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da: Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Tra Anguille e Tarante
48 ore di musica, canti, racconti, danze popolari e degustazioni di cibi tradizionali
L’edizione 2016 di Ravenna Festival rinnova e consolida la collaborazione con il Comune di Comacchio
presentando “Tra Anguille e Tarante” il progetto commissionato ad Ambrogio Sparagna che, sabato 18
e domenica 19 giugno, propone una intensa 48 ore che condurrà il pubblico, tra musica, canti, racconti,
danze popolari e degustazioni di cibi tradizionali, alla scoperta della città e dell’affascinante valle, un
ambiente pressoché incontaminato ed unico in Europa.

Buratello (maschio) e capitone (femmina), ceca e ragano: diverse definizioni per le fasi della vita delle anguille,
che da tempo immemorabile trovano una propria “riserva” nelle valli di Comacchio. C’è un legame identitario
fra questo pesce migratore e le popolazioni della laguna, che lo allevano da cinquecento anni; un rapporto fatto
di gesti, storie, musica e canzoni. Elementi che hanno affascinato Ambrogio Sparagna – e lo hanno portato a
ideare questo evento che si snoda per due giorni, coinvolgendo centinaia di persone, fra laboratori e spettacoli.
Sparagna, affiancato dall’Orchestra Popolare Italiana del Parco della Musica di Roma e da artisti del calibro di
Francesca Trenta e Peppe Servillo, coniugherà i ritmi della “sua” taranta con ninne nanne popolari e canti di
mare, con nell’aria gli aromi delle grigliate di pesce e, appunto, di anguilla.
Compositore, musicista ed etnomusicologo, Sparagna è senza dubbio uno degli artisti di riferimento del
Festival – dove negli anni ha presentato spettacoli e concerti memorabili come “La notte della taranta” a
Palazzo San Giacomo, “Sale un canto mentre cala il sole” nelle saline di Cervia, “Vola, Vola, Vola” con Francesco
De Gregori, “Le Trincee del cuore” con Peppe Servillo e lo scorso anno, in occasione dei 70 anni dalla guerra di
liberazione, “25 aprile sempre!” con Pamela Villoresi – e con questo progetto aggiunge ora un nuovo tassello
ad un lungo percorso di spettacoli concepiti a partire da un’idea creativa che nasce dal senso del luogo.
«Comacchio – sottolinea Sparagna – è un luogo altamente suggestivo, porta in sé memorie di una storia
unica e l’intenzione è quella di costruire uno spettacolo sulle storie di lavoro e sull’ambiente naturale. Uno
spettacolo dove la danza popolare avrà un ruolo fondamentale e nel quale, innestando la tradizione della
‘Taranta’ pugliese con il coinvolgimento delle scuole di danza del territorio, abbiamo immaginato di connettere
storie apparentemente lontane che hanno per protagonisti animali e danze: le anguille e i ragni, quelli dai cui
morsi prendono vita le tarante. Un collegamento dall’alto valore simbolico e poetico che parte dall’Adriatico
e scende giù lungo la costa. Storie di mare quindi, quel mare che unisce e che sarà il tema dello spettacolo
conclusivo ‘E lu mare’ che avrà come protagonista lo straordinario Peppe Servillo».
48 ore di musicA, cAnTi, rAcconTi, dAnze popolAri e degusTAzioni di cibi TrAdizionAli
Il programma dell’intensa due giorni, che non poteva dimenticare le gioie del convivio, inizia sabato 18 alle
12.30 al ristorante Il Bettolino di foce con un un pranzo sociale in musica con i solisti dell’Orchestra Popolare
Italiana e le narrazioni curate dal laboratorio teatrale “TemperaMenti” seguito, alle 15, dall’escursione in barca
nelle valli. Alle 18 il tour continua alla Manifattura dei Marinati, dove prenderanno vita i “Racconti d’anguilla”,
musica e storie della cultura locale; mentre alle 21.30 all’arena di Palazzo Bellini il grande spettacolo di canti
e danze popolari “Tra anguille e Tarante” accenderà la notte comacchiese, una notte che si concluderà alle 24
con “Viene sonno da lu cielo” un concerto di ninne nanne con la partecipazione di Anna Rita Colaianni, Elonora
Bordonaro e Clara Graziano.
Domenica 19 giugno primo appuntamento alle 11 del mattino all’Antica Pescheria con il concerto, a ingresso
libero, di Raffaello Simeoni “Sotto lu ponte c’è lu sole”. Dopo un pomeriggio libero per la visita della città alle
18 si ritorna alla Manifattura dei Marinati per ‘Storie a Comacchio’, seconda parte della narrazione musicale
della storia locale. Il gran finale è alle 21.30, nell’arena di Palazzo Bellini, con “E lu mare” un grande spettacolo
dedicato alla tradizione dei canti del mare con l’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna e la
partecipazione di Peppe Servillo e i gruppi di danzatori dei laboratori curati da Francesca Trenta.
Carnet “48 ore a Comacchio” (comprensivo di tutti gli eventi e del pranzo di sabato 18) € 55
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti singoli eventi:
Sabato 18 giugno
ore 12.30 | Ristorante Il Bettolino di Foce La buona tavola e i canti del mare Ingresso € 20 (incluso pranzo)
ore 15.30 | Bettolino di Foce In barca nelle Valli di Comacchio prenotazione obbligatoria, ridotto gruppi € 10
ore 18.00 | Manifattura dei Marinati Racconti d’anguille Ingresso € 5
ore 21.30 | Arena di Palazzo Bellini Tra Anguille e Tarante Ingresso € 15 (ridotto 12)
mezzanotte | Sagrato della Chiesa del Carmine Viene sonno da lu cielo Ingresso € 5
Domenica 19 giugno
ore 11.00 | Antica Pescheria Sotto lu ponte c’è lu sole Ingresso libero
ore 18.00 | Manifattura dei Marinati Storie a Comacchio Ingresso € 5
ore 21.30 | Arena di Palazzo Bellini E lu mare Ingresso € 15 (ridotto 12)
Il laboratorio dedicato alle danze popolari (dal 15 al 17 giugno, ore 19-21 nella Sala Polivalente San Pietro
di Palazzo Bellini) sarà dedicato dedicato allo studio ed esecuzione di alcune fra le danze più tipiche della
tradizione popolare italiana e fra queste un’attenzione particolare sarà rivolta alla Pizzica e alla Tammurriata.
La partecipazione ai laboratori è aperta a tutte le scuole di danza del territorio e agli appassionati di danze
popolari. Il lavoro di elaborazione coreografica realizzato nei laboratori, sarà coordinato da Francesca Trenta
(artista poliedrica con una lunga esperienza nella ricerca e diffusione del patrimonio coreutico tradizionale,
docente allo IALS di Roma collabora con prestigiose istituzioni come l’Accademia di Danza, il Parco della
Musica, il Massimo di Palermo e l’Università di Tor Vergata) e costituirà parte integrante degli spettacoli
dell’intensa due giorni.
Iscrizione alle tre giornate di laboratorio 30 euro.
Info e iscrizioni Mariarosaria Valente: tel. 342 1002345 – promozione@ravennaestival.org
Un percorso di lavoro e studio sulle tecniche di narrazione popolare, con brevi racconti sul tema dell’acqua,
variamente declinata tra lavoro e paesaggio, coinvolgerà i gruppi teatrali del territorio. I partecipanti e le
storie elaborate diventeranno parte essenziale del progetto e saranno protagonisti all’interno di vari eventi con
l’accompagnamento musicale dei solisti dell’Orchestra Popolare Italiana.
48 ore di musicA, cAnTi, rAcconTi, dAnze popolAri e degusTAzioni di cibi TrAdizionAli
sabato 18 giugno
ore 12.30 | Ristorante Il Bettolino di Foce
la buona tavola e i canti del mare
Pranzo sociale con animazione musicale dei solisti
dell’Orchestra Popolare Italiana.
Narrazioni a cura di “TemperaMenti”, laboratorio
teatrale comunitario di Comacchio.
Ingresso € 20
ore 15.30 | Bettolino di Foce
in barca nelle Valli di comacchio
prenotazione obbligatoria, ridotto gruppi € 10
ore 18.00 | Manifattura dei Marinati
racconti d’anguille
Spettacolo con narrazioni e musiche dedicato
alla storia della cultura locale con i partecipanti ai
laboratori di narrazione e i solisti dell’Orchestra
Popolare Italiana
Ingresso € 5
ore 21.30 | Arena di Palazzo Bellini
Tra Anguille e Tarante
Grande spettacolo di canti e danze popolari con la
partecipazione dell’Orchestra Popolare Italiana
diretta da Ambrogio Sparagna e dei Gruppi di
danzatori dei laboratori di danze popolari diretti
da Francesca Trenta
Ingresso € 15 – 12*
mezzanotte | Sagrato Chiesa del Carmine
Viene sonno da lu cielo
Concerto di ninne nanne
con la partecipazione di
Anna Rita Colaianni
Eleonora Bordonaro
Clara Graziano
Ingresso € 5
domenica 19 giugno
ore 11.00 | Antica Pescheria
sotto lu ponte c’è lu sole
Concerto di Raffaello Simeoni
Ingresso libero
ore 18.00 | Manifattura dei Marinati
storie a comacchio
Spettacolo con narrazioni e musiche dedicato
alla storia della cultura locale con i partecipanti ai
laboratori di narrazione e i solisti dell’Orchestra
Popolare Italiana
Ingresso € 5
ore 21.30 | Arena di Palazzo Bellini
e lu mare
Grande spettacolo dedicato alla tradizione dei
canti del mare con l’Orchestra Popolare Italiana
diretta da Ambrogio Sparagna e la partecipazione
straordinaria di Peppe Servillo e i gruppi di
danzatori dei laboratori di danze popolari diretti
da Francesca Trenta
Ingresso € 15 – 12*
Carnet “48 ore a Comacchio”
(comprensivo di tutti gli eventi e del pranzo di sabato 18)

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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