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EMILIA, TERRA DI NARRATORI: TORNA LA FESTA DEL RACCONTO

Dal 16 al 20 giugno 2021 nelle piazze di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano si celebra il racconto con incontri, talk, reading ed eventi.

Tra gli ospiti Gianrico Carofiglio, Nadia Terranova, Marco Belpoliti, Alessandra Sarchi, Ermanno Cavazzoni, Valerio Magrelli; Peppe Servillo, Lucia Poli e Amanda Sandrelli protagonisti degli spettacoli serali.

La Direzione scientifica affidata a Marco Antonio Bazzocchi

Il racconto come forma del presente, per la sua capacità di aprire, nello spazio di una narrazione breve, intensa e coinvolgente, una dimensione di profondità e di meditazione. Ma pure il racconto come eredità di un nobile passato, di cui recuperare quelle radici che in terra d’Emilia hanno trovato la loro più compiuta maturazione in narratori popolari, colti, in scrittori e fotografi-narratori: come Cesare Zavattini, Luigi Ghirri, Gianni Celati, lo scrittore che ha difeso di più la tradizione del racconto collocandolo nella bassa padana,
lungo il Po, fino alla sua foce.
Torna dal 16 al 20 giugno a Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano la Festa del Racconto, FdR, cinque giornate di appuntamenti, oltre 20 grandi ospiti, incontri, reading e spettacoli, una ricca programmazione dedicata ai bambini: una 16ma edizione che si rinnova e affida la Direzione scientifica a Marco A. Bazzocchi, critico letterario, saggista e docente del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna, che commenta “Piccole finzioni, grandi pensieri è il sottotitolo che ho scelto per l’edizione 2021, per
focalizzare l’attenzione sulla capacità del racconto di aprire lo sguardo del lettore su una visione del mondo ampia, non conforme al quotidiano, capace di immergerci subito in altri tempi e in altre geografie ma nello stesso tempo di parlarci direttamente di quanto ci riguarda”.
Gli incontri sono articolati attorno a tre nuclei centrali: l’ascolto di racconti del passato con la guida di scrittori del presente, l’esperienza diretta di scrittori che si dedicano al racconto, la discussione intorno al valore del racconto oggi, nell’esperienza di ogni lettore. Ad aprire la Festa, mercoledì 16 giugno a Soliera, sarà Caterina Bonvicini, curatrice di Ferite, raccolta di racconti dedicata ai 50 anni di Medici senza Frontiere nella quale sette scrittori e sette scrittrici si confrontano con il tema del dolore, della lacerazione e della scrittura come cura. Ospite d’onore dell’edizione lo scrittore Gianrico Carofiglio (sabato 19 giugno ore 11, Carpi), autore di best seller tradotti in tutto il mondo e frequentatore dei più diversi generi letterari, dal romanzo al saggio al racconto breve, che in dialogo con Bazzocchi ripercorrerà la sua attività di scrittore e intellettuale. La tradizione del racconto sarà esplorata da Ermanno Cavazzoni, narratore delle pianure legato
alla grande tradizione emiliana che risale a Boiardo e all’Ariosto, che guiderà il pubblico nella lettura di unsingolare racconto di Kafka: assieme a lui sul palco di Piazza Martiri (venerdì 18 giugno, ore 18, Carpi) Gabriele Romagnoli, autore di racconti “in bottiglia” e Daniele Benati, che proporrà la sua singolare traduzione in dialetto emiliano di Samuel Beckett. Si ascolteranno le voci di scrittrici e scrittori che hanno praticato e praticano la forma narrativa del racconto, come Nadia Terranova, erede della lunga tradizione siciliana di racconti favolistici, e Alessandra Sarchi, attenta esploratrice dell’animo femminile, insieme sabato 19 giugno alle ore 17.30 nel Cortile d’Onore di Palazzo dei Pio a Carpi. Una singolare forma di racconto è quella esplorata dallo psicanalista Francesco Stoppa (sabato 19 giugno ore 19, Carpi), che parlerà della sua esperienza di ascolto dei pazienti, confluita nel libro Le età del desiderio in cui esplora e mette in rapporto le esperienze di due fasi della vita distanti ma affini per alcuni aspetti, l’adolescenza e la vecchiaia; e ancora Marcello Fois, in
dialogo con il professor Bazzocchi sui racconti di provincia e di iniziazione all’età adulta di Pier Vittorio Tondelli, il più importante scrittore italiano degli anni Ottanta, creatore di uno stile unico in grado di risuonare ancora oggi: i racconti di Altri libertini saranno letti dall’attore Giusto Cucchiarini. Domenica 20 giugno alle 11 Piazza Martiri ospita l’incontro “Intorno al raccontare”: protagonisti Gabriele Pedullà, autore di racconti fondati su imprevisti, sorprese e scarti che svelano il lato inquieto del quotidiano, Marco Belpoliti, autore profondamente radicato nella terra d’Emilia, che racconta gli incontri con alcuni grandi personaggi che ha conosciuto tra Reggio, Modena e Carpi, raccolti nel volume Pianura, Valerio Magrelli, narratore attraverso la sua poesia della magia e delle angosce dell’infanzia.

Accanto ai talk, i reading e gli spettacoli serali: giovedì 17 giugno a Campogalliano (Piazza Castello, ore 21) Marinella Manicardi interpreta “Una cosa divertente che non farò mai più”, esilarante racconto del grande scrittore americano David Forster Wallace. Venerdì 18 giugno alle 21.30 Peppe Servillo è protagonista dell’omaggio alle “Favole al telefono” di Gianni Rodari, spettacolo che indaga il linguaggio della fantasia con lo strumento della musica, con gli arrangiamenti del celebre compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra Geoff Westley. Sabato 19 (dalle 16.30 alle 18.30, Giardino del Teatro Comunale di Carpi) gli attori Simone Francia e Simone Tangolo saranno protagonisti della “Maratona Queneau” alternandosi nella lettura degli “Esercizi di stile”, mentre alle 21.30 il Cortile d’Onore di Palazzo dei Pio di Carpi ospita “La Pianessa”, omaggio ai racconti immaginifici di Alberto Savinio con Lucia Poli accompagnata al pianoforte da Marco
Scolastra. Domenica 20 giugno alle 21 il Parco della Resistenza di Novi ospita l’incontro con Fabio Concato: un viaggio tra racconti, aneddoti, emozioni e musica con uno degli autori italiani più amati di sempre, con canzoni che racchiudono tenerezze, lampi di allegria, momenti di malinconia, come annotazioni in un diario della memoria, mentre a Soliera (Parco della Resistenza, ore 21) è in programma lo spettacolo “Io sono poi da solo e loro sono tutti”, lettura-spettacolo di Paolo Nori, uno dei 5 finalisti al Premio Campiello, grande
conoscitore della letteratura russa, dedicato alle Memorie del sottosuolo di Dostoevskij. La chiusura della Festa del Racconto – e un ideale ponte verso la Festa della Musica di Carpi che prende il via il 21 giugno – è affidata allo spettacolo in anteprima nazionale “Yo soy Maria”, con Amanda Sandrelli (Piazza Martiri, Carpi, ore 21.30): un omaggio al genio di Astor Piazzolla, che ha rivoluzionato il concetto stesso di tango, e alla poetica del suo fedele sodale Horacio Ferrer. La “Maria de Buenos Aires” dell’Operita di Piazzolla è trasferita ai giorni nostri, attraversati dall’emergenza pandemica, incarnando nella sua figura la speranza di rinascita di una città, e del mondo intero.

La Festa del Racconto propone anche un ricco calendario di eventi dedicati ai più piccoli, tra letture animate e divertenti cacce al tesoro ai racconti, tra biblioteche, giardini e cortili di Carpi e Soliera: per tutta la giornata di venerdì 18 il Castello dei ragazzi di Carpi apre nuovamente le sue porte alle bambine e ai bambini, che verranno omaggiati con una sorpresa, mostrando la nuova pittura murale realizzata da Sonia Maria Possentini, che sarà protagonista di un laboratorio artistico e dello spettacolo “A rincorrere i sogni”. Domenica 20 giugno alle 19 “Città di parole”, grande caccia al tesoro alla scoperta di monumenti, scorci e curiosità sul centro storico di Carpi, alla ricerca della “lingua” segreta della città.

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa prenotazione
obbligatoria aperta a partire dal 6 giugno: le modalità di accesso sono dettagliate sul sito www.festadelracconto.it.

La Festa del Racconto di Carpi è promossa dai Comuni di Carpi, Campogalliano, Soliera e Novi di Modena, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e gode del patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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