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Da: Aldo Modonesi Sindaco
16 donne e 16 uomini dem per Aldo Modonesi: presentata la lista dei 32 candidati Pd Ferrara
In un sabato mattina di sole il Pd di Ferrara ha presentato i suoi candidati per il consiglio comunale alle prossime amministrative del 26 maggio. 32 nomi di donne e uomini ferraresi di nascita o di adozione che correranno sotto il simbolo del Pd e con Aldo Modonesi candidato sindaco di Ferrara.
I candidati si presentano seguendo l’alternanza donna/uomo e in ordine alfabetico.

1) BARALDI Ilaria – 44 anni, imprenditrice e segretaria comunale Pd, consigliera uscente
2) BERTOLASI Davide – 31 anni, informatico, consigliere uscente
3) BIANCHINI Patrizia – 66 anni, segretaria del circolo Pd Lambertini di via Bologna, consigliera uscente
4) BOLDRINI Andrea – 33 anni, operaio al Petrolchimico di Ferrara, indipendente
5) BORDONARO Valentina – 34 anni, libero professionista e avvocato
6) BURIANI Simone – 32 anni, tecnico presso SNAM Centrale di compressione gas a Poggio Renatico
7) CANDUCCI Simona – 29 anni, tesoriere dell’Associazione Culturale Ferrara Off e componente della Segreteria comunale Pd Ferrara
8) CALO’ Girolamo – 49 anni, Presidente del Consiglio Comunale, consigliere uscente
9) CHERUBINI Sabrina – 48 anni, responsabile Urp ITL (Ispettorato del lavoro) di Ferrara
10) CARLETTI Fabrizio – 52 anni, avvocato e segretario del circolo Pd di Barco
11) CHIAPPINI Anna – 60 anni, docente di lingua inglese al Liceo Roiti di Ferrara
12) COLAIACOVO Francesco – 59 anni, pensionato e Presidente del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara
13) CORAZZARI Cristina – 48 anni, insegnante di lettere, assessora alla pubblica istruzione
14) CUSINATO Elia – 18 anni, studente al 5^ anno delle superiori e segretario del circolo Pd di Francolino
15) FALDUTO Mariantonietta – 20 anni, studentessa di biotecnologie della salute e senatrice accademica
16) FACCHINI Fausto – 69 anni, capo tecnico radiologia in pensione, consigliere uscente
17) FEDELI Silvia – 42 anni, impiegata in una scuola pubblica, consigliera uscente
18) GRASSI Egidio – 60 anni, dipendente amministrativo di Unife e ex rappresentante sindacale per FLC CGIL
19) FERRI Caterina – 42 anni, impiegata e assessora a lavoro e ambiente
20) GUZZINATI Vito – 59 anni, funzionario dell’Agenzia delle Entrate e segretario del circolo Pd di San Martino-Zona Sud, consigliere uscente
21) MARESCOTTI Deanna – 71 anni, ex insegnante, socialista e consigliera uscente
22) MERLI Simone – 39 anni, assessore allo sport, decentramento e servizi demografici
23) PASQUALINI Luisa – 60 anni, pensionata
24) NANNI Davide – 32 anni, insegnante di scuola superiore specializzato sul sostegno
25) PRATI Maura – 47 anni, infermiera e segretaria del circolo Pd Cona-Corlo
26) NASCOSI Alessandro – 45 anni, docente universitario presso il Dipartimento di Giurisprudenza
27) ROMAGNOLI Cinzia – 45 anni, insegnante, indipendente
28) TURRI Pietro – 63 anni, pensionato, consigliere uscente
29) SEJDINI Ornela – 26 anni, laureanda in Economia e commessa
30) VIGNOLO Mauro – 54 anni, bancario e presidente del Coro Santo Spirito, consigliere uscente
31) ZANNINI Monica – 59 anni, presidente Polisportiva Doro
32) VITELLIO Luigi – 36 anni, Segretario provinciale Pd Ferrara, consigliere uscente

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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