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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 25 marzo, ore 21.30
Incontro con l’Autore
Enrico Bettinello “Storie di Jazz”

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The Tower Jazz Composers Orchestra
Piero Bittolo Bon, sassofoni, clarinetti, direzione e arrangiamenti;
Alfonso Santimone, pianoforte, elettronica, direzione e arrangiamenti;
Martina Biguzzi, flauto; Gianluca Fortini, clarinetti; Glauco Benedetti, tuba;
Stefano Radaelli, Tobia Bondesan, Filippo Orefice, sassofoni;
Pasquale Paterra, Mirko Cisilino, trombe;
Lorenzo Manfredini, Federico Pierantoni, Filippo Vignato, tromboni;
Alessandro Garino, Federico Rubin, pianoforte;
Riccardo Morandini, Luca Chiari, chitarre;
Stefano Dallaporta, contrabbasso;
Simone Sferruzza, Andrea Grillini, batteria

Con la primavera The Tower Jazz Composers Orchestra giunge al suo terzo live. Venerdì 25 marzo, l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara, composta da venti elementi diretti da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, proporrà al pubblico nuovi brani e originali rivisitazioni che andranno ad infoltirne il repertorio. In apertura di serata il giornalista e critico musicale Enrico Bettinello, ci introdurrà a “Storie di Jazz”, la sua “Guida sentimentale alla vita e alla musica di cinquanta (e più) maestri”, edita da Arcana.

Con la primavera The Tower Jazz Composers Orchestra giunge al suo terzo live. Venerdì 25 marzo (ore 21.30), l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara, costituita da ben venti elementi diretti con maestria da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, proporrà al pubblico nuovi brani come “Muddy Air” – composizione creata dallo stesso Santimone in esclusiva per la TJCO – e originali rivisitazioni di pezzi che andranno ad infoltirne il repertorio sempre più ricco. Potremmo così ascoltare “Un Poco Loco” di Bud Powell arrangiato da Riccardo Morandini e “Zoombie Woof” di Frank Zappa (arrangiamento a cura di Simone Sferruzza) con la speciale partecipazione di Marta Raviglia alla voce.
In apertura di serata il giornalista e critico musicale Enrico Bettinello, presenterà “Storie di Jazz”, sua personale “Guida sentimentale alla vita e alla musica di cinquanta (e più) maestri” edita da Arcana.
Spaziando attraverso i decenni e gli stili, “Storie di Jazz” è un appassionante viaggio attraverso la vita e la musica di decine di jazzisti famosi e meno famosi. Da Louis Armstrong a Charlie Haden, passando per Lester Young e Bill Evans, una guida che unisce il calore della narrazione biografica all’accuratezza dell’analisi musicale, una sorta di educazione sentimentale alle tante straordinarie vite di artisti che hanno contribuito a costruire un secolo di grandi e piccole meraviglie sonore. Nati originariamente come rubrica mensile per la rivista BlowUp, i ritratti contenuti in questo libro offrono una lettura originale e immediata delle figure prese in considerazione. L’ingresso a offerta libera è riservato ai soci Endas. L’ultima performance di stagione della Tower Jazz Composers Orchestra è in programma per il 22 aprile prossimo.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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