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Da Organizzatori

Una giornata nel mondo della musica, tra percorsi guidati, prove aperte, brevi lezioni e concerti per scoprire il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Sabato 13 maggio dalle 10.30 alle 19, il Conservatorio ferrarese si apre alla città. Per tutto il giorno, infatti, sarà possibile entrare nelle aule dell’istituto di alta formazione musicale in via largo Antonioni 1 (Ferrara) per assistere alle lezioni, incontrare i docenti e prenotare un incontro successivo per provare con loro alcuni strumenti. Le visite guidate di Conservatorio Aperto saranno alle ore: 10.30, 12, 15 e 16.30. In più, sono in programma speciali concerti e prove aperte dalle 13.30 alle 15 e dalle 18 alle 19.
“Il conservatorio è una realtà ancora poco nota alla città e ai ferraresi – spiega il presidente del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, Francesco Colaiacovo –. Con questa iniziativa vogliamo far conoscere la proposta formativa che si svolge al suo interno e, allo stesso tempo, sarà un’occasione divertente anche per chi ha passione e curiosità per la musica. In un giro solo all’interno del Conservatorio – continua – si potranno conoscere le tante attività che da un po’ di tempo svolgiamo nella città di Ferrara”.
Dalle percussioni agli archi, dai fiati agli strumenti jazz, il 13 maggio si potranno infatti scoprire gli strumenti meno conosciuti, tra i vari l’arpa e il fagotto, meno noti perché mai sentiti con le proprie orecchie, da vicino. “Abbiamo pensato a Conservatorio Aperto come a una giornata in cui aprire le porte delle aule e poter seguire lezioni e concerti – spiega il direttore Fernando Scafati -, dove scoprire gli strumenti meno conosciuti e quali corsi si svolgono al Conservatorio di Ferrara: dai corsi pre-accademici per allievi fino ai 18 anni a quelli accademici e alle specializzazioni”. La giornata si concluderà infatti con una jam session a cura del Dipartimento jazz dalle 18 alle 19.
“Ci sarà la possibilità di dialogare e interagire con docenti e allievi che già frequentano il conservatorio – continua il direttore Scafati -. Si potrà scoprire il fascino unico di sentire come suona uno strumento e verrà data la possibilità di assistere alle lezioni in diverse aule, con prove aperte e spazio a domande e richieste da fare direttamente anche ai docenti che insegnano al Conservatorio e che saranno presenti per tutto il giorno con i loro allievi”.
L’evento – a ingresso gratuito – è pensato dunque sia per i giovani studenti delle scuole secondarie di primo grado, degli istituti superiori e universitari, piccoli con famiglie, ma anche per chiunque voglia per un giorno scoprire lo ‘scrigno’ musicale della città, i suoi differenti dipartimenti e i corsi attivi per il prossimo anno. “Non è necessaria la prenotazione – conclude il direttore – e nella sede del Conservatorio Frescobaldi verranno replicati più percorsi durante la giornata, per far conoscere tutte le aree di insegnamento presenti al Frescobaldi”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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