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Da ufficio stampa

Uno strumento informativo: agile e con indicazioni semplici e chiare. Il Vademecum per la sicurezza delle attività commerciali è stato presentato oggi (15/02) in conferenza stampa da Ascom Confcommercio e Fipe: il manuale è stato redatto concretamente dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri presenti all’appuntamento con i giornalisti.

“Riteniamo – apre Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – che oggi più che mai il tema della sicurezza e della coesione sociale siano fondamentali: solo una città ed un territorio percepiti sicuri possono essere vivibili e fruibile dai cittadini nel senso più ampio del termine ed appetibili da investitori e turisti. Il nostro lavoro è proporre in collaborazione con le Forze dell’Ordine – che ringraziamo per la loro presenza efficace spesso in condizioni difficili – una serie di indicazioni e suggerimenti utili nella nostra attività quotidiana. Questo evento informativo presentato a Ferrara il 16 febbraio poi verrà replicato in tutto il territorio provinciale” conclude Felloni.

Dunque come comportarsi prima durante e dopo un fatto criminoso: indicazioni si chi nell’esperienza della lotta al crimine può trasmettere ai negozianti. Dalla Prevenzione, alla realizzazione di impianti di videosorveglianza ad un atteggiamento accorto (per evitare reazioni pericolose) e scrutatore che permetta di raccogliere poi utili elementi per gli investigatori. Ed ancora la necessità di vetrine ben illuminate ed arredi che si prestino a raccogliere in maniera efficace i reperti e le tracce lasciate dal malviventi; od ancora avere un fondo cassa ridotto con particolari attenzioni al momento della chiusura. Ad illustrare il vademecum sono stati Andrea Crucianelli, dirigente della Squadra Mobile della Polizia di Stato che ha spiegato: “Realizzare una sinergia ottimale tra tutte le componenti della società civile sul tema della sicurezza è per noi l’obiettivo primario”. Una considerazione pienamente condivisa dal Ten. Col. dei Carabinieri Marco De Martino che lo ha affiancato nell’ illustrazione della pubblicazione.
Un Vademecum che ha già trovato l’attenzione  della Confcommercio nazionale come ha confermato
Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara: “Una pubblicazione che si inserisce nella linea della nostra cultura della legalità, legalità che è al centro della nostra Giornata nazionale che si svolge ogni anno a novembre in collaborazione con le Istituzioni e le Forze dell’Ordine”.

“Un’ esperienza che veicoleremo – annuncia Matteo Musacci che è presidente provinciale e regionale dei Pubblici Esercizi della Confcommercio – in chiave nazionale dove questo format ha già riscosso particolare attenzione e verrà distribuito alle Fipe di tutta Italia. In questo momento c’è particolare bisogno di realizzare momenti di formazione concreta che supportino nella quotidianità i nostri operatori spesso oggetti delle attenzione pericolose dei malviventi”.

Il seminario, aperto al pubblico e coordinato dal direttore generale di Ascom Davide Urban, si svolgerà il 16 febbraio in Camera di Commercio dalle ore 14,30 nel salone Conferenze.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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