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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Lunedì 1° dicembre esperti incontrano le imprese per illustrare opportunità di internazionalizzazione in questo interessante Paese

La Turchia, con una popolazione di 80,6 milioni di abitanti e un pil che, anche per il 2013, si conferma in crescita del 4%, costituisce un bacino fortemente attrattivo per imprese che vogliano diversificare il proprio business sui mercati esteri. Anticipare ed intercettare le dinamiche di crescita di mercati geograficamente strategici e con buone potenzialità di sviluppo, anche prospettico: è con questo obiettivo che UniCredit, in collaborazione con Cna Ferrara, organizza per lunedì 1° dicembre, alle ore 9,45, presso la sede provinciale Cna di via Caldirolo 84, un “Forum Turchia”, aperto a tutti gli imprenditori interessati ad aprirsi ad un nuovo interessante mercato.
L’incontro sarà aperto da Alberto Minarelli, presidente provinciale della Cna di Ferrara e Massimo Lanzarini, Area manager Ferrara di UniCredit; quindi, seguiranno Esra Gulfidan, Political Risk & Country analysis UniCredit, che illustrerà lo scenario politico-economico della Turchia; Nicola Longo Dente, responsabile International & Multinational Banking – YapiKredi (UniCredit), che presenterà una relazione su “Il mercato Turchia: contesto operativo per le imprese e opportunità per le aziende italiane”. “Il sistema giuridico turco: elementi di attrattività e criticità” sarà invece il tema dell’intervento di Paolo Quattrocchi, Nctm Studio legale associato. Infine, Alex Bonazza, titolare B & B Impianti Snc di Bonazza Alex e C. porterà la propria testimonianza di imprenditore.
“Il mercato turco – puntualizza Massimo Lanzarini, Area manager Ferrara di UniCredit – offre ampi spazi per le imprese italiane ed evidentemente anche per quelle del nostro territorio. Con questo Forum intendiamo offrire agli imprenditori locali un corredo di informazioni ampie, oggettive e qualificate, così da arricchire il loro bagaglio di conoscenze, con la finalità di promuovere la conoscenza del “made in Ferrara” all’estero e di favorire il loro processo di internazionalizzazione”.
La Turchia rappresenta senza dubbio un’area a forti potenzialità, nella quale, per altro, le imprese della nostra provincia sono già in parte presenti, con esportazioni pari a 10 milioni di euro nel primo semestre 2014, pur in forte rallentamento rispetto al 2013 (- 40%).
“Questo incontro – sottolinea Minarelli, presidente provinciale Cna – ci permette di affrontare un tema che riteniamo strategico per lo sviluppo delle nostre imprese, in una fase complessa come l’attuale. Nei prossimi mesi, infatti, accentueremo il nostro impegno sull’internazionalizzazione, attraverso lo sviluppo di servizi associativi di consulenza e assistenza per le imprese che intendono allargare il proprio business in mercati interessanti, come quello della Turchia. In questo senso, consideriamo la collaborazione con UniCredit e con i suoi esperti importante, e comunque da proseguire in futuro attraverso ulteriori appuntamenti, magari focalizzati su altre aree ad elevata potenzialità commerciale”.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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