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da: Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

DEST – DISTRIBUTED EUROPEAN SCHOOL OF TAXONOMY: LO STAGE “EXPERT-IN-TRAINING” A FERRARA

dal 29 giugno al 3 luglio 2015

Inizierà lunedì 29 giugno 2015 presso il Museo di Storia Naturale di Ferrara l’evento di alta formazione entomologica “Expert-in-Training” organizzato dal Museo cittadino nell’ambito di DEST-Distributed European School of Taxonomy e dedicato ai Ditteri Sirfidi.
Fino al 3 luglio, dieci ricercatori provenienti da varie nazioni (molti italiani, ma saranno presenti anche uno svedese, un pachistano ed un colombiano) svolgeranno uno stage intensivo dedicato ai Sirfidi, piccoli insetti importantissimi per l’impollinazione delle piante impiegati anche nella lotta biologica in agricoltura ed utilizzati dal Museo di Ferrara già da molti anni come indicatori dello stato di conservazione della biodiversità in numerose località della pianura.
Le attività si svolgeranno sotto la guida del Prof. Daniele Sommaggio, docente incaricato di entomologia presso l’Università di Padova, e della Dott.ssa Carla Corazza, ricercatrice della Stazione di Ecologia del Museo.
DEST è una rete di soggetti presenti in vari Paesi europei ed attivi nella formazione di nuovi esperti per lo studio della biodiversità. Il coordinamento della rete ha sede presso il Museo Reale di Storia Naturale del Belgio: il Museo di Storia Naturale di Ferrara fa parte di DEST da molti anni, in virtù del suo impegno pluridecennale per la formazione di persone in grado di studiare, descrivere e valutare la biodiversità. Il training è organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara e con il Consorzio Futuro in Ricerca.

CITTADINI E PROGETTI LIFE : COINVOLGIMENTO, DIVULGAZIONE E PARTECIPAZIONE
Venerdì 3 luglio 2015 – Roma, Orto Botanico, Largo Cristina di Svezia 24

Segnaliamo che i progetti BARBIE, CSMON-LIFE, ECOLIFE, MIPP e U-SAVEREDS, finanziati dalla Comunità Europea nell’ambito del programma LIFE , organizzano un evento di comunicazione e divulgazione dedicato al ruolo del cittadino come interfaccia tra mondo della ricerca e della politica, per lo sviluppo di nuove politiche ambientali.
Lungo tutta la sua storia, il programma LIFE ha reso la comunicazione con la cittadinanza e la sensibilizzazione verso le tematiche ambientali una componente forte della propria missione. Negli ultimi anni in particolare, e sempre più grazie alle nuove tecnologie, i progetti finanziati mirano a creare una maggiore consapevolezza pubblica in maniera attiva e partecipata, coinvolgendo tutte le parti pubbliche e private nello sviluppo della responsabilità ambientale.
Questa giornata ha dunque lo scopo di promuovere i progetti coinvolti e di rendere il più coinvolgente possibile il supporto reale che ognuno di noi – cittadino, politico o scienziato – può dare all’ambiente.
L’ evento si terrà il giorno venerdì 3 luglio 2015, a partire dalle ore 10.00 e fino alle ore 16.00 nella splendida cornice dell’Orto Botanico dell’Università di Roma “La Sapienza” (Largo Cristina di Svezia, 24).

Programma della giornata

Ore 10.00 Registrazione dei partecipanti.
Inizio delle attività all’aperto con la partecipazione degli esperti dei diversi progetti, con dimostrazioni pratiche al pubblico.

Ore 11.00 Brevi conferenze di presentazione dei progetti LIFE coinvolti, a rotazione (Sala Aranciera).

Ore 14.00 Tavola rotonda dal tema: “La partecipazione dei cittadini alla Tutela dell’ambiente tra ricerca e politica” (Sala Aranciera).

Ore 16.00 Fine delle attività all’aperto.

Nel corso dell’evento, verrà presentata la Carta di Ferrara dal titolo “Per una strategia che espliciti il legame fra qualità della vita e biodiversità”: la Carta è scaturita dal dibattito avviato presso il Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara durante il convegno “Biodiversità per tutti: i progetti di citizen science per la conoscenza e la conservazione della natura” del 14 marzo 2015.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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