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da: Responsabile Eventi Libreria Ibs + Libraccio

Gli appuntamenti a cura di Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Sabato 13 giugno
ore 11:00

Vanni Santoni presenta Muro di casse (Laterza)

Perché sognare un quarto d’ora di celebrità se potevi prenderti dieci o venti ore al centro dell’universo? E la bellezza. Potevamo creare ovunque la bellezza: in ogni angolaccio, sotto a ogni cavalcavia, poteva sgorgare una fonte di meraviglia. Ogni periferia, ogni cittadina di provincia senza più guizzi poteva tornare a splendere e ribollire per una notte. E non parlo solo dei posti dove andavamo: il fatto che andassimo in alcuni faceva sì che tutti, in potenza, custodissero la bellezza.
Quindi, la speranza. Cosa è stata questa ‘cosa’ sfuggente, multiforme ed entusiasmante avvenuta in Europa tra il 1989 e oggi – una cosa lunga dunque un quarto di secolo? Proprio dalla consapevolezza che nessun dato potrà mai avvicinarsi al significato profondo del rave, del trovarsi lì, a ballare davanti a un muro di casse fino al mattino (e sovente fino a quello ancora successivo) in quelle industrie abbandonate, in quei capannoni, in quei boschi, in quelle ex basi militari, fiere del tessile, ballatoi, vetrerie, depositi ferroviari, rifugi montani, bunker, uffici smessi, pratoni, centrali elettriche, campi, cave, rovine di cascinali, finanche strade di metropoli quando venne il momento della rivendicazione, è nato questo libro – perché, sia pure con una forte impronta documentale, in casi come questo il romanzo è il più potente strumento di analisi e rappresentazione della realtà.

Vanni Santoni (Montevarchi, 1978) vive a Firenze. Dopo l’esordio con Personaggi precari (RGB 2007, poi Voland 2013), Premio Scrittomisto 2007 per il miglior libro tratto dal web, ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Gli interessi in comune (Feltrinelli 2008), Premio selezione Scrittore toscano dell’anno 2009 e finalista Premio Zocca, In territorio nemico (minimum fax 2013, da coordinatore), Terra ignota (Mondadori 2013) e Terra ignota 2 – Le figlie del rito (Mondadori 2014). È fondatore del progetto SIC – Scrittura Industriale Collettiva.

ore 16:00

Kappalab presenta
Non ci sono più i giapponesi di una volta
La più insolite curiosità del Sol Levante

Interviene la mangaka Keiko Ichiguchi
In un solo volume, le curiosità, gli articoli, gli speciali e i saggi apparsi su “Kappa Magazine”, “Keiko World”, “Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla”, “Anche i giapponesi nel loro piccolo s’incazzano” e “Quando i giapponesi fanno ding”, accompagnati da nuove illustrazioni dell’autrice.

Tutto quello che avreste voluto sapere sul Giappone (*), tutte le più divertenti, inaspettate, tragicomiche, imbarazzanti, stupefacenti, appassionanti e succulente curiosità sul Sol Levante (e sui suoi abitanti) in un bel volumone da 256 pagine, narrate dall’autrice nipponica “tricolore” più amata d’Italia!

Domenica 14 giugno

ore 11:00
presentazione dei libri

Naltatis. Il sentiero degli dei (I Doni delle Muse)

di Eleonora pescarolo

e

Il migliore (Antipodes) di Amorelli Antonio

In un mondo consumato dalla devastazione della guerra civile, ormai dimenticato dagli dei che dovevano custodirlo, qualcosa si sta risvegliando per portare una nuova speranza. Le parole di una veggente in grado di leggere nella trama della realtà e di essere voce dell’equilibrio infranto, rivelano che arriverà presto una donna in fuga e sarà la chiave per la riconquista della libertà. Ognuno dei protagonisti è chiamato a scegliere il proprio destino, in un’ambientazione suggestiva che ricorda i poemi dell’epica classica, poiché la storia e la tradizione dell’Isola Immortale potrebbero presto smarrirsi nell’oblio e nell’angoscia insieme al ricordo della propria umanità.

Kallanor Zaan è il più potente mago di Theera. La sua vita è stata da sempre votata ad un unico scopo, diventare il migliore, superare qualsiasi avversario e qualsiasi ostacolo. Non conosce la sconfitta, non conosce misericordia, è spietato, letale e senza scrupoli. Tuttavia un ultimo ostacolo rimane sul suo cammino: il negromante Bakràn Samor, il Duca Nero, uno degli individui più malvagi di tutta Theera. Kallanor lo sta inseguendo, quasi fosse la sfida più grande di tutta la sua vita, come se da questo scontro dipendesse tutto il suo destino.Questa ricerca lo porterà a scontrarsi per l’ennesima volta contro demoni, spietati assassini e veggenti. Riuscirà infine nella sua impresa? Avrà il suo scontro perfetto o altro si frapporrà tra lui e il suo obiettivo? Una narrazione rapida, veloce e coinvolgente. Una storia avvincente, fatta di duelli, incantesimi, scontri e “amori”. In un mondo incastrato in un tempo in cui tutto è possibile e abitato dalle più svariate creature umanoidi e non. Una storia avventurosa capace di lasciare senza respiro.
Ulteriore chicca: la presentazione de Il Migliore verrà accompagnata dai commenti grafici “live” del talento del giovane disegnatore Alberto Salis.

ore 16:30

Kappalab presenta in anteprima

A piedi sporchi in Giappone
di Stefano Maria Iacus

e

Scusi, manca molto per il Giappone?

Disavventure di un ferrarese nel Sol Levante
di Davide Bassi

Nel Sol Levante, un viaggiatore sprovveduto potrebbe commettere l’errore più comune, ossia quello di misurare tutto secondo gli schemi mentali occidentali.
Servono delle regole precise per non perdere la testa, e la tanto vituperata matematica può rivelarsi un linguaggio universale per abbandonare pregiudizi sempre in agguato.

L’essenziale è cambiare temporaneamente il sistema di riferimento, perché in Giappone non esistono piazze su cui si ergono statue o si affacciano chiese, né nomi per le vie rionali, e la maggior parte dei ristoranti non si trova sulla strada, ma ai piani alti di enormi palazzi. I rubinetti si aprono tirando la leva del miscelatore verso il basso, le serrature si chiudono girando la chiave in senso antiorario, e si tiene la sinistra sui marciapiedi e sulle scale mobili, oltre che alla guida. Non ci si soffia il naso in un fazzoletto se si è in pubblico, ed è maleducazione non sorbire rumorosamente una zuppa al ristorante o a cena in casa d’amici.

Ma Stefano Maria Iacus non si limita a sfatare i tanti luoghi comuni sul Giappone. La sua è anche una testimonianza diretta sul forte sisma che nel 2011 ha scosso il Giappone e sull’enorme tsunami che si è abbattuto sul Tohoku. Un diario privato e un reportage fotografico della sua esperienza come volontario nella prefettura di Fukushima.

Un viaggio a Nord-Est del Giappone, tra le ferite di un paese devastato dallo tsunami, in cerca di nuovi punti di vista sul Sol Levante.

Stefano Maria Iacus è professore ordinario di Statistica presso la Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi di Milano e Direttore del Data Science Laboratory dello stesso Ateneo. Membro del Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi, è stato visiting Professor in Giappone presso l’Institute of Statistical Mathematics (Tokyo) e la Graduate School of Mathematics (Università di Tokyo).

Ha pubblicato libri e lavori scientifici e ha firmato articoli per le riviste “Coelum”, “Astronomia UAI” e “MC-microcomputer” oltre che per il blog “Sentimeter” di Corriere.it e per la sezione Economia&Finanza di Repubblica.it

È coinvolto nel progetto di ricerca Yuima, finanziato dalla Japan Science Technology Agency, ed è Presidente dello spinoff Voices from the Blogs.

La necessità di un’integrazione culturale comporta inevitabilmente l’adozione di alcuni schemi di riferimento non unilaterali rispetto alle proprie origini: è necessaria una contaminazione capace di creare nuove sintesi che non siano il risultato di una semplice omologazione alla cultura ospitante.Attraverso il confronto con regole e costumi apparentemente lontani nel tempo e nella geografia, Davide Bassi parte così per un viaggio tragicomico alla scoperta del Giappone.Alla ricerca della genuinità necessaria per reinterpretare la propria visione del presente, annota le abitudini, i luoghi e le situazioni che vive giorno dopo giorno.Come un provinciale tra milioni di altri provinciali, ci svela come accettare e comprendere una cultura sì diversa, ma anche ricca di contenuti e suggestioni.E alla fine capisce una grandissima verità: integrarsi in una cultura differente non signifi­­ca dover rinunciare necessariamente alla propria identità. Specialmente per un ferrarese DOC.

Una guida di sopravvivenza indispensabile a chiunque intenda trasferirsi nel Sol Levante, per una vacanza di pochi giorni o per la vita.

Davide Bassi è ricercatore e professore aggregato in Paleontologia e Paleoecologia del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Ferrara.È docente del programma Erasmus dell’Università di Ferrara per gli accordi bilaterali con le Università di Granada e di Tübingen. È stato più volte visiting Professor in Giappone presso il Tohoku Museum of Natural Sciences (Tohoku University, Sendai) e presso il Department of Earth and Planetary Sciences, Graduate School of Environmental Studies (Nagoya University, Nagoya). Durante i suoi lunghi soggiorni in Giappone è diventato un appassionato viandante di viaggi lenti e consapevoli, percorrendo itinerari poco conosciuti al turismo di massa.

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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