Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Tecnopolo di Bologna, al via la Conferenza dei servizi: a breve i bandi per la realizzazione dei primi interventi nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi di via Stalingrado. Già disponibili 60 milioni di euro. L’assessore regionale Palma Costi: “Siamo riusciti, come avevamo fissato nel programma dei primi cento giorni, ad indire la Conferenza dei servizi. Il Tecnopolo è un punto chiave per completare il sistema dell’innovazione a servizio dello scambio tra ricerca ed industria”

Al via, domani mercoledì 20 maggio, alla Conferenza dei servizi per la realizzazione dei primi interventi per la realizzazione del Tecnopolo di Bologna presso l’ex area Manifattura Tabacchi di via Stalingrado. La Conferenza dei servizi condurrà a breve all’emanazione dei bandi per la realizzazione dei lavori di realizzazione dei primi edifici – per i quali sono già disponibili risorse per 60 milioni di euro – che conterranno l’infrastruttura per l’innovazione, la ricerca ed il trasferimento tecnologico.
Il percorso della Conferenza dei Servizi nonché il programma e il progetto degli lavori interventi sono stati presentati oggi in Regione dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, dal sindaco di Bologna Virginio Merola, dal presidente di Finanziaria Bologna Metropolitana Spa Renato Baioni e dal rappresentante dello studio Gmp Architekten-Von Gerkan, Marg und Partner di Amburgo che ha realizzato il progetto. Erano presenti anche i soggetti coinvolti nell’attività del Tecnopolo bolognese.
In cento giorni dall’avvio della Conferenza dei servizi  – fatto salvo eventuali sospensioni e proroghe –  saranno acquisiti tutte le necessarie autorizzazioni, nulla osta e assensi: con l’approvazione del progetto definitivo saranno attivate le procedura di gare per l’appalto integrato (relativo a progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori). Questa fase dovrà essere conclusa nella primavera 2016, mentre il tempo stimato di realizzazione delle opere è di 3 anni prevedendo l’utilizzo degli spazi edificati a partire dal 2019. Parallelamente, ed in tempi coerenti e compatibili, saranno portate a compimento le ulteriori procedure di gara per il completamento della prima fase di intervento (lotto 2 ed assegnazione della Centrale energetica a una Energy Service Company, Esco).
«Siamo riusciti, come avevamo fissato nel programma dei primi cento giorni, ad indire la Conferenza dei servizi. Il Tecnopolo di Bologna – ha sottolineato l’assessore regionale Palma Costi – rappresenta un punto chiave per completare il grande ecosistema della innovazione a servizio, ed in grado di facilitare, dello scambio di conoscenze tra ricerca ed industria. In Emilia-Romagna ci sono oltre 26 mila addetti in ricerca e sviluppo di cui oltre 16 mila nelle imprese. Una grande e crescente comunità che deve trovare luoghi e forme idonee per lavorare assieme e generare innovazione e opportunità di sviluppo».
Il progetto è dello studio Gmp – von Gerkan, Marg & Partner con sede principale ad Amburgo (in associazione con altri professionisti tedeschi e italiani: Werner Sobeck, Studio TI società cooperativa, Aldo Antoniazzi, Marco Baccanti e Carlo Carli) che è risultato vincitore, nel maggio 2012, del Concorso internazionale di progettazione per il recupero e la riqualificazione della ex- Manifattura Tabacchi di Bologna.
La Regione si avvale della società in house Finanziaria Bologna Metropolitana per il supporto nel coordinamento generale del progetto e nell’espletamento delle relative attività tecniche e amministrative.
Il Tecnopolo
Nel Tecnopolo saranno ospitate sia grandi istituzioni di ricerca (Enea, Ior e Università di Bologna), sia le funzioni di coordinamento della Rete, rappresentate da Aster nonché altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca applicata di rilevanza industriale e territoriale, a partire da Lepida Spa, la società regionale che coordina l’Agenda Digitale e la realizzazione della banda larga e ultra larga. Ma la sfida principale futura sarà quella di attrarre nei molti spazi a disposizione, imprese di alta tecnologia che arriveranno nel nostro territorio e che vorranno insediarsi a stretto contatto con i laboratori.
Lo Ior (Istituti Ortopedici Rizzoli) trasferirà nel Tecnopolo il nuovo Dipartimento RIT (Rizzoli Innovazione Tecnologica) articolato in 6 unità di ricerca negli ambiti della Medicina rigenerativa e la ricostruzione tissutale in ambito muscolo-scheletrico, dei materiali biocompatibili e delle nano-biotecnologie, della bioingegneria e della bio informatica clinica, insieme ad alcune importanti infrastrutture di ricerca, come lo stabulario e la banca dell’osso. L’Enea porterà tutta la struttura di ricerca presente in Emilia-Romagna, ad eccezione della sede di Faenza e del Brasimone e in particolare i 4 laboratori legati alla Rete Alta Tecnologia riguardanti l’efficienza energetica, l’ambiente, la tracciabilità dei materiali, l’interoperabilità. L’Università di Bologna si insedierà inizialmente con il laboratorio sull’edilizia e con il proprio consorzio di ricerca, realizzato con l’Unione Industriali, T3 Lab, specializzato nell’informatica, microelettronica e sensoristica.
Il Tecnopolo sarà un luogo in cui le imprese potranno ricercare il proprio partner scientifico, in cui ricercatori, tecnici delle imprese e imprenditori hi-tech potranno divenire una grande comunità di innovatori, specialmente per alcune delle industrie del futuro: le scienze della vita, l’ambiente, l’energia.
Fasi e procedure di realizzazione del progetto
La Regione ha individuato un percorso per la realizzazione dell’intervento articolato su più lotti (possibilità peraltro già prevista fin dal concorso di progettazione) che prevede: un primo lotto (lotto 1) di intervento mediante realizzazione diretta da parte della Regione, tramite appalto integrato, che prevede la realizzazione delle sedi per l’Enea, l’Istituto Ortopedico Rizzoli, la Protezione Civile e Arpa e la centrale tecnologica, spazi a servizio di Incubatori d’Impresa; un secondo lotto (lotto 2) tramite procedura di Project Financing, che prevedrà la realizzazione dei servizi di ristorazione a servizio dell’area, le sedi di Lepida ed Aster e  alcuni laboratori di ricerca dell’Università di Bologna; l’avvio della preventiva demolizione di edifici esistenti con intervento diretto. La realizzazione dell’impiantistica e gestione pluriennale della centrale di produzione energetica autonoma all’interno del Tecnopolo, con affidamento ad una Esco.
Il progetto generale
Il progetto dello studio GMP si contraddistingue per il rispetto delle architetture progettate da Pier Luigi Nervi e del carattere industriale del luogo. Gli edifici più significativi vengono mantenuti nella loro integrità, adeguata alle nuove esigenze funzionali e tecnologiche, integrandone i volumi con nuove edificazioni coerenti con l’insieme. Nel ripensare le destinazioni, l’accessibilità e i percorsi è stata data particolare importanza alla progettazione delle aree esterne e del verde: tutti i percorsi interni sono pedonali, la piazza centrale si configura come luogo di incontro e scambio e tutte le zone scoperte – percorsi, cortili e margini – sono caratterizzate da aree verdi di diverso tipo.
Particolare attenzione è stata posta al progetto del verde e, in questo ambito, alle relazioni dell’area con le aree circostanti. La sede della Manifattura Tabacchi, testimonianza storica di un passato industriale, diventa luogo ideale di incontro tra natura e cultura e da questo incontro/processo di contaminazione, ha origine il progetto del paesaggio che mira a costituire un luogo identitario e di nuova generazione, chiamato a dar risposta al paradigma del rapporto tra i cittadini e gli spazi del paesaggio urbano contemporaneo.
Il cuore pubblico del progetto sono le piazze d‘ingresso, la piazza della ciminiera e la piazza degli aceri, pensate come luogo di massima relazione interna, su cui affacciano i principali servizi del Tecnopolo e da cui partono verso l‘esterno quattro direttrici che organizzano il quartiere: a sud verso la Bolognina; a est verso il futuro “Parco della Creatività” e verso la Fiera; a nord oltre la tangenziale verso il quartiere Corticella e a ovest verso la zona dell’Arcoveggio.
La centrale tecnologica
Il progetto per la produzione del caldo, del freddo e dell’energia elettrica, è stato elaborato sulla base delle richieste della Regione Emilia-Romagna utilizzando le più evolute tecnologie disponibili al fine di ottimizzare al massimo l’utilizzo di fonti rinnovabili ed i costi di gestione e manutenzione, con la previsione di avviare una procedura per l’individuazione di una Esco che realizzi e gestisca le opere impiantistiche a costo zero per la Regione.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it