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da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Appuntamento in Largo Castello il 29 giugno, a cominciare dalle ore 9,00.
Il Comandante Andriotto ed il suo staff di tecnici illustreranno alle imprese obblighi e opportunità delle leggi in vigore in materia di prevenzione incendi

La sicurezza sul lavoro, oltre a costituire un indiscutibile imperativo etico, appare sempre più come un elemento determinante per la reputazione e la competitività delle imprese. Investire in sicurezza significa aggiungere valore all’impresa e creare i presupposti per uno sviluppo sostenibile.

In quest’ottica la Camera di commercio di Ferrara ed il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, con la collaborazione ed il sostegno delle associazioni territoriali di categoria, promuovono il seminario “Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese”, rivolto agli imprenditori, professionisti e manager del territorio che si svolgerà lunedì 29 giugno alle ore 9,00 presso la Sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello.
Dopo il saluto del Presidente della Camera di commercio Paolo Govoni, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Ferrara Ermanno Andriotto insieme a Luigi Ferraiuolo, Massimo Fratti, Luca Quintabà, funzionari operativi presso il Comando di Ferrara, illustreranno alle imprese i vincoli e le opportunità delle leggi in materia di prevenzione incendi nei luoghi di lavoro.
La parola poi passerà alle Associazioni di categoria e particolare attenzione sarà riservata, nel corso dei lavori, alle specifiche problematiche incontrate quotidianamente dalle piccole e medie imprese nell’attuale fase congiunturale: una prolungata situazione di crisi che, tra i suoi effetti, si traduce anche in un accentuato stato di vulnerabilità per quanto riguarda la capacità delle aziende di adeguarsi alle norme in materia di salute e sicurezza.

Chiuderà i lavori il Prefetto di Ferrara Michele Tortora.

Le associazioni d’impresa della provincia di Ferrara mettono, in ogni caso, a disposizione le proprie organizzazioni e competenze affinché l’attenzione e l’impegno che gli imprenditori già riservano alla tutela della salute e della sicurezza dei loro collaboratori, diventi patrimonio comune e sempre più diffuso all’interno e all’esterno dei luoghi di lavoro.

Il convegno è stato accreditato, ai fini della formazione obbligatoria, dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ferrara e dall’Ordine degli Avvocati di Ferrara.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione al sito www.fe.camcom.it.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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