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Da Organizzatori

Eau thermale Avène sostiene D.i.Re nella creazione di una app per dare un sostegno immeditao ed efficacie alle donne che subiscono violenza

In tutta Italia l’associazione D.i.Re accoglie numerosi centri antiviolenza, in particolare nella regione Emilia-Romagna sono presenti: Associazione Casa delle donne per non subire violenza Onlus, Associazione Centro Donna Giustizia, Associazione Casa delle donne contro la violenza ONLUS, Associazione Centro Antiviolenza ONLUS, Telefono Rosa Piacenza, Associazione La Città delle Donne, Linea Rosa ONLUS, Associazione Interculturale – Nonodasola – Donne insieme contro la violenza ONLUS, Associazione Rompi il Silenzio Onlus, Associazione S.O.S Donna e Associazione Demetra – Donne in Aiuto.

Una APP completamente gratuita, che dia immediatamente informazioni utili e riferimenti per entrare in contatto con il Centro Antiviolenza più vicino: è l’ultimo fra i tanti progetti dell’Associazione D.i.Re D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, realizzato in collaborazione con Eau Thermale Avène, il marchio dermocosmetico dei Laboratoires Pierre Fabre che si prende cura delle pelli sensibili.
La creazione della APP si inserisce nell’ambito della collaborazione tra Eau Thermale Avène e D.i.Re, intrapresa due anni fa con il lancio di La bellezza di essere sensibili
#ConLeDonneXLeDonne e conferma l’impegno di Eau Thermale Avène nel sensibilizzare le donne ad affrontare ogni forma di violenza maschile.
La nuova App. D.i.Re è completamente gratuita e facilmente scaricabile sul proprio smartphone: è stata pensata per cercare e trovare con pochi clic il Centro Antiviolenza più vicino.
In Italia, le 80 associazioni della rete D.i.Re distribuite su tutto il territorio nazionale gestiscono centri antiviolenza e molte di queste anche case rifugio.
I Centri Antiviolenza sono luoghi in cui vengono accolte le donne che hanno subito violenza. Grazie all’accoglienza telefonica, ai colloqui personali, all’ospitalità in case rifugio e ai numerosi altri servizi offerti, le donne sono coadiuvate nel loro percorso di uscita dalla violenza, nel rispetto delle loro scelte.
I Centri antiviolenza svolgono attività di consulenza psicologica, consulenza legale, gruppi di sosteg.no, formazione, promozione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, raccolta materiale bibliografico e documentario sui temi della violenza. Le Case rifugio, spesso ad indirizzo segreto, ospitano le donne ed i/le loro figli/figlie minorenni per un periodo di emergenza.

“Due anni fa abbiamo iniziato insieme a D.i.Re un percorso di sensibilizzazione
#ConLeDonneXLeDonne con l’obiettivo di creare una maggiore consapevolezza sulla violenza maschile, che assume ogni giorno di più una connotazione drammatica. Abbiamo ottenuto un notevole consenso e abbiamo compreso che ancora molto si può e si deve fare. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno rinnovare il nostro impegno sostenendo D.i.Re nella realizzazione di questa APP: uno strumento semplice da utilizzare ed estremamente efficace, che dia un aiuto rapido a chi finalmente trova il coraggio di porre fine a una situazione spesso insostenibile” commenta Maria Tilde Reposi, Direttore Generale di Pierre Fabre Italia.
Titti Carrano, Presidente di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza afferma: “La collaborazione di Eau Thermale Avène è per noi davvero preziosa: abbiamo realizzato una App per smartphone, perché vogliamo dare a tutte le donne che subiscono violenza la possibilità di trovare il Centro Antiviolenza più vicino con un semplice click, attraverso un sistema di geolocalizzazione e con una mappa interattiva. Il nostro obiettivo è presentare uno strumento davvero prezioso per le donne che vivono situazioni di violenza e spesso non sanno a chi rivolgersi e come agire. Tutte le donne potranno registrarsi in maniera sicura e accedere all’area riservata dove sarà possibile salvare il Centro Antiviolenza più vicino e annotare in un’agenda tutti gli episodi di violenza subiti così da rendere più semplice l’eventuale ricostruzione degli eventi in caso la donna scelga liberamente di denunciare. Inoltre sarà disponibile per tutte le donne un questionario e test di conoscenza tematica con navigazione dinamica che permette di riconoscere la violenza e le situazioni di rischio e quindi la necessità di rivolgersi ad un Centro Antiviolenza. Grazie alla donazione ricevuta da Eau Thermale Avène, la visibilità della nostra Associazione si è molto rafforzata sia per quanto riguarda i social network che il sito web – nello specifico il sito web www.direcontrolaviolenza.it ha avuto nel 2016 un incremento di visualizzazioni del 95,6%, offrendo a tutte le donne informazioni utili e supporto per vivere libere dalla violenza.
Anche per questo motivo è ancor più importante il sostegno concreto di un’azienda come Pierre Fabre Italia con il marchio Eau Thermale Avène”.
Eau Thermale Avène e D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza credono fermamente nell’utilità di questo strumento e ritengono che la creazione di questa APP possa rappresentare un altro, importante passo da compiere se si intende contrastare e offrire una soluzione a tutte le donne che subiscono violenza.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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