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da: Arci Ferrara

Lunedì 23 maggio ore 21.00 – ingresso 5 euro

Versione originale con sottotitoli in italiano

Prosegue il 10 maggio alle ore 21, con la proiezione di ANOMALISA, la rassegna del Cinema Boldini dedicata ai film inediti, proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano.

Anomalisa segna il debutto alla regia di un lungometraggio animato (in coppia con Duke Johnson) di Charlie Kaufman, due volte nomination all’Oscar per le sceneggiature di Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee, e vincitore per Se mi lasci ti cancello. E’ la tecnica della stop-motion, finanziata con una campagna di crowdfunding tramite Kickstarter – a portare sullo schermo una sua commedia teatrale.

Michael Stone, marito, padre e apprezzato autore del libro “How May I Help You Help Them?” (Come posso aiutarvi ad aiutarli?) è un uomo paralizzato dall’ordinarietà della sua vita. In occasione di un viaggio d’affari a Cincinnati dove deve tenere una conferenza ad un congresso di professionisti del settore servizio clienti, pernotta al Fregoli Hotel. Lì scopre, con sua grande meraviglia, una possibile via di uscita dalla sua disperazione nei panni di una rappresentante di una ditta di dolci di Akron di nome Lisa, una donna senza grandi pretese che potrebbe essere o meno il grande amore della sua vita.

Il tema portante qui è, come in Se mi lasci ti cancello, la disarmante capacità che ha l’essere umano di intralciare la propria ricerca della felicità, confondendo fatalmente la crudeltà del destino con la propria incapacità ad accettarne l’imperfezione. Michael trascorre tutta la vicenda ritenendosi diverso e temendo l’omologazione, e Kaufman con enorme abilità costruisce una vera empatìa tra noi e quest’uomo di mezz’età la cui sofferenza interiore, sulle prime, ci appare comprensibile seppur indice di debolezza.

Kaufman tuttavia non è un autore accondiscendente, è uno di quelli che crede nello spiazzare lo spettatore per metterlo di fronte a un ribaltamento del punto di vista, salutare ma amaro come il medicinale che da bambini proprio non volevamo ingoiare. Michael è una vittima o è patetico? La disperata ricerca di un senso alto, “superiore”, nei rapporti umani è una sofferenza che segna menti privilegiate o un atto di presunzione che trascina potenziali affetti e bei momenti in un gorgo di nulla? E’ il mondo che non ci merita o siamo noi che non ci meritiamo il mondo?

Lo spettatore si chiede inizialmente perché tutti i personaggi, tranne Michael, abbiano la stessa voce maschile sia che si tratti di uomini che di donne. Quando poi entra in scena Lisa si può finalmente ascoltare l’unica voce femminile e a questo punto le ipotesi potrebbero essere molteplici, andando dalla disumanizzazione di un mondo di pupazzi a quella della messa in rilievo dell’unicità del possibile ‘vero amore’.
C’è però una risposta molto più aderente al film e anche più ‘scientifica’ anche se sottaciuta, perché Michael Stone sceglie non casualmente il Fregoli Hotel. La storia del teatro ci ricorda come Leopoldo Fregoli sia stato un grande imitatore ma soprattutto un grandissimo trasformista sulle scene di tutto il mondo. Non tutti però sanno che al suo nome è legata una sindrome che definisce una malattia psichiatrica in cui il paziente si sente perseguitato da una singola persona la quale, secondo il suo delirio, assume le sembianze di coloro che lo circondano, non abbandonandolo mai. Riletto in questa chiave il film assume tutta un’altra rilevanza e la colazione mattutina in hotel si rivela come un piccolo gioiello di scrittura in costante equilibrio tra ironia e tragedia.

Premio Oscar 2016 come Miglior film d’animazione e Gran Premio della Giuria a Venezia 2015, Anomalisa è una bellissima e tenera fuga dalla realtà, assurdamente comica, che lascia allo spettatore una consapevolezza: che la ricerca dello “splendore eterno della mente immacolata” è ancora per Kaufman ciò che rende l’essere umano così irresistibilmente tragicomico.

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Arci Ferrara


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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