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Da Unife

Sono tre i progetti di ricerca di cui è capofila il Laboratorio Terra&AcquaTech dell’Università degli Studi di Ferrara che partecipano a “R2B SMAU – Research To Business”, manifestazione che fa incontrare la domanda di innovazione con i Laboratori e i Centri di Ricerca nazionali e internazionali, le startup e le istituzioni. Lo spazio espositivo per incontrare le aziende e gli investitori e la partecipazione a eventi di presentazione con il mondo economico saranno una occasione importante per conoscere figure interessate a sviluppare la ricerca e a favorirne l’industrializzazione. Questo il calendario delle presentazioni: 8 giugno ore 15: Progetto GST4Water all’interno del Clust-ER Edilizia e Costruzioni, 8 giugno ore 16: Progetto HPSOLAR all’interno del Clust-ER Energia e Sviluppo Sostenibile, 9 giugno ore 13: Progetto VALSOVIT all’interno del Clust-ER Agroalimentare
Il progetto GST4Water – Green Smart Technology for Water si occupa di soluzioni innovative, orientate al risparmio e alla sostenibilità dei consumi idrici, attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie in ambito ICT, per rendere i cittadini consapevoli riguardo al consumo dell’acqua. Il coordinatore scientifico, prof. Marco Franchini, docente di costruzioni idrauliche presso il Dipartimento di Ingegneria di Ferrara, commenta: “Sono molto lieto che i nostri progetti possano trovare uno spazio insieme a R2B, visto che tutti e tre sono afferenti al laboratorio e hanno ottenuto un finanziamento POR FESR, seppure in ambiti differenti: sarà così possibile avere una vetrina delle diverse competenze ed esperienze di innovazione che il Tecnopolo e l’Ateneo possono offrire”.
Il progetto HPSOLAR ha l’obiettivo di coniugare sistemi di depurazione ambientali e conversione di energia solare in energia chimica immagazzinata sotto forma di combustibili puliti come l’idrogeno; si sviluppa sull’idea di rendere la depurazione delle acque di scarico produttiva dal punto di vista energetico ma anche ambientalmente ed economicamente sostenibile. Il coordinatore scientifico, prof. Carlo Alberto Bignozzi, docente di chimica inorganica presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche di Ferrara, sottolinea come HPSOLAR sia “un progetto che propone tecnologie innovative di interesse per diverse applicazioni. La partecipazione a R2B rappresenta un’interessante opportunità per presentare ai diversi stakeholders le tecnologie in fase di sviluppo, al fine di verificare eventuali occasioni di collaborazione per la loro completa industrializzazione”.
Il progetto VALSOVIT – Valorizzazione sostenibile degli scarti della filiera vitivinicola per l’industria chimica e salutistica (www.valsovit.it), è un progetto di ricerca industriale strategica 2014-2020, in tema di valorizzazione degli scarti della filiera vitivinicola per la produzione di sostanze ad alto valore aggiunto (valorizzazione di seconda generazione partendo da sottoprodotti quali vinaccioli, bucce, raspi freschi, vinaccia bianca, feccia, teste e code di distillazione etanolo) sfruttando tecnologie a basso impatto ambientale. La realizzazione dei prototipi di prodotti in laboratorio vede coinvolti quattro laboratori di ricerca (Terra&AcquaTech, CRPA Lab, CIRI-EA, LEAP) e, successivamente alla valutazione dei risultati ottenuti, si procederà con lo scaling-up aziendale di quelli più promettenti (quattro imprese coinvolte, Caviro Distillerie s.r.l., Eridania Sadam S.p.A., AmbrosiaLab s.r.l., CBC s.r.l.). L’obiettivo consiste nello sviluppo di tecnologie e strategie in grado di gestire in modo più razionale, sostenibile e lungimirante gli scarti della filiera vitivinicola, utilizzando percorsi della chimica verde e differenziando i cicli produttivi verso la nutraceutica, la cosmesi e i prodotti fitoiatrici/biostimolanti.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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