Skip to main content

La Canottieri è un luogo del cuore per più di una generazione di ferraresi. E’ stata ed è passata di moda per poi ritornare a esserlo. Chi guida lungo la strada distesa tra Francolino e Pontelagoscuro o pedala sull’argine, ritrova con lo sguardo un paesaggio familiare nel quale la palazzina bianca, un po’ “sgarruppata” della società, è inserita d’ufficio quasi fosse un’istituzione. Tutti conservano un ricordo, un racconto, un frammento della storia della Canottieri, unico approdo della città al grande fiume. Dal pontile, una volta proprio a ridosso dell’edificio, partivano gare di canoa, gommonate e barche solitarie in navigazione verso il mare. Ed era festa grande, con tanto di assembramento di spettatori, quando passava la Pavia-Venezia con i motoscafi lanciati a gran velocità lungo il fiume. fotodepoca1

Oggi il ristorantino di nuova gestione offre un’ottima cucina, gran parte a base di pesce fresco, e un servizio gradevole per gli ospiti, molti dei quali erano bambini, quando fu inaugurata la piscina. Un avvenimento soprattutto per i più grandini che dal trampolino, altissimo, si lanciavano in acqua per poi arrivare all’ora di cena sfiniti e arrossati dal sole. Cotti e pronti per andare a dormire dopo Carosello: era la regola. Molti di loro negli ultimi anni hanno riscoperto la società e tra uno spritz e un bicchiere di vino in chiusura di giornata, riemergono i visi dei ragazzini di allora. Sul balcone ci s’incontra di nuovo, ci si riconosce, si chiacchiera, si gioca a carte, si rallenta e magari si passa insieme la pausa pranzo di una giornata di lavoro.

Si nuota, maschera, cuffia e occhialini come prescritto dai tempi. Alla metà degli anni ‘60 era diverso, tanto che poteva capitare di assistere al tuffo improvviso del cocker del ragionier Pettini, proprietario dell’emporio sacchettificio Carta. Il cane Rocky , biondo, simpatico ed esuberante era sempre preceduto dai richiami del padrone. Di fronte all’acqua perdeva la ragione e l’obbedienza, si lanciava lungo le scale di corsa e si buttava nella vasca tra le risate dei bagnanti. Nessun dramma, grazie al cielo le cose erano un po’ più semplici di quanto non lo siano ora.bar2
Nel ’66 Nino Novi, socio e grande sportivo, insegnava a nuotare ai più piccoli, lo faceva per passione, dava ritmo e istruzioni da bordo vasca: “Su la testa, respira, giù la testa, più basso il sedere” e una volta ai blocchi di partenza per il tuffo iniziale, era tutto un “piega le gambe, abbassati, drizza le braccia”. Un mito.

All’inizio degli anni ’50, la leggenda narra della “Repubblica di Busgazia”, proclamata da un gruppo di soci e buongustai insaziabili. In puro spirito goliardico stamparono cartoline e francobolli ancora custoditi in cassetti privatissimi. Passavano la giornata giocando a trionfo su un tavolino affondato nell’acqua del fiume e parcheggiato sulla sponda dell’Isola Bianca e scommettevano sulla sorprendente capacità di ingurgitare cibo di ciascuno. Piatto forte: tonno e cipolla. Ma anche salama, salami e altre prelibatezze del tutto inadatte al clima estivo. Tra i fondatori della sedicente repubblica Silvio Pasqualini, il ragionier Scaglianti, detto Sgomberini in virtù della golosità che gli imponeva di mangiare qualsiasi cosa, e Lando Fedozzi, il più giovane, proprietario di un albergo in via Porta Reno. Storie, certamente incomplete, ma tasselli di un passato che fanno della Canottieri un piccolo mondo antico. E intramontabile.

tag:

Monica Forti


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it