Skip to main content

Da Libreria Feltrinelli

“Uno scontro millenario incombe sul futuro” è lo slogan con cui il collettivo di scrittori si ripresenta sulla scena letteraria dopo quattro anni di silenzio, con un’avventura lunga come la storia dell’uomo. E oltre.

La libreria Feltrinelli di Ferrara, in collaborazione con l’associazione culturale Gruppo del Tasso, propone la presentazione dell’ultimo romanzo di Tersite Rossi, collettivo di scrittori scoperto da Massimo Carlotto e formato dall’insegnante Mattia Maistri e dal giornalista Marco Niro, che torna sulla scena letteraria a sei anni dal felice esordio del 2010 con “E’ già sera, tutto è finito” (Pendragon), il romanzo-inchiesta sulle bombe del ’92-’93, e a quattro anni da “Sinistri”, il noir distopico uscito nel 2012 nella collana SabotAge curata da Carlotto per le edizioni e/o.
Il nuovo romanzo, già salutato positivamente da critica e pubblico, s’intitola “I Signori della Cenere” (Pendragon, in libreria dal 6 ottobre 2016) e sarà presentato venerdì 31 marzo 2017 alle ore 18 alla libreria Feltrinelli, dove i due autori saranno intervistati da Andrea Moretti.
Il duo di scrittori ancora una volta si diverte a giocare con il tempo e la Storia. Se il primo lavoro era ambientato nel recente passato e il secondo nel prossimo futuro, questo affonda le sue radici all’alba dei tempi, per poi scaraventarci fino ai nostri giorni, quelli della grande crisi, e andare oltre.
Si tratta di un’avventura senza respiro che costringe i protagonisti – popoli antichi, monaci guerrieri, uomini d’affari senza scrupoli e intellettuali ambigui – a interrogarsi sull’origine dei sentimenti umani più profondi, l’amore e l’odio.
“I Signori della Cenere” è un romanzo di storie intrecciate, come da tradizionale marchio di fabbrica del duo di scrittori. Lorenzo è un rampante broker di Wall Street, Aldo un taciturno ragioniere di provincia e Petra un’inquieta antropologa alla ricerca di se stessa. Le loro vite s’incrociano a Milano nella primavera del 2007, in un hotel di lusso dove Lorenzo si trova per seguire un convegno dell’élite finanziaria internazionale, Petra per relazionare a un seminario sulle società matriarcali, Aldo, rimasto disoccupato, per compiere la sua vendetta contro il sistema che lo ha fatto fuori.
A fare da sfondo alla narrazione sono stavolta i crimini finanziari all’origine della devastante crisi economica d’inizio millennio e il modello sociale pacifico e mutuale delle antiche civiltà preindoeuropee dedite al culto della Grande Madre. Due mondi opposti e solo apparentemente molto lontani, in realtà legati da un filo sottile che s’intreccia fino ai nostri giorni, mettendo tutti di fronte a un bivio: la guerra più sanguinaria di tutti i tempi oppure una svolta pacifica e rivoluzionaria nelle relazioni fra gli uomini. Odio oppure amore.
“Anche questo nostro terzo romanzo – spiegano Niro e Maistri, che prima di iniziare a scrivere hanno condotto un pluriennale lavoro di ricerca – s’inserisce nel solco della cosiddetta Narrativa d’Inchiesta. Ovvero quel particolare uso della narrazione che offre al lettore l’occasione di avvicinarsi a temi, fatti e idee che l’informazione di massa non approfondisce o, spesso, nemmeno sfiora. Assegnando a quei temi, fatti e idee una nuova forma che, pur facendo perno sul verosimile, spesso e volentieri si spinge oltre la verosimiglianza, per diventare, a volte, quasi predizione”.
A un contenuto tanto ricco corrisponde, in linea con i precedenti lavori del collettivo, una forma caleidoscopica, pluri-genere, che svaria dal noir al giallo, dall’investigativo all’avventura, addirittura fino al fantasy. Un oggetto narrativo non identificato, né identificabile, che non si lascia incasellare, e ingabbiare, dalle categorie spicciole create dall’odierno marketing editoriale.
A essere chiaramente identificabile, invece, è l’uso di un “tòpos” letterario molto caro al duo di scrittori, quello dell’antieroe, evocato dal loro stesso pseudonimo, che richiama il Tersite omerico, un antieroe che nell’Iliade sfidò l’ipocrisia del potere ma finì bastonato e deriso, del quale Niro e Maistri si cimentano a creare epigoni letterari contemporanei. Lo erano i protagonisti dei primi due romanzi, lo sono anche quelli del terzo. “Possiamo dire che ‘I Signori della Cenere’ – affermano gli autori – rappresenti la chiusura ideale di una sorta di trilogia dell’antieroe”.
Per avere maggiori informazioni sul romanzo, conoscere le tappe del tour di presentazione “Terra e cenere”, nonché approfondire la conoscenza di Tersite Rossi, è possibile visitare il sito dell’autore: www.tersiterossi.it.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it