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da: organizzatori

Il 20, 21, 22 maggio, Piazza Marconi, Argenta

argenta1Ritorna, ad Argenta, per la decima edizione, un evento che ormai è diventato un appuntamento annuale: la Festa del Volontariato. Saranno una trentina le associazioni che animeranno piazza Marconi per la tre giorni dal 20 al 22 maggio.
Il Coordinamento del Volontariato Argentano, in collaborazione con il Comune di Argenta e Agire Sociale proporranno un fine settimana di festa aperto al territorio cittadino e provinciale, per conoscere da vicino le realtà associative e divertirsi con un ricco calendario di attività. L’impegno civile e sociale fanno del volontariato un fiore all’occhiello anche per la comunità argentana, che vede molte associazioni attive in campo assistenziale, sanitario, educativo, di tutela ambientale e aggrega insieme cooperative sociali, fondazioni per la ricerca scientifica, associazioni sportive e altre onlus.

argenta2Ad aprire la manifestazione, venerdì 20 maggio, alle 20 presso il Piccolo Teatro, l’incontro “Il Volontariato si presenta” aperto a tutti i cittadini per conoscere le realtà associative del territorio e i progetti in corso. L’iniziativa sarà preceduta da un aperitivo a cura di Argentando, Lions Club Argenta, Terre del Primaro. A seguire, spettacolo musicale con Dj Battle part 2, Dj Tronk VS e Teo Dj a cura di Argentando.

Numerosi gli appuntamenti per sabato 21: dalle 9, in contemporanea, “Educazione alla salute e alla prevenzione”, iniziativa a cura dell’Istituto Ramazzini rivolta agli studenti delle scuole superiori e alla cittadinanza al Convento dei Cappuccini; lo spettacolo teatrale “Come il gatto con gli stivali”, racconto della vita di Cesare Maltoni, scienziato e fondatore dell’istituto Ramazzini; “Laboratori sull’integrazione” gestiti dalla Cooperativa Camelot per alcune classi delle scuole superiori presso l’istituto scolastico.
Dalle 11 alle 12.30, la dottoressa Belpoggi, direttrice del centro di ricerca “Cesare Maltoni, condurrà la conferenza “La rivoluzione digitale ed i potenziali rischi per la salute ” al Castello di Bentivoglio.

Nel pomeriggio, dalle 15, apertura del padiglione espositivo con gastronomia, a cura di Polisportiva Gioco e Vita, Argentando, US Opsital Monacale, Aiutiamoli a Vivere, Tuttinsiemepersanbiagio. E ancora, laboratori artistici per bambini (Argentearte e Gruppo Artistico Argentano), animazioni Gruppo scout CNGEI, Argenta1 sul tema della biodiversità. Alle 16, in occasione della giornata della Biodiversità: laboratorio di lettura, “Giardini da leggere”(passeggiata storica nei giardini pubblici), “DiversArte”, laboratorio artistico, “Caccia alla biodiversità” (CAI e Museo delle Valli), laboratorio di musical (Energie in Movimento). Dalle 17 seguiranno balli di gruppo (Energie in Movimento), musica live con i “Be about”, acoustic folk rock ed i “The Jazer” – (Tutela animali) e alle 21, Indie (Negrita Tribute band), negli intermezzi: dj set Teo DJ (a cura di Argentando).

La festa continuerà domenica 22 maggio, dalle 9 alle 12, con la marcia non competitiva su circuito cittadino “Scout Color Run” del Gruppo scout CNGEI Argenta1. Il padiglione espositivo delle associazioni aprirà alle 9 e, dalle 15, proseguiranno i laboratori delle associazioni: dimostrazione cardiopolmonare con prove su manichino e possibilità di visitare l’ambulanza della “Pubblica Assistenza Valle Pega”, gara con “cavallo” de “La Zanzara”, laboratorio “Avvicinamento al Tango Argentino” aperto a tutti, di “Mai da Soli”, in collaborazione con la Scuola di Tango Argentino “PiccaNtango -classe Stile Eleganza” di Ferrara, esibizione “Abrazame, y nada mas”, esibizione “Scuola di musica Solaris”, musica e danze con “A.s.d. Sportinsieme” e “A.s.d. Energie in movimento”

Nella due giorni sono previsti i mercatini benefici : pesca dei fiori (Istituto Ramazzini) , fiera del baratto e del riuso (Fedebèn e Legati da un Filo), mercatino del libro usato (ANMIC), pesca (Corale G. Verdi), mercatino (AUSER Anita)

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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