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Da TeatrOrtaet

Il “Carnevale Rinascimentale” di Ferrara riporta in scena le imprese dei paladini di Carlo Magno reinventate cinquecento anni fa da Ludovico Ariosto, che a Ferrara con l’Orlando furioso ha proseguito e coronato l’impresa letteraria di Matteo Maria Boiardo, in attesa dell’altro grande protagonista del poema eroico italiano, Torquato Tasso. Accanto ai due spettacoli già in calendario, sabato 25 e domenica 26 febbraio, alle ore 15.30, teatrOrtaet propone una visita animata straordinaria nella mattinata di domenica 26, alle ore 10.30, per la quale sono disponibili ancora una decina di posti.
L’Ariosto “furioso” di Carlo Bertinelli e Alessandra Brocadello conduce a dialogare con il poeta persone reali, che hanno segnato momenti importanti della sua biografia umana e artistica, e personaggi fantastici che traducono in testo letterario gli stati d’animo e i costumi della corte Estense, nel momento del suo massimo fulgore.
Isabella d’Este, la marchesa mantovana a cui sono state offerte le primizie del poema, ben rappresenta cosa significasse nel Cinquecento l’esercizio del potere al femminile, mentre l’immaginifica Bradamante con la sua corazza lucente personifica la parte più passionale e impetuosa dell’animo muliebre. Alessandra, la moglie segreta d’Ariosto, testimonia la fatica della rifinitura linguistico-letteraria, che ha dato forma perfetta alla “magia” del verso, evocata dai meravigliosi incantesimi dalla maga Melissa.

Note tecniche
La segreteria organizzativa di teatrOrtaet comunica che ci sono ancora posti soprattutto per le due recite di domenica 26 febbraio.
La prenotazione è obbligatoria: telefono 324-6286197 – e-mail: prenotazioni@teatrortaet.it
La visita animata costa 12 euro (ridotti a 10 euro per gruppi di almeno 15 persone e ad 8 euro per gruppi scolastici di minori di 12 anni)

L’ingresso al castello Estense, con biglietto ridotto, è di 5 euro (ridotto scuole secondarie 3 euro – scuole primarie 1 euro – Family: gratis un minore di 18 anni con un adulto pagante).

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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