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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Oggi a Bologna il battesimo dell’iniziativa, promossa dal Forum regionale del Terzo Settore e dalle Organizzazioni Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e Fand (Federazione tra le Associazioni nazionali delle persone con disabilità)

Bologna – Anche l’Emilia-Romagna avrà un Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità. A istituirlo, dopo la ripresa dei lavori dell’Osservatorio Nazionale, tre realtà attive nell’ambito del welfare: il Forum regionale del Terzo settore e le Organizzazioni Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e Fand (Federazione tra le Associazioni nazionali delle persone con disabilità), che oggi a Bologna hanno illustrato l’iniziativa alla stampa, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.

“Sempre, e a maggior ragione quando si parla di welfare e disabilità, è fondamentale il lavoro di squadra tra Istituzioni e Associazioni- ha sottolineato Venturi-. Come Regione, non possiamo quindi che guardare con favore alla nascita di questo Osservatorio, uno strumento con cui le organizzazioni promotrici svolgeranno un prezioso lavoro di monitoraggio delle condizioni dei disabili in Emilia-Romagna in relazione, in particolare, ai servizi socio sanitari e all’inserimento scolastico e lavorativo. Anche le iniziative di comunicazione che l’Osservatorio intende organizzare- ha aggiunto Venturi- sono importanti, perché su un tema come quello della disabilità la soglia di attenzione, e sensibilità, da parte dei cittadini, oltre che delle Istituzioni, va sempre tenuta alta. E siamo orgogliosi- ha chiuso l’assessore- di poter dire che la nostra Regione è quella che ha il Fondo regionale per la non autosufficienza più alto in Italia”.

A presentare questa mattina le attività del neonato Osservatorio – presso il Centro di Documentazione Handicap – sono stati Alberto Alberani, Federico Amico (Forum Terzo Settore Emilia-Romagna), Giuliana Gaspari (Fish Emilia-Romagna) e Andrea Prantoni (Fand Emilia-Romagna).

L’impegno della Regione per le persone con disabilità e non autosufficienti
Particolare attenzione è stata riservata, in questa legislatura, ad interventi per favorire l’indipendenza e l’autonomia dei disabili: alle opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche degli appartamenti o degli spazi comuni dei condomini vengono destinati finanziamenti annuali e il bando più recente, del 2017, ha messo a disposizione 2 milioni di euro; contributi di cui hanno beneficiato 633 famiglie. Inoltre, proprio nei giorni scorsi, per la prima volta la Regione ha stanziato specifici fondi per installare ascensori e montascale (ma anche per abbattere dislivelli con gradini o rampe troppo ripidi, o allargare corridoi e servizi troppo stretti) negli stabili di Edilizia residenziale pubblica: 2 milioni di euro per il 2018 e altri 2 milioni per il 2019.
Sul piano dell’assistenza a disabili e anziani, l’Emilia-Romagna è la Regione con il Fondo regionale per la Non autosufficienza più alto in Italia: nel solo 2017 sono stati investiti 500 milioni di euro per lo sviluppo della rete dei servizi socio-sanitari, residenziali e semiresidenziali e la realizzazione di interventi di natura assistenziale ed economica. L’Emilia-Romagna è stata poi la prima in Italia ad avere adottato una legge specifica (n.2/2014) per i caregiver, coloro che assistono familiari o amici disabili e non autosufficienti, offrendone un riconoscimento giuridico sull’esempio di altri Paesi europei. /EC

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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