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da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

La Camera di commercio di Ferrara capofila di un progetto in collaborazione con la Provincia di Ferrara, le associazioni imprenditoriali di categoria ed il supporto della Regione Emilia-Romagna. Numerose adesioni al progetto di orientamento per le imprese ferraresi

Un ambizioso progetto per diffondere e sensibilizzare le imprese ferraresi in materia di RSI, individuando le linee guida meglio rispondenti alle esigenze, soprattutto delle micro e piccole imprese, ma anche il sostegno a tutte le imprese interessate all’adozione di sistemi di certificazione standard per creare le condizioni favorevoli ad una crescita sostenibile.

Dopo la prima fase di presentazione del progetto, attraverso seminari per settore, ora prosegue il percorso per promuovere la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) con tre seminari tematici nel mese di settembre, volti a orientare gli imprenditori verso lo strumento di RSI più idoneo alle proprie esigenze.

Hanno aderito al progetto ben 37 imprese ferraresi così suddivise: 8 settore agricolo, 8 turismo , 3 pesca, 9 servizi, 9 manufatturiero; gli incontri seminariali si svolgeranno il 10-18-23 settembre alla Camera di commercio.

“ Il progetto è in linea con il Piano Nazionale della Responsabilità sociale d’impresa elaborato dal Governo (ed inviato alla Commissione Europea), che, come noto, pone l’accento sull’importanza del ruolo dell’impresa nella società e sulla gestione responsabile delle attività economiche quale veicolo di creazione di valore, a mutuo vantaggio delle imprese, dei cittadini e delle comunità. – spiega Paolo Govoni, presidente dell’Ente di Largo Castello – convinzione, questa, confortata da due caratteri tipici delle imprese italiane: la capacità di radicamento e di relazione con il territorio in cui operano e la dimensione sociale in termini di relazioni industriali e impegno sociale.”

Per partecipare ai seminari occorre compilare il breve questionario online sul sito della Camera di Commercio www.fe.camcom.it (banner RSI) oppure rivolgersi al servizio di assistenza gratuito al numero 0532/769666.

Nel mondo le aziende certificate SA8000 – la principale certificazione per la RSI – al 30/9/2014 sono 3.400 di cui 1.488 in Europa e 1.106 in Italia (Fonte: Social Accountability Accreditation Services).

Cos’è la RSI – Responsabilità Sociale d’Impresa
La RSI è l’integrazione volontaria delle dimensioni sociale e ambientale nelle operazioni economiche e nei rapporti con tutte le parti interessate. Si possono realizzare in questo ambito all’interno dell’azienda tanti progetti di diverso tipo, a seconda delle esigenze: dal miglioramento della qualità del lavoro e del rapporto con i dipendenti alla gestione ambientale, dal coinvolgimento dei fornitori alla rendicontazione/comunicazione, passando per il marketing sociale e i progetti per la comunità.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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