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Una mostra, anzi due, per raccontare il talento di un artista ferrarese che non c’è più. Il suo nome non dice molto, ma i bozzetti e i disegni realizzati da lui, sì. Sono suoi i manifesti che hanno reso celebri film come ‘La dolce vita’ di Fellini e ‘Un americano a Roma’ con Alberto Sordi, ‘Profondo rosso’ di Dario Argento, lo scandaloso e citatissimo ‘Gola profonda’ e migliaia di altri ancora: tremila circa dall’inizio degli anni ’50 al 1995. Lui si chiama Alessandro Simeoni, in arte Sandro Symeoni, e fino al 31 marzo 2017 molti suoi bozzetti, locandine di film, copertine di dischi e poster sono esposti nel salone d’onore del Municipio di Ferrara. Dall’8 aprile un’altra mostra, con i suoi cartelloni di dimensioni più grandi, verrà allestita a Migliarino, dove rimarrà nel centro polifunzionale di via Matteotti fino al 18 aprile a cura di Luca Siano e Francesca Mariotti per l’associazione Ferrara Film commission.

Il critico Lucio Scardino alla mostra di Sandro Simeoni in Comune a Ferrara (foto Giorgia Mazzotti)

Ma chi è Sandro Symeoni, nato nel 1928 proprio a Migliarino, una trentina di chilometri a est di Ferrara, per andarsene ancora ventenne nella capitale del Paese e del cinema e rimanere lì fino alla sua morte, avvenuta nel 2008? Raccontano che Pier Paolo Pasolini, che viveva in casa tappato al buio, abbia tirato su le tapparelle solo per poter guardare il bozzetto del manifesto che Symeoni era andato a mostrargli, preparato per il suo film ‘I racconti di Canterbury’. E poi di Gassman e Mastroianni che si lasciavano ritrarre volentieri da lui, perché in pochi schizzi tracciava così bene i tratti del loro volto e creava all’istante l’atmosfera, il colore e il senso folgorante di tutta una storia cinematografica.

Copertina del disco con le musiche del film “Permette? Rocco Papaleo” di Sandro Symeoni (collezione Luca Siano)

Non c’è da stupirsi – secondo il collezionista che ha messo a disposizione le opere della mostra – che Simeoni abbia finito per innervosirsi quando a Ferrara decidono di invitarlo in occasione di un evento organizzato dal Comitato per le celebrazioni del centenario del cinema coinvolgendo gli autori che da qui sono partiti. Lui, che è ormai anziano e navigato, ha un nome familiare tra gli addetti ai lavori e questo comunque lo ha abituato a stare in un ambiente dove le star più desiderate e ammirate lo stimano e lo rispettano, con le case produttrici che se lo contendono. “Simeoni – preferisce limitarsi a dire l’esperto di cinema Paolo Micalizzi all’inaugurazione della mostra in piazza Municipio – era stato invitato in quell’occasione insieme ad altre personalità. Era alloggiato all’hotel Astra, ma alla premiazione al Teatro Nuovo non venne a causa di un disguido, e se ne tornò a Roma”. E’ il 1995, Symeoni ha 67 anni e a Ferrara già gli è stata dedicata una mostra. Lo racconta il critico d’arte Lucio Scardino, curatore della rassegna allestita con il Comune di Ferrara attorno al 1993 nell’ex chiesa di San Romano, nella centralissima via San Romano a ridosso del Duomo. In esposizione ci sono i manifesti di grande formato dei film per i quali Simeoni ha ideato la grafica e ridisegnato i protagonisti in un vortice di immagini che sintetizza e lancia le pellicole sul mercato italiano. “Avevo scoperto questo ferrarese che spopolava a Cinecittà – spiega Scardino – in occasione di un’altra mostra sui manifesti e le locandine che avevo organizzato a Treviso. Era un nome affermato nel mondo del cinema, ma sconosciuto fuori da quella cerchia. Avevo avuto il suo contatto attraverso il nostro concittadino Florestano Vancini, lo ho coinvolto e c’è voluta tutta la mia pazienza perché certo non aveva un carattere facile”. Un incontro faticoso, quello tra Ferrara e il suo estroso e talentuoso figlio, che presto se ne ritorna ancora una volta nella città che gli ha dato lavoro e carriera.

Inaugurazione con la sindaca di Fiscaglia, Alberto Squarcia, l’assessore Maisto e il collezionista Luca Siano
Gli organizzatori Mariotti, Micalizzi, Maisto, Siano, Squarcia, Pasetti
Mostra di Sandro Simeoni nel salone d’onore del Comune di Ferrara
Locandine di Sandro Simeoni in mostra
La firma di Sandro Symeoni (collezione Luca Siano)

Dopo dieci anni che non c’è più, i riflettori si accendono su quei lavori che continuano a parlare di lui. Grafiche, collage e bozzetti lanciano messaggi che nel frattempo hanno tenuto incollati occhi e attenzione di un giovane grafico e appassionato d’arte che in quel momento vive a Milano. È Luca Siano, che pian piano cerca tutto ciò che è disegnato da quella mano e mette insieme una collezione considerevole, andando a rintracciare la storia e ogni dettaglio possibile della biografia di un artista di cui riconosce all’inizio solo il ghirigoro della sigla con cui firma le opere, rimanendo ancora praticamente sconosciuto. Il collezionista che accumula opere e informazioni è ora curatore delle due mostre ferraresi insieme con Francesca Mariotti dell’associazione Ferrara Film Commission presieduta da Alberto Squarcia e da Micalizzi in veste di presidente onorario. “Avevo appeso in casa alcune sue locandine – dice Siano – e ogni tanto mi alzavo folgorato per guardarle, stupefatto da tanta originalità e modernità e sempre più incantato da quella sigla misteriosa ‘Sym’ che riuscivo appena a decifrare e che anche quando la cercavo in rete non mi rimandava a niente. Possibile che un artista così dotato non fosse conosciuto?”. A far luce sul mistero ci pensa Siano stesso, mettendo insieme locandine, poster, copertine, tutto quello che trova su bancarelle e online, attratto da quella firma sinuosa ed enigmatica, che alla fine diventa un nome e – da lì – un appiglio a cui si attacca per sapere di più. “Ho preso su il telefono – racconta Siano – per contattare perfetti sconosciuti che potevano sapere qualcosa di lui, vicini di casa, gente che bazzicava nel cinema, la clinica romana dove muore nel 2008″ (e non nel 2007 come è indicato su Wikipedia, ndr). Una matassa da dipanare che alla fine lo porta fino a Ferrara, dove Simeoni è partito.

Locandina di “Profondo Rosso” di Sandro Symeoni (collezione Luca Siano)
Locandina de “I racconti di Canterbury” di Sandro Symeoni (collezione Luca Siano)
Locandina di “Il Grido” di Michelangelo Antonioni di Sandro Symeoni
Locandina di “Fiamme su New York” di Sandro Symeoni (collezione Luca Siano)
Locandina de “La dolce vita” disegnata da Simeoni

Ad aiutare Siano nel percorso è lo stesso Scardino, che ha conosciuto di persona l’artista. E fa notare: “Simeoni è ancora uno studente del Dosso Dossi (l’istituto d’arte di Ferrara), quando comincia a disegnare le tavole dei cartoni animati per gli spot pubblicitari da proiettare al cinema, dei piccoli caroselli che il suo maestro Laerte Milani affida agli allievi più dotati”. A Ferrara il suo talento germoglia, si sviluppa e non passa in realtà inosservato. Disegna caricature che vanno ad illustrare le pagine dei giornali locali. Nel 1947 il ‘Giornale dell’Emilia’ annuncia  la preparazione di una mostra con le sue caricature e il critico d’arte ferrarese ricorda che una raccolta di queste opere venne allestita nel Ridotto del Teatro Comunale. Intanto però la passione e le capacità portano Simeoni lungo altre strade. Si iscrive all’Accademia di belle arti di Bologna e da lì poi va a Roma, dove gli si apre la carriera del cinema, affiancata sempre da quella di pittore. Sia Scardino sia Siano finiscono davanti al manifesto realizzato per il film di Pasolini ‘I racconti di Canterbury’. “Ecco qua – dice Scardino – queste figure compongono un vero e proprio quadro, un’opera d’arte di realismo geometrico, un po’ optical, con colori e freschezza che risentono della pop art e di uno stile neo futurista”. Siano fa notare come “Simeoni disegna tutto senza mai usare la linea curva, solo tratti netti, che rendono i suoi lavori scattanti, veloci, grintosi e inevitabilmente hanno colpito uno come me che viene dalla street art”. E ricordiamoci, sottolinea l’assessore alla Cultura Massimo Maisto, che il cinema per cui Simeoni realizza i manifesti che attraggono il pubblico nelle sale, in quegli anni è il secondo sul mercato mondiale.

Mostra Simeoni: opere in mostra in Municipio a Ferrara
Manifesti di Simeoni in mostra nell’atrio del Municipio
Bozzetto e locandina di Simeoni in mostra nel salone d’onore

La mostra ‘Sandro Simeoni’ è visitabile dal 21 al 31 marzo 2017 nel Salone d’onore del Comune di Ferrara (piazza Municipio 2, Ferrara), dove è in programma per giovedì 30 marzo alle 17 il finissage con aperitivo e intervento musicale della soprano coreana, socia onoraria della Ferrara Film Commission, Benedetta Kim con i suoi giovani allievi Andrea Curti e Rebecca Rizzi, che eseguiranno alcuni brani tratti da colonne sonore famose. Visite con ingresso libero negli orari di apertura di ufficio dal lunedì al venerdì ore 9-18.

L’esposizione proseguirà, dall’8 al 18 aprile 2017, alla Sala del Centro polifunzionale, di viale Matteotti, a Migliarino nel Comune di Fiscaglia.

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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