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L’onorevole leghista Maura Tomasi replica alle accuse del senatore di Fratelli d’Italia: “Fra le competenze della Commissione Antimafia abbiamo inserito il contrasto a tutte le mafie straniere e non solo alla mafia nigeriana: inserire specificamente i paesi di origine delle associzioni delinquenziali avrebbe precluso alla Commissione medesima di poter agire a tutto campo”. Il capogruppo del Carroccio in Regione: “A Ferrara abbiamo già dato la nostra disponibilità alla Giunta Pd per trovare soluzioni immediate contro il radicamento sul nostro territorio della mafia nigeriana”

“Vien da ridere, soprattutto per la stima che nutro nei suoi confronti, a leggere le dichiarazioni rilasciate dal senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, il quale si dichiara “sconcertato” rispetto al voto contrario della Lega di inserire la mafia nigeriana, fra le materie di competenza della costituenda Commissione Antimafia”.

L’onorevole leghista Maura Tomasi, replica piccata al senatore di Fratelli d’Italia: “Si tratta infatti di dichiarazioni – spiega l’onorevole del Carroccio – figlie di una non meglio precisata volontà di fare speculazione politica fine a se stessa, assolutamente infondata rispetto a un problema reale che intendiamo invece affrontare nella sua completezza. La Lega si è opposta all’inserimento della locuzione “contrasto alla mafia nigeriana”, preferendole “contrasto a tutte le mafie straniere”, in quanto la seconda è inclusiva di tutte le associazioni malavitose che possono essere importate nel nostro Paese”.

“Inserire fra le materie della Commissione antimafia il contrasto “a tutte le mafie straniere” significa dare mano libera alla Commissione medesima di poter indagare e contrastare tutte le mafie che operano o intendono operare sul nostro territorio, da qualunque latitudine e angolo del mondo essere provengano” sottolinea Tomasi.

“Da ultimo, mi preme ricordare al senatore Balboni che non è competenza del politico decidere se si tratti o meno di mafia nigeriana piuttosto che di un’altra etnia, quanto spetta agli organi a ciò deputati, quindi la magistratura e le Forze dell’ordine per il cui operato quotidiano, a tutela della nostra incolumità e dell’ordine pubblico, non esistono parole di ringraziamento adeguate” chiosa l’onorevole leghista.

“Il vero “sconcerto” – aggiunge il capogruppo in Regione del Carroccio, Alan Fabbri– l’ho provato io questa mattina leggendo sui media locali le dichiarazioni rilasciate da Balboni: mai mi sarei aspettato da un senatore della caratura e dell’esperienza di Balboni dichiarazioni del genere. Mi preme, infatti, ricordare come sul contrasto alla mafia nigeriana a Ferrara, come Lega e come sempre preferendo “i fatti” alle chiacchiere e alle dispute politiche fine a se stesse, abbiamo sin da subito suonato la sveglia alla giunta del sindaco Tiziano Tagliani, dando la nostra disponibilità per concertare soluzioni immediate e concrete contro il rischio del radicamento della mafia nigeriana sul nostro territorio. Soluzioni che, come già dichiarato, non tarderemmo a portare direttamente all’attenzione del Governo e del Ministero dell’Interno. Ricordo anche al senatore Balboni come nel settembre dello scorso anno la Lega avesse chiesto alla Giunta regionale di avviare, coordinandosi con l’autorità giudiziaria, le autorità di pubblica sicurezza e gli enti locali, particolari iniziative per la prevenzione ed il contrasto della criminalità organizzata nigeriana al pari di quanto la Regione stava già attuando contro le mafie nazionali presenti sul territorio regionale” chiosa Fabbri.

Da: Ufficio stampa Lega Nord Gruppo Emilia e Romagna

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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