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Cosa sono i Raee?. Sono gli apparecchi elettrici e elettronici di natura domestica e professionale a fine uso e si dividono in apparecchiature refrigeranti (frigoriferi e condizionatori), grandi bianchi (lavatrici e lavastoviglie), tv e monitor, sorgenti luminose (neon e lampadine) e la infinita categoria di altri prodotti dalle stampanti, ai telefonini, ai ventilatori, ai ferri da stiro, alle radio etc; quelli insomma che non sappiamo mai dove buttare e che spesso, sbagliando, lasciamo vicino al cassonetto o ancor peggio lungo la strada.
È bene dunque sapere che esistono strutture specifiche di raccolta a partire alle isole ecologiche attrezzate. La gestione è in capo ai produttori di Aee che si avvalgono delle aziende di igiene ambientale e dei Comuni per la raccolta (come da accordo Anci-Cdc Raee).
L’occasione per parlarne è data dalla recente presentazione della sesta edizione del Rapporto annuale del Centro di coordinamento Raee che indica come, al 2013, la raccolta complessiva sia risultata pari a 225.931.218 kg, e il dato medio pro capite risulta essere pari a 3,80 kg per abitante.

I dati del Centro coordinamento Raee, rapporto annuale 2013:
R1 Freddo e clima (frigoriferi, condizionatori, congelatori, etc.) 62.158.612 kg
R2 Grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, etc.) 56.156.357 kg
R3 Tv e monitor (televisori e schermi a tubo catodico, lcd o plasma) 68.879.875 kg
R4 Piccoli elettrodomestici (telefonini, computer, stampanti, ventilatori, giochi elettronici, asciugacapelli, etc. 37.620.439 kg
R5 Sorgenti luminose (lampadine a basso consumo, al neon, lampade) 1.115935 kg

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Centri di raccolta dei Comuni italiani al 2013

La raccolta pro capite media nelle regioni del Nord è pari a 4,77 kg per abitante. Le regioni più virtuose sono Lombardia, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. La nostra regione, purtroppo, ha perso da anni il primato di essere la più virtuosa in molti settori ambientali, nonostante i Comuni in Emilia-Romagna abbiano quasi tutti avviato da tempo la raccolta, tranne che in alcune aree della provincia di Ferrara.
L’attuazione della normativa europea in merito all’organizzazione dei servizi e alla regolamentazione del ciclo di gestione dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) in Italia parte nel 2008, con il consolidamento del sistema grazie anche al passaggio di consegne dai Comuni ai Sistemi collettivi. In verità l’Unione europea, a partire dal 2002, ha iniziato a concentrare l’attenzione sul corretto trattamento e smaltimento dei Raee, anche in considerazione del consistente aumento di questa tipologia di rifiuti. Dal punto di vista legislativo sono state le tre direttive 2002/95/Cc 2002/96/Ce e 2003/108/Ce che hanno razionalizzato a livello comunitario la gestione dei Raee, integrando il principio del “chi inquina paga” con quello della “responsabilità estesa e condivisa”. Ma è la direttiva 2012/19/Ue, entrata in vigore il 13 agosto 2012, che prevede un recepimento nell’impianto normativo nazionale entro il febbraio 2014 e pone entro il 2019 nuovi target di raccolta almeno tripli rispetto a quello attuale.

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Centri di conferimento pro capite

Il rapporto citato dice che la raccolta complessiva nel nostro Paese è stata pari a oltre 225 milioni di kg, attestando una riduzione di circa il 5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia la quantità dei Raee raccolti è diminuita in maniera minore rispetto al crollo delle vendite e questo lascia intendere che il sistema di raccolta riesce a mantenere abbastanza costanti i quantitativi di rifiuti trattati e riciclati. Ma un tema delicato e complesso è legato anche al commercio illecito di questi prodotti. Il calo dei risultati è infatti dovuto purtroppo anche alla gestione informale o illegale alla quale sono spesso affidati i Raee, che possono generare percorsi illeciti nel riciclo, come è messo in evidenza dal Dossier di Legambiente (in collaborazione con il Centro di coordinamento Raee) intitolato “I pirati dei Raee”, in cui si fa luce sullo smaltimento illecito (tra il 2009 e il 2013 sono state quasi 300 le discariche sottoposte a sequestro dall’autorità giudiziaria, prevalentemente in Puglia e in Campania) e sui traffici illeciti, che spesso si concludono con l’export illegale verso Paesi come l’Africa sub sahariana o l’Estremo oriente.

Il presidente del Centro di coordinamento Raee scrive, infatti, che “il sistema italiano di gestione dei Raee è in condizione di affrontare con una certa tranquillità anche l’attuale fase congiunturale in cui, complice la crisi economica, diminuiscono le quantità di Raee che passano dai Centri di raccolta e raggiungono gli impianti di trattamento accreditati. Il calo in Italia è comunque meno sensibile rispetto ad altri paesi europei e la piccola emorragia che si era generata già comincia a sanarsi. Se infatti si analizza meglio la flessione del 5% si può vedere come gran parte del decremento avviene nel raggruppamento R3 (tv e monitor), un calo atteso e fisiologico dopo la conclusione del passaggio al digitale terrestre che ha concentrato la sostituzione dei vecchi televisori a tubo catodico tra il 2009 e il 2012.”

Di seguito un elenco dei meccanismi di funzionamento dei Centri di conferimento:
Centri di raccolta: realizzati e gestiti dai Comuni o dalle aziende di gestione dei rifiuti, sono aperti ai cittadini che possono consegnare gratuitamente i Raee; possono servire uno o più Comuni ed essere aperti ai Raee provenienti dalla distribuzione.
Luoghi di raggruppamento: realizzati e gestiti dalle aziende della distribuzione presso il punto vendita o in un altro luogo, servono ad accogliere i rifiuti provenienti dal ritiro “uno contro uno” e possono essere serviti direttamente dai sistemi collettivi.
Grandi utilizzatori: soggetti pubblici o privati (ospedali, caserme, etc.) che producono importanti quantitativi di Raee della categoria 5, illuminazione, e di conseguenza possono ottenere un ritiro diretto in loco da parte dei sistemi collettivi.
Centri di raccolta privati: punti di raccolta realizzati prevalentemente dagli stessi sistemi collettivi in cui sono stoccati i Raee provenienti da attività di raccolta volontaria. Ad oggi sono prevalentemente legati al raggruppamento R5.
Installatori: luoghi gestiti da Installatori di sorgenti luminose (R5) presso i quali sono stoccati i rifiuti provenienti da abitazioni private in seguito all’installazione.

Con un poco di attenzione e di sensibilità aiutiamo a migliorare l’ambiente.

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Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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