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da: Ufficio Comunicazione Eventi Unife

Riconoscimento a Paolo Ceccarelli, un protagonista della cultura e del dibattito urbanistico in Italia e all’estero

Si è già messa in moto la macchina organizzativa per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Ferrara, il 625° dalla bolla istitutiva “In Supreme Dignitatis” di Papa Bonifacio IX. La cerimonia si terrà venerdì 18 dicembre alle 11 nella splendida cornice di Palazzo Tassoni, sede del Dipartimento di Architettura in via Ghiara.
Molto attesa quest’anno la relazione inaugurale del nuovo Rettore Giorgio Zauli, che per la prima volta indosserà l’ermellino. A seguire, come da programma, si terranno gli interventi dei rappresentante degli studenti e del personale tecnico amministrativo e la prolusione di Patrizio Bianchi, Assessore Università e Ricerca della Regione ed ex Rettore, sul tema “Universitas e globalizzazione”.
Al termine della cerimonia Paolo Ceccarelli riceverà dalle mani del Magnifico il titolo di Professore Emerito, conferitogli, su proposta del Dipartimento di Architettura, dal Ministro Stefania Giannini. Un riconoscimento che premia un protagonista, sin dagli anni 60, della cultura e del dibattito urbanistico in Italia e all’estero.
La motivazione parla chiaro: “La sua intensa attività di ricerca e di insegnamento, di elaborazione intellettuale e animazione culturale, costantemente accompagnata alla pratica tecnica, è sempre stata caratterizzata da un atteggiamento sperimentale e da un coinvolgimento internazionale che gli hanno consentito di fornire un contributo all’avanzamento degli studi urbani, ponendo al centro del dibattito i temi emergenti della pianificazione e della progettazione urbanistica. Rettore all’IUAV dal 1982 al 1991, membro del Comitato Ordinatore prima e poi Preside fino al 2001 della neonata Facoltà di Architettura di Unife, promuovendo e attuando un progetto didattico e scientifico innovativo, centrato sulla cultura e la pratica del progetto. Sotto la sua direzione Architettura a Ferrara ha raggiunto una posizione di eccellenza nel panorama europeo, per l’attenzione alla qualità della formazione, per l’impegno nella ricerca e per la fitta rete di rapporti internazionali”.
Ceccarelli è tuttora titolare di cattedra UNESCO e continua a promuovere iniziative di grande interesse e impegno culturale per Unife e il Dipartimento di Architettura. Proprio recentemente si è occupato della fattibilità di un nuovo polo culturale nel centro storico per valorizzare l’area corrispondente alla Prima Addizione di Niccolò, tra San Francesco, corso Giovecca, le Mura e via Scandiana. La ristrutturazione dei palazzi di via Savonarola e la riqualificazione del quadrilatero che identificherà il nuovo polo culturale sono una partita complessa e onerosa, che avrà un impatto rilevante per la città.
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, cell. 338 6195376

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UNIVERSITA’ DI FERRARA

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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