19 Gennaio ritorna il corso “Saper guardare un film- Il Cult Movie” al Cinema Boldini
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Da:Ufficio Stampa Arci Ferrara APS
Dopo il successo degli scorsi appuntamenti, domenica 19 gennaio dalle 10.00 alle 13.00 il Cinema Boldini propone una nuova lezione di approfondimento cinematografico a cura di Roy Menarini. Questa volta il corso Saper guardare un film sarà dedicato al CULT MOVIE.
Che cos’è un cult movie? La nozione ristretta lo riduce a una manciata di anni in cui era ancora possibile che un film arrivasse come un UFO e fosse visto da pochi adepti. Ora è una categoria pubblicitaria, ma i cult movie forse esistono ancora. Il corso sarà un viaggio nel folle mondo del culto appassionato, da Freaks a Rocky Horror, da Eraserhead a Il grande Lebowski e tanti altri grandi titoli.
Roy Menarini, nato a Bologna nel 1971, è docente e critico cinematografico. Insegna Cinema e Industria Culturale presso l’Università di Bologna. Dirige la rivista Cinergie – Il cinema e le altre arti. Studia le trasformazioni della cultura cinematografica e ha pubblicato numerosi volumi dedicati alla storia del cinema italiano e al cinema contemporaneo. Ha scritto in anni recenti Cinema e fantascienza (Clueb) e Il corpo nel cinema (Bruno Mondadori/Pearson). Il suo ultimo volume è Il discorso e lo sguardo (Dabasis). È consulente per vari festival e istituzioni di cultura cinematografica, tra cui la Cineteca di Bologna. Scrive per Mymovies, Film Tv, Fata Morgana, Corriere della Sera. Insegna inoltre in numerosi corsi di aggiornamento ed è organizzatore di Master e Corsi di Formazione all’Audiovisivo.
Ai partecipanti verrà offerta la colazione. Vi aspettiamo al piano superiore del cinema a partire dalle 9.30.
Il corso è aperto a tutti, è destinato alla formazione del pubblico e consigliato a spettatori assidui, studenti universitari, cinefili e cultori, frequentatori di eventi artistici e culturali o semplici appassionati. L’incontro lascerà spazio, nei momenti finali, al dibattito collettivo e alle domande del pubblico.
È possibile prenotare la lezione scrivendo a questo indirizzo mail – alicebolognesi@arciferrara.org, acquistando direttamente il biglietto al Cinema Boldini oppure prenotando telefonicamente presso Arci Ferrara – 0532.241419
Il costo della lezione è di 10 euro, 8 euro per i soci Arci (sarà possibile fare la tessera Arci 2019/2020 presso il Cinema Boldini).
Le lezioni di cinema sono organizzate grazie alla collaborazione con Fice Emilia Romagna – Federazione Italiana Cinema d’Essai e sono sostenute da Cassa Padana.
Il prossimo appuntamento con Roy Menarini sarà domenica 16 febbraio con un focus su Cinema e Musica.
Arci Ferrara
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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