Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Sono 25 su 60 i Comuni colpiti dal sisma 2012 che hanno pressoché completato la ricostruzione di case e imprese e stanno terminando quelle delle opere pubbliche. Completati 3.974 cantieri che corrispondono a 12.506 immobili: rientrati a casa oltre17.800 abitanti. Per abitazioni e imprese concessi finanziamenti per oltre 2,6 miliardi e liquidati 1 miliardo e 381 milioni. L’assessore Costi: “La ricostruzione procede, ora ci concentreremo sui territori maggiormente colpiti e ancora impegnati su quote importanti di ricostruzione privata”.

Bologna – Sono 25 i Comuni che non faranno più parte del “cratere” avendo ormai completato la ricostruzione privata di case e di imprese o essendo nelle fasi conclusive. Lo stabilisce l’ordinanza (la numero 12 del 16 marzo) firmata oggi dal Commissario delegato alla Ricostruzione e presidente della Regione Stefano Bonaccini, che stabilisce i criteri per la riduzione e la rimodulazione dei Comuni rientranti nelle diverse tipologie di danno nell’ambito della ricostruzione privata e l’individuazione di un nuovo perimetro ai fini della gestione delle misure e degli interventi necessari per completare la ricostruzione privata.
L’ordinanza è consultabile sul sito http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
Nell’ambito della ricostruzione privata, 25 Comuni sui 60 inseriti nel cratere dal sisma del 2012 hanno di fatto già ultimato le istruttorie o sono in uno stato molto avanzato di attuazione.
“Restringere il perimetro del ‘cratere’ significa che la ricostruzione procede e che in alcuni Comuni colpiti dal sisma si è pressoché completata la ricostruzione – spiega l’assessore regionale alla Ricostruzione post-sisma Palma Costi – La nostra attenzione ora si concentrerà su quei Comuni maggiormente danneggiati dalle scosse del terremoto del 2012 e che quindi sono ancora impegnati a portare avanti la ricostruzione privata”.
Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica invece il ragionamento sullo stato di avanzamento verrà fatto in un momento successivo, ma già con l’Ordinanza 11/2016 pubblicata venerdì 11 marzo è stato compiuto un primo passo, approvando i criteri per la ripartizione delle nuove risorse assegnate dalla finanziaria 2016 e l’elenco dei soggetti ai quali, in applicazione dei criteri vengono assegnate complessivamente risorse per € 127.319.056,37. L’Ordinanza 11 definisce inoltre le modalità con le quali i vari soggetti attuatori, beneficiari delle suddette risorse dovranno procedere, in collaborazione con la Struttura Tecnica del Commissario Delegato, alla formulazione delle proposte per la formazione del Piano annuale dei Beni Culturali 2015/16.

I dati della ricostruzione
Secondo i dati – visibili sul portale ER nel sito http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto – relativi alla ricostruzione registrati (aggiornamento 1 marzo 2016) dal sistema Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) relativo alle abitazioni e dal sistema telematico Sfinge per quanto riguarda le imprese colpite dal sisma del maggio 2012, sono stati concessi finanziamenti per 2,5 miliardi e liquidati 1 miliardo e 320 milioni.
Abitazioni. Sono 6.481 le ordinanze emesse presso gli istituti bancari per il pagamento dei contributi per la riparazione delle abitazioni. Complessivamente le pratiche in lavorazione presso i Comuni sono 8.147, al netto delle 687 rinunce, rigetti e abbandoni. Ad oggi i sindaci hanno concesso 1 miliardo e 611 milioni di euro di contributi di cui 918 milioni di euro liquidati.
Le unità abitative coinvolte ad oggi nelle pratiche in lavorazione ammontano a 17.890, per un totale di 28.497 abitanti interessati. I cantieri completati sono 3.974 che corrispondono a 12.506 immobiliari: sono rientrati nella propria casa 17.854 abitanti. Le unità ad uso economico ovvero immobili a uso produttivo, commerciale, uffici e depositi rientranti in edifici abitativi (quindi che hanno seguito la procedura su Mude), sono 6.258 unità. Ad oggi circa 2400 pratiche sono state solo prenotate ma non sono ancora state trasformate in domande di contributo dai tecnici privati sulla apposita piattaforma Mude.
Imprese. Sono 2.693 domande di contributo presentate attive (ovvero al netto 1.155 di rigetti e rinunce) per immobili, beni strumentali, scorte e delocalizzazione. Sono 1.839 i Decreti di concessione di contributo per oltre 1 miliardo di euro: ad oggi liquidati 441 milioni. Le prenotazioni per contributi alle imprese sono 1.082 che dovranno trasformarsi in domande entro il prossimo 31 marzo.
Sempre per le imprese sono state previste altre forme di sostegno, tra cui i contributi con fondi Inail a favore delle imprese con carenze strutturali nei capannoni e per i quali occorre aumentare la sicurezza. La dotazione messa a disposizione dall’Inail (imprese con carenze strutturali nei capannoni) è di 74 milioni di euro: ad oggi, a fronte di 1.030 domande presentate sono state assegnate risorse per 27,2 milioni di euro a 802 imprese. Nei giorni scorsi è stato esteso il provvedimento Inail ai proprietari senza dipendenti e successivamente ai capannoni agricoli.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it