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20 Agosto 2018

Uno sconosciuto alla porta

Tempo di lettura: 3 minuti


Pyramid Song (Radiohead, 2001)

“Belfa è tornata!” esclamarono in coro i fratellini accalcati alla finestra.
Subito Groel si lanciò verso la porta e l’aprì.
Belfa era lì, dritta in piedi e sorridente. Groel l’abbracciò per primo, poi arrivarono i fratellini che si ammucchiarono tutti quanti intorno a darle il benvenuto.
Finalmente la famigliola era al completo, tutti insieme riuniti nella vecchia casa dei nonni.
“Allora ditemi,” iniziò a chiedere Belfa “è successo qualcosa mentre ero via?”
Prima di rispondere, i fratellini si guardarono tra loro, poi quello più grande disse con decisione: “Nulla Belfa, proprio nulla!”
“Bene,” disse lei “meglio così…”
“Veramente…” intervenne Groel “qualcosa è successo Belfa…”
“Ah!” Belfa sospirò e puntò lo sguardo su Groel, “Allora sentiamo un po’… racconta!”
“È un po’ complicato…” Groel si schiarì la voce visibilmente in imbarazzo. “Premetto che in questa storia i fratellini non hanno nessuna colpa…”
Belfa s’accigliò ulteriormente, “Mi devo preoccupare quindi?”
“No no… Almeno non credo…”
“Ma… insomma Groel, vuoi dirmi che è successo o no?” chiese Belfa alzando la voce.
“Sì Belfa, scusa… Cinque notti fa i fratellini hanno sentito bussare alla porta… Il piccolo Crippel pensava fossi io di ritorno dalla caccia e ha aperto senza nemmeno sbirciare dalla finestra…”
Belfa lo fissava con preoccupazione, già immaginava cosa stesse per dirle.
Groel intuì che Belfa aveva capito. Si schiarì di nuovo la voce: “Alla porta è apparso uno sconosciuto… Si era certamente perso, ne sono sicuro!”
“Maledizione!” gridò Belfa, “Dimmi che ne è stato!”
“Quando sono arrivato i fratellini m’hanno detto che lo sconosciuto aveva iniziato a gridare e a minacciarli, era come impazzito…”
“È vero Belfa, sembrava un folle… Ci ha spaventati a morte!” s’intromise Adriel, il fratellino più grande.
Belfa non si girò a guardarlo, i suoi occhi erano freddi e fissi su Groel. “Continua Groel… e che nessuno di voi l’interrompa più!” ordinò perentoria.
“Beh, a quanto m’han detto, e sono sicuro che non hanno mentito, l’uomo ha estratto un coltello e s’è avventato su Crippel menando fendenti come un demonio… Crippel fai vedere!”
Crippel alzò la tunica mostrando a Belfa, con una certa punta d’orgoglio, tre tagli profondi nel costato, quasi del tutto rimarginati.
Poi Groel proseguì col racconto: “Vedendo Crippel in difficoltà, Adriel è intervenuto e…”
“E?” l’incalzò Belfa con impazienza.
“Vieni, faccio prima a mostrartelo!” disse Groel facendole cenno di seguirlo.
I due andarono in cucina, mentre i fratellini rimasero nell’altra stanza. Groel aprì un cassettone e mostrò a Belfa lo sconosciuto, più precisamente quello che ne era rimasto.
Belfa osservò quei rimasugli con distacco. “E se avesse dei compagni?” chiese.
“Lo escludo. In questi giorni sono andato in giro a controllare tutta la zona…” rassicurò Groel “Non ho visto né fiutato nessun uomo. Nessuno si spingerebbe fino a qui se non si fosse perso!”
“I fratellini?” chiese ancora Belfa “Sono stati loro a…”
“No, l’hanno solo fatto a pezzi!” spiegò Groel “Sono stato io a ordinar loro di mangiarlo!”
“Va bene, allora stasera ceneranno con quel che ne rimane, così chiudiamo la faccenda una volta per tutte!” ordinò Belfa. Poi aggiunse: “E raccomanda a tutti di controllare sempre prima di aprire la porta… Questo per evitare altri spiacevoli incontri!”

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Carlo Tassi

Ferrarese classe 1964, disegna e scrive per dare un senso alla sua vita. Adora i fumetti, la musica prog e gli animali non necessariamente in quest’ordine. S’iscrive ad Architettura però non si laurea, si laurea invece in Lettere e diventa umanista suo malgrado. Non ama la politica perché detesta le bugie. Autore e vignettista freelance su Ferraraitalia, oggi collabora e si diverte come redattore nel quotidiano online Periscopio. Ha scritto il suo primo libro tardi, ma ha intenzione di scriverne altri. https://www.carlotassiautore.altervista.org/

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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