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Da ufficio stampa Riaperture Photofestival Ferrara

La forza della fotografia per raccontare il Reale, cambiare la vita delle persone, riac-cendere luoghi di una città. La seconda edizione di Riaperture, il festival di fotografia a Ferrara, si chiude con l’ultima giornata di mostre e incontri: nel secondo weekend già 500 presenze, per un totale di 1500 visite.

La chiusura di Riaperture 2018 è affidata alla fotografia sportiva. Domenica 15, ore 16, a Factory Grisù arriva Tornanti.cc, per coinvolgere in un festival di fotografia anche le im-magini sportive.Francesco Rachello ed Eloise Mavian sono una coppia di fotografi professionisti emergenti, che partendo dalla loro passione per le immagini e la bici sono diventati reporter pubblicati su Gazzetta dello Sport, Soiugner e altre riviste specializzate. Tornanti.cc riesce a raccontare, oltre al ciclismo professionistico dal Giro d’Italia alle classiche del Nord, anche tutto quello che c’è attorno, e porteranno la loro esperienza anche a Riaperture in un incontro aperto al pubblico.

Al mattino, domenica 15 aprile ore 10, spazio al laboratorio per bambini ‘Flat lay: autoritratto oggettivo’. Partendo dalla mostra realizzata con la scuola media ‘Cosmè Tura’ di Ferrara, Silvia Meneghini e Alice Pandolfi, curatrici del progetto, ripropongono il modo tutto nuovo di ‘fare selfie’: usando oggetti della propria vita, invece che mostrando i visi. Un laboratorio sulla consapevolezza di ciò che siamo, prima ancora di ciò che sembriamo, attraverso il disegno e le Polaroid scattate in stile ‘flat’.

La seconda edizione di Riaperture, in corso dal 6 all’8 e dal 13 al 15 aprile 2018, propone 15 mostre in 8 spazi di Ferrara, coinvolgendo nei primi tre giorni quasi mille persone. Il te-ma della seconda edizione è il ‘Reale’, raccontato: Letizia Battaglia, Francesco Zizola, Oleg Oprisco, Antonio M. Xoubanova, Arimasa Fukukawa, Stuart Paton, Roberto Boccaccino, Camilla de Maffei, Marco Sconocchia, Nicolas Bruno, Arianna M. Sanesi, Alessandro Ruzzier, Lele Marcojanni.

L’obiettivo di Riaperture Photofestival Ferrara è di riaccendere l’attenzione su luoghi pubblici o privati attualmente non in uso, per portare loro nuova energia: per questo le mostre sono ospitate in sedi aperte per la prima volta alle immagini. La sede principale è Factory Grisù, l’ex caserma dei Vigili del Fuoco di Ferrara, oggi consorzio di imprese. Le altre sedi: Palazzo Massari e Palazzina Cavalieri di Malta, chiusi dal terremoto del 2012 e riaperti per la prima volta grazie a Riaperture; l’ex drogheria Bazzi, che riaprirà dopo vent’anni in estate; Palazzo Prosperi-Sacrati, edificio rinascimentale chiuso da anni situato proprio di fronte al più noto Palazzo Diamanti; l’ex Chiesa di San Giuliano; Casa Niccolini; un’attività commerciale oggi dismessa in centro storico.

Riaperture si chiude domani, domenica 15 aprile, con in programma anche le letture por-tfolio con professionisti del settore. Le mostre saranno aperte dalle ore 10.00 alle 19.00. Il programma aggiornato è sul sito ufficiale, www.riaperture.com.

Contatti

Fabio Zecchi 34892115311
email stampa@riaperture.com
web www.riaperture.com
facebook facebook.com/riaperture

Organizzazione, sponsor e partner del progetto

Riaperture Photofestival Ferrara è organizzato dall’associazione culturale Riaperture.
Ha il patrocinio e il sostegno del Comune di Ferrara.
Ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Il festival si svolge in collaborazione con Consorzio Factory Grisù, che metterà a dispo-sizione alcuni dei suoi spazi per ospitare mostre ed eventi di Riaperture, e Kofler, per la concessione dell’ex drogheria Bazzi.
Il concorso fotografico è sponsorizzato da Foto Pandini.

Orari e programma del festival

Apertura mostre venerdì 6, sabato 7, domenica 8, venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 aprile 2018, ore 10.00-19.00
Programma completo: www.riaperture.com/festival/programma

Ingresso del festival

Intero 13€ / Ridotto 10€*
* online, soci Riaperture, IBS+Libraccio, Arci, ACIS, Ferrara Off, YoungerCard, MyFe Card, studenti, over 65, disabili e accompagnatori. Ingresso gratuito per i bambini fino a 13 anni. In biglietteria verrà consegnato un braccialetto che darà l’accesso a tutte le mostre per i tre giorni del festival. Coloro che torneranno nel 2° weekend sprovvisti di braccialetto, possono riaccreditarsi in biglietteria presentando documento d’identità.
Tutti gli eventi a pagamento non inclusi nel biglietto sono segnalati nel programma.

Biglietteria e infopoint
Factory Grisù (via Poledrelli 21) – Ex drogheria Bazzi (piazza Municipale)
Programma mostre

Letizia Battaglia – Fotografie (Palazzina Cavalieri di Malta)
Francesco Zizola – In the same boat (ex drogheria Bazzi)
Oleg Oprisco – Personale (Chiesa di San Giuliano)
Antonio M. Xoubanova – Graffiti (Casa Niccolini)
Arimasa Fukukawa – Triny (Palazzo Prosperi Sacrati)
Stuart Paton – Ersatz (negozio via Cortevecchia)
Roberto Boccaccino – Potenza 100 (Factory Grisù)
Camilla de Maffei – Delta (Palazzo Massari)
Marco Sconocchia – We could be heroes (Factory Grisù)
Nicolas Bruno – Parasomnia (negozio via Cortevecchia)
Arianna M. Sanesi – I would like you to see me (Casa Niccolini)
Alessandro Ruzzier – Custodia (Palazzina Cavalieri di Malta)
Lele Marcojanni – EVM01 (Palazzina Cavalieri di Malta)
Concorso nazionale (Factory Grisù)
I.C. Cosmè Tura Ferrara – Autoritratti oggettivi (progetto scuole) (Casa Niccolini)

Bio e abstract delle mostre: www.riaperture.com/festival/mostre
Foto in alta risoluzione di alcune delle opere degli artisti sono scaricabili all’indirizzo:
www.riaperture.com/file/riaperture2018-autori.zip

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Riceviamo e pubblichiamo


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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