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da: Istituto Comprensivo Statale “G. Perlasca” – Ferrara

Alla Tumiati un progetto per riscoprire e amare il verde. Ospite d’onore il sindaco Tiziano Tagliani.SAM_0988

Immaginate un’aula didattica all’aperto. Una scuola che fiorisce come un giardino. Ravvivata da giovani aceri, ontani, un frassino e profumatissime piante aromatiche. Attraversata da nuovi battiti d’ali.

“Per fare un giardino…” servono le piccole mani di 203 alunni, unite a quelle più forti dei genitori e degli insegnanti della scuola primaria Tumiati, da mesi all’opera per trasformare il verde intorno all’edificio di via Bosi in un parco vivo e accogliente. Basta aprire gli occhi per ammirare come il progetto “Per fare un giardino…” sia oggi una realtà, che cresce giorno dopo giorno insieme alle piantine e ai nuovi alberi, ravvivato dal cinguettio degli uccellini.

Il “battesimo” dei nuovi alberi è previsto per il 5 maggio alle ore 15.30. Una festa “in famiglia” introdotta dal preside dell’I.C. Perlasca Stefano Gargioni con canti e ringraziamenti per sottolineare il lavoro di gruppo di adulti e bambini della scuola: da chi ha progettato il parco, alla “bassa manovalanza”, dai “beni di conforto” ai vivaisti e agli amici delle piante.

IMG-20160412-WA0004Il 13 maggio, alle ore 10, sarà la volta della cerimonia ufficiale, il taglio del nastro organizzato in collaborazione con il Comune di Ferrara e Hera, con ospite d’onore il sindaco Tiziano Tagliani. Gli studenti saranno dapprima coinvolti in un laboratorio didattico di semina, poi ci si riunirà per celebrare l’avvenuta piantumazione degli alberi e intonare insieme un canto. Una mattina speciale per valorizzare un percorso pluriennale avviato nell’autunno 2015 con il dissodamento dell’area e approfondito nell’inverno con attività di trapianto e moltiplicazione di piante; intensificato a primavera con la semina di piantine da fiore, la piantumazione di alberi e arbusti, l’allestimento di aiuole e zone protette. Proposto dalle insegnanti Rita Roboni e Ilaria Pasti, il progetto si propone di sensibilizzare gli alunni alla cura di uno spazio verde, sviluppando un senso di appartenenza al proprio territorio. Alunni, famiglie e insegnanti hanno dedicato il sabato mattina ai lavori più intensi; durante la settimana scolastica i bambini a rotazione sono stati coinvolti nella cura delle piante, nella semina e innaffiatura. Ad aprile in tutte le classi una settimana è stata dedicata all’albero, simbolo della vita, con letture, laboratori e attività a tema. Gli alunni hanno inoltre proposto e votato i nomi per i nuovi ospiti del parco della scuola, che ora hanno una propria “identità”: alberi appena piantati, che cresceranno nei prossimi mesi insieme agli alunni.

IMG-20160412-WA0005Come ricorda un detto zen, tra le tre cose essenziali da fare nella vita ce n’è una semplice, naturale e condivisibile: “piantare un albero”. Un gesto altruistico, puro. Profondamente educativo.

 

 

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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