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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Yasmeen Al Najjar e Taya Govreen Segal a Ferrara per parlare della questione israeliano-palestinese

Yasmeen e Taya. Due giovani donne, una palestinese e l’altra israeliana, unite per rivendicare il loro diritto ad una vita di pacifica convivenza in due liberi Stati.
Stiamo parlando rispettivamente di Yasmeen Al Najjar, diciannovenne disabile dall’età di tre anni che, pur con un arto amputato, è riuscita a realizzare il sogno di scalare il Kilimangiaro portando, con la sua straordinaria impresa, l’attenzione dei media internazionali sulla vita difficile di tanti giovani e di tutto il popolo palestinese ancora costretto a subire privazioni e indebite violenze.
E di Taya Govreen Segal, giovane video reporter indipendente, impegnata nel sociale, femminista e antimilitarista, firmataria di un documento di rifiuto del servizio militare, il che è considerato un reato, e della politica di occupazione e violazione dei diritti fondamentali del popolo palestinese da parte dello Stato di Israele.
Le due giovani, vincitrici della nona edizione del Premio Internazionale Daniele Po, che quest’anno punta i riflettori sulla scottante questione israeliano-palestinese, parleranno di Difesa dei diritti umani e contro la guerra, lunedì 12 ottobre alle ore 15 in Aula Magna di Economia e management di Unife (via Voltapaletto,11).
Dopo i saluti di Cristiana Fioravanti, delegata del Rettore per le Pari Opportunità, e di Massimo Maisto, Vice Sindaco del Comune di Ferrara, sarà Nedda Alberghini, Presidente dell’Associazione “Le Case degli Angeli di Daniele Onlus” a introdurre le due donne, che porteranno importanti testimonianze di vita e di aspirazione a risolvere, senza più spargimenti di sangue, l’annosa questione conflittuale.
All’incontro interverranno due docenti Unife esperti in materia: Alessandra Annoni, Dipartimento di Giurisprudenza, e Andrea Baravelli, Dipartimento di Studi umanistici.
Come afferma Fioravanti: “Mentre a Gerusalemme e in Cisgiordania continuano le violenze e la comunità internazionale si prepara ad assistere, inerte, allo scoppio di una terza intifada, Taya Govreen Segal, video reporter indipendente israeliana, e Yasmeen Al Najjar, scalatrice disabile palestinese, rivendicano con forza il proprio diritto a convivere pacificamente, e con la loro tenacia gettano una luce di speranza su un conflitto troppo spesso archiviato come irrisolvibile”.
Mercoledì 14 ottobre alle ore 16 in Residenza Municipale (p.zza del Municipio,2), Yasmeen e Taya saranno insignite dal Sindaco Tiziano Tagliani del riconoscimento per l’impegno profuso nella difesa dei diritti umani e nella condanna alla guerra, alla presenza dell’On. Luisa Morgantini, ex Vice Presidente del Parlamento Europeo, con delega alla Palestina.
Organizzazione a cura di Unife, in collaborazione con Comune di Ferrara.
Il Premio Internazionale Daniele Po viene istituito per volontà di Nedda e Fortunato Po, fondatori dell’Associazione Onlus “Le Case degli Angeli di Daniele nel mondo”, per onorare la memoria del figlio attraverso un riconoscimento anche oneroso ad un personaggio che, a livello nazionale od internazionale, si sia particolarmente distinto nella difesa dei diritti umani e nell’esaltazione di tutti quei valori che concorrono alla realizzazione di una Civiltà di Pace. In data 6 aprile 2014 all’interno dell’Associazione “Le Case degli Angeli di Daniele Onlus” nasce il progetto UN.VI.NU. (Università della Vita per una Nuova Umanità) che inserisce il Premio Internazionale Daniele Po nella programmazione di ogni anno accademico. http://www.lecasedidaniele.org/it/premiointernazionale.html
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293263, cell. 3351409739

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UNIVERSITA’ DI FERRARA

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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