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da: Legacoopestense

RIPARTIRE IN COOPERATIVA:
17 PROGETTI AMMESSI ALLA SECONDA FASE DEL BANDO COOPSTARTUP DI LEGACOOP ESTENSE E COOPFOND

Ferrara 5 novembre – Sono 17 i progetti di impresa ammessi alla seconda fase del Bando Coopstartup Estense, promosso da Legacoop Estense e Coopfond per sostenere la nascita di startup cooperative: 11 su Modena e 6 su Ferrara. Le idee di business spaziano dall’economia circolare all’educazione digitale, dai servizi alla persona alle attività culturali ed artistiche. Eterogenea anche la composizione dei team partecipanti, 40% donne e 60% uomini, 68% under 40, divisi fra studenti, persone occupate, disoccupati, imprenditori e partite iva. Ogni gruppo di aspiranti soci, come da legge per la costituzione di un’impresa cooperativa, è composto da almeno tre persone.

Si passa ora alla seconda fase del Bando, al via nelle prossime settimane, che prevede una formazione di gruppo – svolta naturalmente in modalità online – la valutazione di fattibilità del progetto e un tutoraggio personalizzato per la definizione del business plan. Al termine di questa fase, a febbraio 2021, si terrà la selezione finale, con la presentazione dei progetti d’impresa da parte dei partecipanti e la designazione dei 5 vincitori.

“A luglio abbiamo lanciato il Bando Coopstartup guardando con fiducia alla ripartenza, per sostenere aspiranti cooperatori che avessero il coraggio di investire in una nuova idea imprenditoriale” afferma Chiara Bertelli, referente territoriale di Legacoop Estense. “Ora che ci stiamo apprestando ad entrare nuovamente in una fase difficile dal punto di vista economico e sociale, pensiamo che sia ancora più importante sostenere nuovi progetti che abbiano una capacità di visione. Daremo il nostro supporto e affiancamento a chi, nonostante il momento critico, abbia voglia di impegnarsi per creare una nuova impresa sostenibile e inclusiva”.

In palio oltre 50.000 €, suddivisi fra 2 premi ordinari del valore di 12.000 euro ciascuno – assegnati ai due progetti migliori – e 3 premi speciali del valore di 9.500 euro ciascuno: il premio “Servizi all’abitare”, promosso dalle cooperative Abitcoop, Castello, Unicapi e Politecnica, il premio  “Servizi ai cittadini” promosso Conad Nord Ovest e il premio “Sostenibilità ambientale”, che verrà assegnato da Coop Alleanza 3.0.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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