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da: Associazione Zone K

Il Circolo Arci Zone K di Malborghetto di Boara ospiterà venerdì 13 Maggio un altro interessantissimo e prestigioso evento, che vedrà protagonista Giorgio Ciccarelli nel suo progetto solista con la band al completo.
Chitarrista, cantante, autore e compositore, ha pubblicato dischi e suonato con numerose e importanti band (Afterhours, Sux!, Colour Moves).
Ha all’attivo dodici album, oltre a dvd, video e singoli. Si è esibito in Europa, Stati Uniti, Canada, Cina. Praticamente ovunque in Italia: dal teatro Ariston di Sanremo al Leoncavallo di Milano, dal concerto del Primo Maggio a Roma al teatro Petruzzelli di Bari, passando per buona parte dei locali rock della penisola. Ha suonato con e per artisti del calibro di Greg Dulli, Mark Lanegan, Patti Smith e Mina.
Ha scritto e arrangiato pezzi per tutte le band con cui ha pubblicato dischi, vincendo premi in varie categorie.
Era giunto il momento di pubblicare qualcosa a suo nome. “Le cose cambiano” è, di fatto, il primo disco solista di Giorgio Ciccarelli, uscito a Novembre 2015 per XXXV/Comicon Edizioni, con a seguire il tour di supporto.
Dietro e dentro questo disco c’è l’incontro tra due vecchi amici che avevano preso strade diverse destinate, dopo tanti anni, a confluire. Giorgio Ciccarelli e Tito Faraci, alla fine degli anni Ottanta, facevano parte entrambi della scena musicale underground milanese.
Il primo ha proseguito, militando (tra le altre cose) negli Afterhours fino al 2014, e lasciando un segno importante nella produzione di questa band e nel mondo del rock italiano.
Il secondo è diventato uno dei più quotati scrittori di fumetti italiani nonché romanziere, senza mai perdere però la passione per la musica, che si riflette continuamente nelle sue storie. I due si sono ritrovati nel backstage di un concerto dei riformati Colour Moves, gruppo in cui Ciccarelli suonava già ai suoi esordi come musicista, e da quell’incontro è partito un nuovo entusiasmante progetto. E’ così che due mondi artistici diversi si sono uniti: da un lato la musica di Giorgio Ciccarelli dall’altro le parole di Tito Faraci. Un continuo scambio di idee, suggestioni, invenzioni, che ha dato vita a un disco che in realtà è anche molto di più.
Prodotto da XXXV e Comicon Edizioni, Le cose cambiano è soprattutto un progetto ampio ed ambizioso che parte dalla musica, si completa con la scrittura e si espande al mondo dell’immaginario visivo coinvolgendo 12 tra i più interessanti disegnatori del panorama fumettistico italiano che parteciperanno al progetto, interpretando in chiave illustrata ogni singola traccia che compone questo lavoro.
Una produzione crossmediale che unisce il mondo della musica al medium del fumetto, in una simbiosi artistica volta ad aggiungere nuove inedite prospettive ed ampliare, anche grazie ad un accattivante packaging, l’esperienza di ascolto.
Concerto quindi imperdibile al Circolo Arci Zone K che aprirà alle ore 19. Il live avrà inizio alle 22.00 circa. L’ingresso sarà ad offerta libera e riservato ai soci Arci.

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Arci Ferrara


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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