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Da: Arci Ferrara APS.

Mercoledì 19 febbraio arriva al Cinema Boldini – in versione originale con sottotitoli in italiano – ALLA MIA PICCOLA SAMA (For Sama), il film documentario più potente mai uscito sulla guerra in Siria che prende la forma di una lettera d’amore di una madre per la figlia.

Waad ha 26 anni ed è siriana, ha una figlia piccola di nome Sama, nata dal matrimonio con Hemza, il suo amico d’infanzia che diventerà suo marito durante l’assedio e opera come medico sul campo ad Aleppo.

La paura di non veder crescere la piccola Sama porta Waad, con la telecamera costantemente in spalla, a raccontare senza censure i terribili crimini e le atrocità commesse dal regime di Assad sulla popolazione siriana.

Il film vuole essere un gesto d’amore per la figlia, ma anche una testimonianza diretta per noi, spettatori anestetizzati e incapaci di provare quello che la popolazione siriana deve affrontare quotidianamente: la lotta costante per la sopravvivenza e la possibilità di perdere le persone più care.

Ma c’è di più, perché il film non si configura solo come un potenziale testamento privato e collettivo, ma anche come il racconto urgente e umanissimo di una crescita personale, accelerata dagli eventi, che trasforma una ragazza in una donna e madre, e una giovane filmaker in una giornalista coraggiosa e rispettata, una voce dalla primissima linea, tutto senza pregiudicare l’intimità del suo obiettivo, inteso nel duplice significato di mezzo e fine.

Al centro di tutto c’è la piccolissima Sama, cuore pulsante della rivoluzione, termometro di sopravvivenza, miracolo incastonato nell’orrore della tragedia nella tragedia: il genocidio dei bambini siriani. Della loro sofferenza, ma anche della loro resistenza, Sama è il simbolo toccante e universale.

Il film ha ottenuto la nomination agli Oscar come miglior documentario ed è stato premiato al Festival di Cannes e ai BAFTA Awards come Miglior Documentario.

For Sama è patrocinato da Amnesty International – Italia.ed oltre ad essere un documentario di grande qualità, è connesso anche alla campagna umanitaria Action For Sama, che nasce dai registi Waad Al-Kateab e Edward Watts con l’intento di sensibilizzare il pubblico circa la situazione di sofferenza in cui sono costretti a vivere i cittadini siriani.

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Arci Ferrara


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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