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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Torna il rombo il prossimo 19 settembre della manifestazione “Auto Moto Storiche in Centro Storico” a Ferrara che raccoglierà oltre un centinaio di vetture storiche (dagli anni ’30 fino agli anni ’70/’80) parcheggiate nel cuore di Ferrara.
Un evento – promosso dal Club Officina Ferrarese, dal Comitato Commercianti del Centro Storico, da Ospitalità Estense ed Ascom Confcommercio Ferrara con il supporto del Centro Porsche di Bologna – che è stato presentato oggi (17/09) alla stampa nella sede dal Club.
“Un evento – ha aperto Riccardo Zavatti presidente di Officina Ferrarese – che cresce in interesse anno dopo anno e che quest’anno coinvolgerà anche le storiche Vespe. Tra le chicche automobilistiche in mostra una Dodge ed una OM entrambi del 1929 e poi la Maserati di Grazi degli anni ’50 che partecipò ad una storica Mille Miglia”. Senza dimenticare il 20 settembre poi che Ferrara vedrà il passaggio di circa 340 autovetture del Gran Premio Nuvolari una gran classica del motore da non perdere per gli appassionati di auto e non solo.
Un evento salutato con entusiasmo dall’assessore allo Sport Simone Merli: “Desidero ringraziare quanti si adoperano come l’Officina Ferrarese che organizza eventi che generano attenzione e ricchezza diretta ed indiretta per Ferrara. Colgo l’occasione per ringraziare Ascom per il suo lavoro in questi mesi di valorizzazione dell’intera città”.
A Filippo Orlandini (presidente di Ospitalità Estense) il compito di illustrare le iniziative a corollario: “Si tratta innanzitutto di una manifestazione che anno dopo anno attrae un interesse crescente dalle province limitrofe. Tra le iniziative laterali il concorso fotografico che quest’anno approda sul Web con la collaborazione gli Instagramers di Ferrara (#AutoMotoStoricheFe2015) senza dimenticare la possibilità di brevi tour per i turisti con macchine d’epoca per conoscere la città sempre a cura dell’Officina Ferrarese” (per maggiori informazioni www.automotostoricheferrara.it).
Un evento prestigioso ma che cammina con le sue gambe senza alcun richiesta di contributo alle attività commerciali come ha ricordato Matteo Musacci, che pur assente per impegni personali, ha fatto sottolineare quest’aspetto dai relatori intervenuti.
La conclusione nelle parole di Giulio Felloni, presidente di Ascom Ferrara che ha espresso tutto il suo plauso:”Auto Moto Storiche in Centro Storico si conferma una manifestazione ricca di eventi e di interesse in grado di coniugare sport, cultura e turismo. Ferrara vanta peraltro un invidiabile tradizione storica nel campo dei motori – e Felloni ha concluso lanciando l’ipotesi di “un vero e proprio Museo della Bicicletta, della Moto e dell’Auto da realizzare a cura del Club Officina Ferrarese nella nostra città, ovviamente con il supporto dell’Amministrazione Comunale e di Ascom. Un’opportunità che se realizzata permetterebbe di integrare al meglio ancora una volta sport, turismo, cultura e didattica con notevoli e positive ricadute per lo sviluppo della città e del territorio”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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