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da: ufficio stampa Luiss “Guido Carli”

Fondirigenti, LUISS e LUISS ENLABS “la fabbrica delle startup” hanno siglato un accordo per favorire l’occupabilità e la formazione sia dei giovani che degli adulti che si trovano fuori dal contesto lavorativo.

I dati sulla disoccupazione sono piuttosto allarmanti e in Emilia Romagna il tasso di disoccupazione sale al 9,7% con 204 mila persone in cerca di lavoro (Fonte: Istat, occupati e disoccupati I trimestre 2014).

Per dare una nuova spinta allo sviluppo economico e sociale e per favorire la crescita e l’occupazione, nasce il progetto “Energie Esperte” promosso da Confindustria e Federmanager con l’obiettivo di mettere in sinergia i giovani e gli adulti, l’energia con la competenza, la voglia di futuro con la solidità. Fattori che il progetto coniuga per sperimentare un nuovo tipo di welfare “attivo” in cui giovani e manager mettono in campo le proprie risorse: rispettivamente le nuove idee e l’esperienza.
 
Il progetto prevede un percorso formativo per mettere le competenze e le esperienze dei dirigenti al servizio di start up innovative avviate da giovani che hanno scelto la via dell’autoimprenditorialità e verrà realizzato dallo staff formativo di LUISS ENLABS.

Gli obiettivi sono quelli di migliorare la qualità e il numero delle start-up innovative, capitalizzare le competenze manageriali al servizio dei giovani e favorire la rioccupabilità dei dirigenti.

Il confronto tra startupper e dirigenti avrà la durata di 1 anno, durante il quale i soggetti coinvolti potranno individuare autonomamente le possibili modalità di collaborazione, fino al significativo ruolo di “business angel”. Due i moduli che compongono il percorso:

Un’attività formativa di 10 settimane, finalizzata a formare i manager sulla comprensione delle startup e del ruolo di business angel;
un successivo programma “residenziale”, della durata di 9 mesi, in cui i manager avranno la possibilità di “interagire dal vivo” con tutte le startup presenti nell’acceleratore LUISS ENLABS, avendo a disposizione una postazione fissa di lavoro e accedendo agli eventi formativi e informativi realizzati presso l’acceleratore.

Il primo modulo di formazione, che parte a settembre fino a metà dicembre 2014, sarà articolato in 12 seminari, che si terranno presso la sede di LUISS ENLABS (Stazione Termini – Roma), con docenti altamente qualificati e comprovata esperienza nel mondo delle startup e dell’angel/venture investing. È previsto obbligo di frequenza e il costo di partecipazione sarà sostenuto da Fondirigenti.

A questa prima edizione dell’iniziativa potranno partecipare 30 manager, momentaneamente disoccupati, con un’adeguata conoscenza della lingua inglese e dei sistemi informatici di base, opportunamente selezionati tra:

i dirigenti già iscritti all’Agenzia del Lavoro di Fondirigenti;
i dirigenti che, in possesso dei requisiti necessari, si iscriveranno alla predetta Agenzia sul sito web all’indirizzo http://www.fondirigenti.it/ActionPagina_2502.do

Il Comitato di Pilotaggio del progetto selezionerà i partecipanti in base alle caratteristiche delle esperienze professionali e quelle delle startup presenti nell’acceleratore.

La candidatura dovrà essere inviata entro il 31 agosto 2014, alla casella mail nazionale@agenzia.fondirigenti.it, con una dichiarazione di motivazione e il CV aggiornato.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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