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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

PICCOLI MA BELLI: UNA GIORNATA DEDICATA ALLA FAUNA MINORE

Giovedì 10 dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 23.00, nell’ambito del Progetto CAMP

Fumetto Caretta carettaGiovedì 10 dicembre 2015 il Museo di Storia Naturale di Ferrara dedicherà un’intera giornata al tema della protezione della cosiddetta “fauna minore” lungo la costa adriatica della nostra regione: anfibi, rettili, piccoli mammiferi, farfalle, libellule, piccoli e grandi coleotteri e loro “colleghi” saranno per un giorno intero protagonisti delle attività che il Museo offre al pubblico.

P R O G R A M M A

Ore 9.00 – 14.00: La fauna minore incontra gli studenti del Liceo “G. Carducci” di Ferrara. Sperimentazione dell’uso di specie della fauna minore come indicatrici dello stato di conservazione degli ambienti naturali. Con Stefano Mazzotti e Carla Corazza (Museo di Storia Naturale) ed Associazione Didò.

Ore 17.00 – 18.30: In volo sulla Natura. Viaggio con i droni alla scoperta del patrimonio naturale della costa emiliano-romagnola. Con Simone Modugno (biologo e documentarista, Associazione Il Blu del Mare), Attilio Rinaldi (Fondazione Ricerche Marine di Cesenatico), Stefano Mazzotti e Carla Corazza (Museo di Storia Naturale).

Ore 21.00 – 23.00: CAMP, il progetto per la protezione della biodiversità negli ecosistemi costieri.
Con Attilio Rinaldi (Fondazione Ricerche Marine di Cesenatico), Stefano Mazzotti e Carla Corazza (Museo di Storia Naturale).

Durante gli incontri saranno esposte casette per piccoli animali realizzate dalla Guardie Ecologiche Volontarie di Ferrara.

Per maggiori dettagli, vedere alla pagina Piccoli ma belli: una giornata dedicata alla fauna minore .

Logo Camp Italy Project

Logo Regione Emilia-Romagna

In collaborazione con:
Logo GGEVLogo Associazione Naturalisti FerraresiDidò

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TRAINING 2016 IN ENTOMOLOGIA: I DITTERI SIRFIDI

Anche nel 2016, il Museo di Storia Naturale di Ferrara organizzerà, nell’ambito di DEST-Distributed European School of Taxonomy, il training in entomologia dedicato ai Ditteri Sirfidi.

Di seguito, sono riportate le informazioni sullo stage e sulle modalità di partecipazione.
Per maggiori dettagli, collegarsi alla pagina ufficiale dell’evento, oppure cliccare qui.

La lingua ufficiale dell’evento sarà l’inglese.

Duration of training
5 days: Monday – Friday

Training period
Beginning of July 2016 (exact dates announced soon)

Target Audience
MSc students, PhD students as well as early career researchers

Practical experiences
– Sampling and preserving techniques
– Identification of specimens to genera and species.
– Hoverfly rearings
– Application of Syrph the Net in environmental evaluation
– Geospatial management of data with software ESRI ArcView

Lectures
– General information about Syrphidae
– Morphology of adult and larvae of Syrphidae
– The use of bioindicator to evaluate habitat state of conservation
– Hoverfly as bioindicator with particular reference to Syrph the Net
– The role of Syrphidae in aphid control.

Name of mentor / supervisor
Dr. Daniele Sommaggio – Dr. Carla Corazza

Registration fee
€ 100 (Euros)
Participants are responsible for their own travel, accommodation and subsistence expenses.

Registration
Deadline for registration: 1 March 2016.
Click here for the registration form.

Funding
– The Museo Civico di Storia Naturale Ferrara and the Municipality of Ferrara are offering financial support to attend this training course.
– In addition, DEST is also offering two grants to waive the registration fee cost.

Evento organizzato da:

Logo Museo FerraraLOGO Distributed European School of TaxonomyLogo Comune di FerraraLogo CFR

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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