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da: ufficio stampa Ferrara Art Festival

18 LUGLIO A PALAZZO DELLA RACCHETTA PARTE IL QUARTO CICLO DI MOSTRE DEL FERRARA ART FESTIVAL

Sarà di nuovo un grande appuntamento con l’arte contemporanea il vernissage di quattro nuove mostre che sabato 18 luglio (ore 17.30) al Palazzo della Racchetta di Ferrara (Via Vaspergolo 6) aprirà il sipario sul quarto ciclo di mostre del Ferrara Art Festival.
Curato da Virgilio Patarini per Zamenhof Art di Milano, il festival che da inizio Giugno offre alla città di Ferrara arte contemporanea, libri, musica, teatro e cultura vedrà in parete le mostre personali di Salvatore Alessi e Vito Carta, la collettiva “Geometrie dell’anima” e la mostra dei finalisti del Premio “Il Segno” che giunge quest’anno alla sua settima edizione.
Il siciliano Salvatore Alessi porterà in parete la sua personale dal titolo “Geometrie senza tempo”.
Tra sciabolate di luce e scansioni geometriche dello spazio Salvatore Alessi costruisce mondi in bilico costantemente tra immaginazione e realtà, tra ragione e sentimento. Il colore e il gesto sprigionano forze oscure e inconsce che gli assi cartesiani delle composizioni solo in parte contengono: è una danza, a tratti una lotta tra Apollo e Dioniso, senza che mai nessuno dei due abbia il sopravvento.
Vito Carta proporrà la sua personale dal titolo “Divertissement”.
Quelle che affiorano nella luce cangiante della memoria di Vito Carta sono immagini inquiete: volti, corpi, scenari, fotogrammi che galleggiano in una luce che cambia, a tratti morbida, tenue, soffusa, a tratti abbacinante e tagliente. La memoria è il flusso, la corrente che le trasporta, le sparpaglia, le accosta, le mischia, le sovrappone, le allontana, le deforma: scompone e ricompone i contesti in cui le immagini stesse trovano nuove combinazioni, nuova luce, nuovi colori, nuovi significati. Perché Vito Carta sa bene che la memoria è una compagna infedele che mente con abilità, ma spesso nei suoi inganni, nelle sue bugie si nascondono rivelazioni spiazzanti e realtà insospettabili. E l’artista, come un giocoliere, usa l’inganno e la menzogna per raccontarci la verità.
“Geometrie dell’anima” è invece la mostra che propone opere di Mariano Dal Forno, Bruno De Santi, Saverio Magno, Beatrice Palazzetti, Giorgio Pica, Ezio Ranaldi, Patrizio Serra, Rita Vitaloni.
Ogni artista di questa collettiva possiede un suo mondo particolare, ma ciascuno di questi mondi utilizza un segno e un linguaggio ben determinato per indicare una via interpretativa della realtà, che sebbene non sia uguale per tutti possiede la stessa origine decostruttivista. Le geometrie a cui allude il titolo sono quelle linee che si sovrappongono, s’intersecano e danzano, lato evidente del gesto delle mani modellanti la materia a mettere ordine nel caotico bagno sensoriale a cui quotidianamente l’uomo è soggetto.
Da ultimo, la mostra dedicata alle opere finaliste del Premio “Il Segno”. Giunto quest’anno alla sua settima edizione il premio ha lo scopo di selezionare e promuovere artisti contemporanei a livello internazionale che si distinguano per originalità e qualità delle creazioni.
Il Premio prevede la realizzazione di più eventi espositivi (mostra degli artisti finalisti a Ferrara e mostre dei 3 vincitori dei tre premi principali a Milano e Venezia) e l’assegnazione di sei primi premi (3 premi principali e 3 premi-segnalazioni).
Vernissage alle 17.30. Ingresso libero.
Le mostre saranno visitabili tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 16 alle 19 fino al 2 agosto prossimo.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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