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Da Ferrara Off Teatro

Dopo l’entusiasmante inizio della nuova stagione teatrale autunnale “Forme Umane” (con lo spettacolo “La sua grande occasione” di Alan Bennett) il Teatro Ferrara Off prosegue la programmazione, il prossimo fine settimana, con tre appuntamenti dedicati al teatro ragazzi, alla prosa e al cinema. Sabato 11 novembre due spettacoli – “Ma cosa mi balena in mente?” alle ore 16 e “Sogliole a piacere” alle ore 21 – mostreranno allo spettatore che ci sono delle similitudini tra le scelte evolutive di alcune creature marine e le scelte che l’uomo compie durante la creazione della propria identità. Il primo spettacolo ad andare in scena sabato 11 sarà una produzione di Ferrara Off, “Ma cosa mi balena in mente?”, scritto da Margherita Mauro ed interpretato da Matilde Buzzoni, Penelope Volinia e Giacomo Vaccari, per la regia di Giulio Costa. I tre giovani ragazzi, dopo aver intrattenuto con questa performance i visitatori del Museo di Storia Naturale di Ferrara e di Firenze, si troveranno ad andare in scena su un vero e proprio palco, davanti ad un pubblico di giovani spettatori. La performance indaga il rapporto tra la vita dei cetacei e quella di noi umani, passando attraverso le nozioni scientifiche e l’immedesimazione attraverso il gioco, arrivando a dimostrare che è lecito essere “diversi” e “speciali” a proprio modo, anche se per esserlo fino in fondo ci vorranno milioni di anni.
Sempre sabato 11 con ingresso alle ore 21 “Sogliole a piacere”: un brillante monologo autobiografico che vede in scena Gloria Giacopini, giovane attrice apprezzata da Maria Paiato, che ha saputo distinguersi anche tra le proposte del Festival di Microteatro Bonsai, al quale si era candidata con lo spettacolo “È successo che…” della compagnia “The Baby Walk”. “Sogliole a piacere”, nato come monologo di cabaret è ora un vero e proprio spettacolo, in cui Gloria Giacopini, tramite l’esempio della sogliola, animale che per natura si nasconde e scappa dal mondo che la circonda, è riuscita a portare in scena il suo vissuto di fughe e nascondigli, mantenendo il carattere fresco e comico dell’autoironia, evidente soprattutto nei personaggi che interagiscono con lei tramite una serie di video proiettati sul fondale.
Domenica 12 novembre invece si cambia atmosfera e, alle ore 18, sarà proiettato a Ferrara Off il film “Catch a fire”, ambientato nel Sudafrica dell’Apartheid e ispirato a fatti realmente accaduti. La proiezione, con ingresso libero, è parte della rassegna cinematografica “Appuntamenti al Cinema”, collegata agli spettacoli di danza contemporanea – progetto ‘Focus Africa o delle identità negate’ – a cura del Teatro Comunale di Ferrara.
L’ingresso a “Ma cosa mi balena in mente?” è di 8 euro per i soci Ferrara Off, 10 euro (comprensivi di tessera 2018) per i non soci, 5 euro per gli under30. Per “Sogliole a piacere” il costo è di 10 euro per i soci Ferrara Off, 8 euro per gli under30, 12 euro (comprensivi di tessera 2018) per i non soci, 5 euro per gli under18. È consigliata la prenotazione.
Maggiori informazioni su www.ferraraoff.it o chiamando il numero 333.6282360.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

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14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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