebbe ottenere dallo Stato in un regime di maggiore Autonomia. “In questo momento in cui il percorso dell’Emilia Romagna sembra aprirsi in questa direzione, con le promesse del presidente Stefano Bonaccini, è necessario agire per poter gestire davvero da vicino e in modo efficace le emergenze anche del nodo idraulico. E’ fondamentale chiedere ed ottenere che le risorse relative alle due competenze rimangano sul territorio, per potersi occupare del problema in modo concreto. Visti i ritardi del passato si tratta dell’unica strada percorribile per prevenire nuovi disastri del futuro”.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it