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Da Regione Emilia Romagna

La Giunta regionale disegna la valorizzazione e la promo-commercializzazione turistica. L’assessore Corsini: “Ora abbiamo uno strumento concreto per aggredire il mercato nazionale e internazionale”

Bologna – Una regione che sa accogliere sempre di più e sempre meglio, rinnovarsi mostrando volti diversi anche attraverso nuovi pacchetti e percorsi turistici, e che sappia fare squadra mettendo in rete le forze migliori tra pubblico e privato. È l’Emilia-Romagna turistica delineata nelle nuove linee guida 2018-2020 approvate nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e che riempiono di azioni concrete la legge 4 del 2016.

Cambia dunque volto l’offerta turistica da Piacenza a Rimini, che punta su due assi portanti, promo-commercializzazione e sistema di informazione e accoglienza, per essere sempre più competitiva e al passo con le ultime novità e tendenze del mercato.

“Ora abbiamo uno strumento concreto per aggredire il mercato nazionale e internazionale- afferma l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini-. Vogliamo allontanare, con l’aiuto di Apt, nuove Destinazioni Turistiche, enti locali e imprese, il rischio di una possibile stabilizzazione della situazione attuale, anche se positiva come indicano i dati dei primi sei mesi del 2017 dell’Osservatorio regionale del turismo e Unioncamere, che registrano un aumento del 7,6% di presenze e dell’8% di arrivi e un superamento del 10% del Pil regionale per l’industria turistica. Sono numeri importanti ma che non ci bastano, anche perché è nello spirito dei nostri territori anticipare le evoluzioni dei mercati ed essere sempre in prima linea”.

In particolare, le nuove linee guida, prevedono un rafforzamento di Apt servizi, soprattutto per quanto riguarda i mercati esteri e un ruolo strategico delle Destinazioni Turistiche istituite di recente (Città Metropolitana, Emila e Romagna) con una competenza primaria sul mercato nazionale. Il tutto in un sistema che mette in rete e in stretta collaborazione, anche attraverso una Cabina di regia e Tavoli tematici, Regione, Apt, Destinazioni, enti locali e imprese. Un lavoro complesso che ha l’ambizione di andare oltre il sistema dell’offerta ricettiva e vuole coinvolgere tutte le opzioni: dalle valenze dell’artigianato a quelle enogastronomiche e agricole, dalle risorse naturali e ambientali ai valori storici e culturali, fino ai simboli immateriali dell’accoglienza, della socialità, dello stile di vita, dei brand internazionali e dello sport.

Gli obiettivi attesi vanno dal miglioramento dei prodotti turistici esistenti alla creazione di nuovi, dall’aumento di competitività sia sui mercati nazionali che internazionali all’individuazione di nuovi strumenti e luoghi di informazione e comunicazione, dal rafforzamento della relazione tra pubblico e privato al supporto delle imprese, fino all’integrazione della filiera turistica con i comparti dei trasporti e della mobilità, dell’agricoltura, della cultura. Tutto questo col fine di ampliare il raggio d’azione e i target di riferimento anche creando un ‘laboratorio’ di sperimentazione di nuovi prodotti turistici.
Quindi accanto ai prodotti stabili, quali il balneare, le città d’arte e cultura, il termale e il benessere, le aree verdi, i parchi e l’appennino, si punterà sulle offerte di tipo specialistico e di servizio (family, bike, food…), sugli eventi sportivi e, in stretta connessione, sull’offerta outdoor (arrampicata, canoa e kayak, trekking e nordic walking, duathlon e triathlon, volo libero e parapendio, pesca, mountan bike…), sui prodotti di eccellenza (motor valley, food valley, wellness valley…) e sui circuiti (Mice, Ceramic land, i percorsi legati a personaggi famosi, castelli, borghi, cammini), senza dimenticare le nuove suggestioni (archeologia, cineturismo, shopping, musica…).

All’Apt, oltre alle strategie per l’internazionalizzazione sui mercati europei ed extraeuropei, spetterà un ruolo di coordinamento sull’immagine da veicolare ai media, ai siti internet e ai social, insieme alla pianificazione di interventi di promo-commercializzazione in sinergia con le Destinazioni e gli enti locali.

Le Destinazioni, oltre all’azione primaria sul mercato nazionale, si occuperanno della valorizzazione territoriale, anche attraverso la costruzione e la promozione di prodotti innovativi, dei servizi di accoglienza turistica, di animazione e intrattenimento, nonché delle attività di promozione locali.

Per quanto riguarda il finanziamento delle attività di promo-commercializzazione realizzate dalle imprese, saranno premiate quelle imprese in possesso dei requisiti minimi fissati dalla Regione, che avranno aderito al programma della Destinazione di riferimento e che seguiranno l’impostazione delle nuove Linee guida. Per i progetti che coinvolgono invece più Destinazioni Turistiche, sarà Apt insieme ai referenti delle Destinazioni stesse a valutarne budget, sostegno e valorizzazione.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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