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da: Ufficio stampa Slow Food

Sarà l’impronta idrica il tema della Festa dell’Orto in Condotta 2020, la giornata con cui Slow Food celebra tutte le scuole che prendono parte allo storico progetto educativo dell’associazione della Chiocciola, lanciato a metà anni Novanta negli Stati Uniti e approdato in Italia nel 2004. La festa, come ogni anno, si svolge l’11 novembre in occasione di San Martino, il giorno che tradizionalmente segna la messa a riposo dei campi. Per gli oltre 9.000 alunni tra 1 e 13 anni, iscritti alle 472 classi scolastiche coinvolte – asilo nido, scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di dieci regioni d’Italia – sarà l’occasione per approfondire alcuni aspetti che riguardano il bene più prezioso di tutti: l’acqua. Un tema che rimarrà poi al centro delle attività didattiche, in aula e in orto, durante tutto l’anno scolastico.

Il titolo scelto per l’edizione 2020 dell’evento è Tutto lascia un’impronta e fa riferimento a come l’acqua sia indispensabile in ogni attività, e di come perciò l’uomo ne faccia continuamente ricorso. Non soltanto come risorsa con cui dissetarsi o lavarsi, naturalmente, ma anche e soprattutto per l’utilizzo che se ne fa in agricoltura: la stragrande maggioranza dell’acqua consumata, infatti, serve a coltivare il cibo di cui ci nutriamo. Occorre imparare a gestire questo bene in maniera accorta, a usarla in modo parsimonioso, a tutelarne le fonti preservandola da contaminazione e inquinamento. E occorre farlo fin da piccoli.

Per l’edizione 2020 della Festa dell’Orto, Slow Food ha pensato di organizzare un momento in grado di unire alunni e insegnanti di tutta Italia nonostante le difficoltà dettate dalla pandemia di Covid-19. L’appuntamento è per mercoledì alle 10,30 quando verrà trasmesso in diretta sul sito www.terramadresalonedelgusto.com e sul canale YouTube di Slow Food Italia un breve momento didattico: sarà un’occasione per ritrovarsi tutti insieme, seppur in maniera virtuale, sentirsi una volta di più parte di un’unica grande rete e svolgere insieme una breve attività sull’acqua bene prezioso. Tra le proposte nel corso della diretta di mercoledì 11, anche la lettura di una breve filastrocca di Gianni Rodari dedicata all’acqua bene comune.

Quella trasmessa online sarà insomma una sorta di cerimonia che darà inizio a tutti gli approfondimenti da fare in orto e in aula durante l’anno. Ogni classe aderente al progetto Orto in Condotta ha infatti ricevuto un kit con una serie di attività da svolgere, diverse in base all’età degli alunni ma accomunate tutte da un approccio quanto più possibile ludico ed esperienziale, per far sì che bimbi e ragazzi capiscano l’importanza dell’acqua e i modi in cui ognuno di noi può ridurre la propria impronta idrica, a partire da piccoli e semplici gesti quotidiani.

Tra le attività pensate per essere realizzate in classe con docenti e compagni, ce ne sono alcune facilmente replicabili anche a casa, in compagnia di genitori, nonni, fratelli e sorelle. Tra queste c’è Quanto zucchero… beviamo?: armati di bicchieri, zucchero e lattine di alcune bevande zuccherate, i bambini e gli adulti eserciteranno il loro senso del gusto e impareranno a scegliere l’acqua per dissetarsi e a limitare il consumo di succhi e bibite.

Il progetto dell’Orto in Condotta gode del supporto dei partner EcorNaturaSiIrritec e Life e dei Sostenitori ufficiali di Slow Food Italia. Per informazioni sul progetto scrivere a educazione@slowfood.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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