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Da Organizzatori

Ad un mese esatto dalla pubblicazione  del suo primo libro “NON ABBIAMO TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE” scritto con Giorgia Pizzirani (edizioni La Carmelina), che sta avendo un buon gradimento di pubblico e di critica,  Leonardo Veronesi ci sorprende con una doppia uscita. Venerdì 11 agosto 2017 si potrà trovare su tutti i portali digitali il suo nuovo EP “ATIPICO” e su YouTube il videoclip relativo al singolo BUCCIA DI BANANA (contenuto in Atipico). 
Dopo aver pubblicato  4 album UNO, DOMANDARIO, L’ANARCHIA DELLA RAGIONE E NON HAI TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE  arriva “ATIPICO” pubblicato dalla etichetta Jaywork di Paolo Martorana e Luca Facchini. Testi e musiche sono di Leonardo Veronesi.
 
“ATIPICO” tra le varie cose potrebbe essere il personaggio ideale che può traghettare gli Zombie lasciandoli liberi di andare verso altri lidi. ATIPICO anche come titolo è rappresentativo di questa track list, dato che alterna brani cantati in versione acustica a brani strumentali nati per il cinema e poi inseriti in questo progetto che viaggia di pari passo con il libro. Infatti questi brani musicalmente evocativi vogliono stimolare la lettura e sono l’ideale colonna sonora di chi leggerà “NON ABBIAMO TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE” ma anche per qualsiasi altra lettura. Il singolo trainante e’ BUCCIA DI BANANA un brano dal ritmo reggae il cui testo rientra in pieno nella linea artistica di Veronesi che ironizza sul quotidiano lanciando sempre messaggi su cui riflettere in modo più profondo. E’, come definito dall’autore, un EP di passaggio tra il lavoro precedente e nuove strade che si stanno delineando sempre più nettamente e che probabilmente confluiranno in un altro progetto che diventerà la seconda parte di ATIPICO. C’è un ritorno al gesto quotidiano che diventa metafora di vita. Si affrontano concetti come le  regole e il  “c’è chi può e chi non può” di “marchesegrilliana” memoria (BUCCIA DI BANANA), ci si rende conto che è più faticoso in questo mondo essere atipico che omologato (ATIPICO), ci si lava la coscienza in modo disinvolto, scientifico  e distaccato cercando di non fare i conti con la stessa (MI LAVO), ci si mette nei panni degli altri ma spesso non accade l’inverso (METTERSI NEI PANNI), ci si perde nelle note dello specialista del lieto fine che potrebbe diventare una nuova professione (LO SPECIALISTA DEL LIETO FINE), si entra in un’atmosfera musicale positiva utile per chi vuole cominciare a redigere la lista dei buoni propositi (BUONI PROPOSITI), si attraversa , per poi uscire, un’atmosfera western un po’ surreale che dovrebbe collocarsi in quella dimensione sospesa tra il potrebbe essere o forse no (POTREBBE ESSERE). Un vero e proprio viaggio tra modi di dire e di pensare che tutti viviamo in modo automatico senza entrare più di tanto in profondità. Per questo ci pensa appunto Veronesi che si è cimentato felicemente anche nella scrittura di brani strumentali. Gli Zombie sono sempre presenti ma non si sa che fine faranno come mostra il nuovo videoclip, regia di Marco Lui, che prosegue il “videoclip tour di Ferrara” utilizzando location particolari della nostra città  per promuoverla anche attraverso le immagini legate alla musica. Infatti le riprese sono state fatte al Parco Urbano “Giorgio Bassani” in una ambientazione alla Indiana Jones dove tra canneti, laghetto, alberi, si aggiravano strani personaggi molto ….ATIPICI!!! Grande curiosità e attenzione per il nostro Veronesi che si sta misurando con mezzi espressivi diversi ma sempre in linea con il suo percorso artistico di grande qualità e originalità. E proseguono come sempre le collaborazioni con altri artisti: in questo caso la copertina dell’EP e’ stata creata dal Maestro Marco Jannotta, un artista molto …..Atipico! 
 

Crediti EP “ATIPICO”
“ATIPICO” EP di Leonardo Veronesi disponibile su iTunes e in tutti i portali digitali su etichetta Jaywork
Prodotto, arrangiato e mixato da Leonardo Veronesi e Davide Viviani
Musica e testi di tutti i brani: Leonardo Veronesi 
Tranne: 
Mi lavo L. Veronesi/N. Scarpante
Mettersi nei panni L. Veronesi/P. Martorana
 
Buccia di banana: 
chitarre, voce, cori , tastiere, programmazione Leonardo Veronesi 
basso: Giuseppe di Marco
batteria: Davide Viviani
Mixaggio e mastering Davide Viviani 

 
Crediti Videoclip “BUCCIA DI BANANA ”
Ideazione: LEONARDO VERONESI, MARCO LUI, SILVIA BOTTONI
Regia, Riprese, Montaggio: MARCO LUI 
Si ringraziano per la gentile partecipazione: 
LEONARDO VERONESI
IRENE ESTHER PEREZ GARCIA 
VLADISLAV KNIAZEV
GIORGIO GALLETTI 
Fotografo di scena: DANIELE MANTOVANI
Mixaggio brano: DAVIDE VIVIANI
Costumi: LUCILLA VITALI di SARTORILANDIA
Organizzazione e Comunicazione: SILVIA BOTTONI
 
Il brano “BUCCIA DI BANANA  ” e’ contenuto in “ATIPICO” EP di Leonardo Veronesi disponibile su iTunes e in tutti i portali digitali su etichetta Jaywork

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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Francesco Monini
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