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Al via le assemblee congressuali dei soci sul territorio che porteranno all’assemblea elettiva
provinciale il prossimo 22 gennaio 2018. Stefano Calderoni, presidente uscente, candidato
per altri quattro anni al vertice dell’associazione
FERRARA – È iniziato il percorso, democratico e aperto agli associati regolarmente iscritti,
che porterà al rinnovo delle cariche di Cia – Agricoltori Italiani a tutti i livelli, da quello
provinciale al nazionale. Il tema scelto per questo importante e delicata fase istituzionale,
che coinvolge nel ferrarese oltre 1.200 aziende, è “Innovare per un futuro sostenibile”, una
frase che racchiude i principali obiettivi dell’associazione per i prossimi anni.
L’iter congressuale è iniziato in questi giorni su tutto il territorio di Ferrara con una serie di
assemblee territoriali – le prossime sono giovedì 14 dicembre a Copparo, venerdì 15
dicembre a Bondeno, lunedì 18 dicembre a Ferrara – nel corso delle quali verranno discusse
e approfondite delle linee programmatiche, necessarie per affrontare in maniera coesa le
sfide e i cambiamenti del settore. Agli incontri seguirà l’assemblea elettiva provinciale – il
prossimo 22 gennaio 2018 presso la Camera di Commercio di Ferrara – nel corso della quale
verranno eletti presidente e vicepresidente, che avranno il compito di guidare l’associazione
per i prossimi quattro anni, in un momento certamente complesso per il mondo agricolo.
Candidato alla guida alla guida di Cia Ferrara per il 2018-2021 il presidente uscente Stefano
Calderoni, subentrato a Lorenzo Boldrini nel 2015 e rimasto al vertice dell’associazione per
soli tre anni.
«L’agricoltura – spiega il candidato alla presidenza – si trova a dover affrontare complessi
scenari a livello di economia non solo territoriale e italiana, ma mondiale. Mercati fuori
controllo, riduzione della superficie agricola, cambiamenti climatici e inaridimento del suolo
sono fattori che stanno condizionando il lavoro e il reddito dei produttori, modificando il valore
stesso dei prodotti agroalimentari. Ci troviamo, infatti, di fronte a un paradosso: da un lato
gli agricoltori giocano un ruolo essenziale per la lotta alla fame e la salvaguardia del suolo,
in un contesto di agricoltura “circolare” e sostenibile; dall’altro non è possibile pensare a
questo tipo di agricoltura se i prodotti agricoli vengono “svalutati” e non c’è, dunque, un
aumento di produttività e di reddito agricolo. Problemi grandi, concreti e spesso al di fuori
della nostra portata, soprattutto se agiamo in ordine sparso per affrontarli. Vorrei – continua
Calderoni – che durante questa fase congressuale fosse chiaro un punto di partenza
Via Bologna 592/A – Chiesuol del Fosso – Ferrara FE – tel. 0532-978550 || stampaferrara@cia.it || www.ferrara.cia.it
fondamentale, diventato ormai imprescindibile: per superare le difficili sfide del settore serve
l’unità del mondo agricolo. A questo voglio puntare se sarò scelto come guida di Cia per i
prossimi anni, perché senza coesione e obiettivi condivisi, rischiamo di rimanere al palo e
finire per disperdere quel patrimonio dal valore inestimabile che è l’agroalimentare italiano».

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CIA FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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