Skip to main content
  • da: Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

    La Grande Bellezza e il turismo di massa. Dibattito costantemente aperto su un tema sempre attuale:
    garantire a tutti la facoltà di fruire del patrimonio artistico e culturale tutelandone al contempo
    l’integrità e preservandone il carattere autentico, senza svilirlo o mercificarlo.
    L’occasione per riprendere il filo del ragionamento è offerta dal World Heritage Tourism Expo che
    si svolge da domani (venerdì 18) a domenica al Palazzo della Ragione di Padova. Nello specifico,
    sabato alle 11 si terrà nella sala Anziani, il “Laboratorio turismo responsabile e patrimonio
    mondiale”, organizzato dal comitato tecnico scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio
    Mondiale Unesco, con la collaborazione de L’Agenzia di Viaggi.
    Secondo Carlo Francini, coordinatore scientifico dell’Associazione, “in un contesto generale, in cui
    l’eccezionale valore universale dei siti Unesco può essere fortemente compromesso dall’impatto del
    turismo di massa, accrescere la consapevolezza sul valore dei siti Unesco è un’indispensabile azione
    strategica volta alla corretta salvaguardia e valorizzazione dei siti stessi, oltre che costituire uno dei
    principali compiti prescritti agli Stati membri e ai site-managers”.
    “Il Laboratorio – prosegue Francini – attraverso il coinvolgimento di esperti del settore e dei
    componenti del comitato tecnico dell’associazione, vuole approfondire la realtà dei siti Unesco
    italiani ed esteri sul tema del turismo responsabile, evidenziando criticità, progetti e idee innovative
    utili alla loro gestione”.
    Fulcro del laboratorio, aperto al pubblico, saranno le presentazioni delle buone pratiche da parte di
    tecnici dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, istituzioni, fondazioni,
    associazioni ed enti attivi nel settore. Oltre ai contributi di 11 siti italiani, illustreranno la loro
    esperienza Croazia, Giordania, Svizzera e Ungheria, in uno spirito di reale condivisione e
    collaborazione internazionale.
    In tale occasione, i membri del comitato tecnico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio
    Mondiale Unesco sottoporranno alle istituzioni nazionali e internazionali il documento “Azione
    Patrimonio Mondiale”, che evidenzia le azioni utili per la gestione dei siti italiani Unesco, esprime
    solidarietà a chi ha subito gli effetti delle distruzioni di siti Patrimonio Mondiale e offre la
    disponibilità a collaborare a programmi di cooperazione internazionale a favore dei siti inseriti
    dall’Unesco nella Lista dei Patrimoni Mondiali in pericolo.
    All’incontro interverranno Maria Paola Azzario, presidente Federazione Italiana Club e Centri
    Unesco, Marina Bastianello per la commissione Acri per le Attività e i Beni Culturali, Claudio
    Bocci direttore Federculture, Paolo del Bianco presidente Fondazione Romualdo del Bianco – Life
    Beyond Tourism, Maurizio di Stefano presidente Icomos Italia.

  • tag:

    Riceviamo e pubblichiamo


    Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
    Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
    (Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

    PAESE REALE

    di Piermaria Romani

     

    Caro lettore

    Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

    Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

    Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

    Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

    Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

    Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

    Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

    Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

    Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
    Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

    Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

    Francesco Monini
    direttore responsabile


    Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it