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Da Camera di Commercio

Govoni: “Ben venga qualsiasi strumento in grado di prevenire il rischio default quando sia ancora possibile, preservando così l’impresa e chi in essa lavora”

27 le procedure attive in Camera di commercio per la rinegoziazione dei debiti di consumatori e piccoli imprenditori ferraresi. Artigiani, commercianti, start up innovative, consumatori e tutti coloro che fino a ieri erano “troppo piccoli” per fallire possono, infatti, rivolgersi, nel caso si trovino ad avere un eccesso di debiti per esempio con le banche o con il fisco, all’Ente di Largo Castello (Organismo accreditato dal Ministero della Giustizia) e proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti con un piano di rientro che cadenzi secondo le reali possibilità del soggetti, la restituzione almeno di una parte del dovuto. Il debitore, sotto il controllo del Tribunale, potrà, alternativamente, formulare una proposta di accordo con i creditori; chiedere la liquidazione del patrimonio o proporre – solo se riveste la qualifica di consumatore – un piano di ristrutturazione dei debiti. E mettendo a disposizione anche solo un piccolo patrimonio, potrà ottenere la liberazione da tutti i debiti pregressi, il c.d. “fresh start” (“ripartenza”, seconda “chance”).
Numerose, intanto, le novità apportate alle procedure di allerta, uno dei cardini del disegno di legge delega per la riforma della crisi di impresa e dell’insolvenza nel testo approvato alla Camera dei Deputati lo scorso 1° febbraio. L’articolo 4, dopo aver precisato che i meccanismi di allerta non riguardano le società quotate e le grandi imprese con più di 250 dipendenti e, alternativamente, fatturato ed attivo superiori a 50 e 43 milioni, affida alle Camere di commercio il compito di incaricare un collegio di esperti per evitare il fallimento e tenere in vita l’impresa.
Il Parlamento, dunque, introduce una fase preventiva di allerta per far emergere fin quando si è in tempo un’eventuale crisi d’impresa e una sua risoluzione assistita, cancellando la segnalazione diretta dei creditori qualificati all’autorità giudiziaria. Segnalazione che invece andrà effettuata all’organismo di composizione della crisi costituito proprio presso la Camera di commercio. Introdotti, inoltre, premi per quegli imprenditori che si rivolgano tempestivamente alla procedura di allerta o che facciano ricorso ad altri istituti per la soluzione concordata della crisi. In particolare, oltre ad essere state escluse sanzioni per coloro che non tengono tali condotte, il disegno di legge prevede che le misure premiali possano avere carattere patrimoniale o coinvolgere la responsabilità personale.

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CAMERA DI COMMERCIO


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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