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Da ufficio stampa Comune di Comacchio

Dal 21 al 25 aprile 2018, la cooperativa sociale Work and Services s.c.s., produttore della anguilla marinata tradizionale
delle Valli di Comacchio -presidio Slow Food- organizzerà la terza edizione della Festa dei Pesci Marinati, evento
culturale ed enogastronomico che si terrà presso l’antica Manifattura dei Marinati di Comacchio, in Corso Mazzini
200.

L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Comacchio e del Parco del Delta del Po Emilia Romagna.
La manifestazione è stata organizzata per valorizzare i prodotti marinati della tradizione comacchiese, ma anche i piccoli
imprenditori, gli artigiani del territorio, le realtà associative e il mondo del non profit al fine di promuovere la bellezza della
nostra terra e coloro che a vario titolo continuano a prendersene cura. Con questo intento, sotto il Loggiato dei
Cappuccini verrà allestito uno spazio espositivo per promuovere alcune produzioni enogastronomiche e artigianali di
eccellenza, accanto sarà allestita la Piazza della Promozione Sociale, luogo in cui si potranno incontrare realtà sociali
del non profit che attraverso il lavoro artigianale accolgono persone fragili nel mondo del lavoro.

Le giornate di Festa saranno rese vive dallo stand gastronomico, dalle visite guidate alla Manifattura, da diversi
laboratori per bambini e famiglie, dalle escursioni in bicicletta e da momenti di intrattenimento nella Sala Fuochi, cuore
della tradizione di marinatura del pescato di Valle.

Sono in programma numerosi incontri e presentazioni che a vario titolo affrontano il tema della Festa che è la felicità e
ciò che la genera, infatti le 5 giornate vedono coinvolte varie opere sociali e realtà associative tra cui l’associazione
Mongolfiera ONLUS, Gli Amici del Cardinal Caffarra, l’associazione Fraternità, Famiglie per l’Accoglienza, l’APS Santa
Caterina da Siena, l’Associazione Gaudi, la Fondazione Enrico Zanotti ed altri.

Quest’anno la Festa sarà arricchita anche dalla presenza dell’evento #Contagiamoci! promosso da Work ad Services,
Fondazione Cattolica Assicurazioni e il Festival della Dottrina Sociale di Verona. Vedrà il coinvolgimento di 120
rappresentanti di opere sociali provenienti da tutta Italia per condividere il senso del fare e affrontare “la sfida della
libertà” nel costruire risposte positive alle persone alla luce della dottrina sociale della Chiesa.

Inoltre cura di Consorzio Si e APS S. Caterina da Siena verrà presentato in conferenza stampa il progetto di
cooperazione internazionale Specialitaly Palestina di cui è capofila il Comune di Comacchio alla presenza del Sindaco
Marco Fabbri, della rete dei partners nazionali e di Jiries Qumsiyeh Direttore del Ministero del Turismo e dell’Antichità
dell’Autorità Palestinese.

L’evento è organizzato e promosso da: Work and Services s.c.s., Istituto d’Istruzione Superiore Remo Brindisi, Aqua,
Aps Santa Caterina da Siena, Consorzio Si scs e Fondazione Cattolica Assicurazioni-Festival della Dottrina Sociale; con
il patrocinio del Comune di Comacchio e del Parco del Delta del Po; con la partecipazione di: Marasue, Progetto
Discover Comacchio, Associazione Salinari Comacchiesi, Delta Ciclando, La fattoria degli animali – La Collinara, Coop.
Girogirotondo, Amici di Sam, L’alvadur scs, Impronta scs, Spazio Marconi – Fab Lab, Fondazione Cattolica
Assicurazioni, Coldiretti Ferrara-Campagna Amica, Ascom, Confcooperative, Po Delta Tourism, Ucid Verona, Amici di
Nicola Pappi.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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