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Rinnovato con l’Amministrazione comunale il contratto in comodato d’uso dei locali

28 OTTOBRE: RIAPRE A COMACCHIO LA SEDE DECENTRATA DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Gli uffici dell’Ente di Largo Castello al servizio di un territorio che registra la presenza di quasi 4mila imprese: con Ferrara e Cento sono tre gli sportelli in provincia della Camera di commercio

Dopo la forzata chiusura in ottemperanza alle misure di contrasto e di contenimento dell’epidemia da Covid-19, dal prossimo 28 ottobre, ed ogni mercoledì dalle 9.30 alle 12.30, riprenderanno le attività della Camera di commercio per le imprese del Comune di Comacchio. Presso la sede decentrata dell’Ente di Largo Castello, all’interno del prestigioso Palazzo Bellini, gli imprenditori comacchiesi potranno, dunque, riprendere ad usufruire dei numerosi servizi erogati dagli sportelli dell’Ente di Largo Castello che, dopo Cento e la Città capoluogo, copre così con le proprie attività anche l’utenza del basso ferrarese.

Tra i servizi erogati:

  • tutti i tipi di visure e certificati relativi al Registro delle imprese;
  • la bollatura di libri sociali e scritture contabili;
  • firma digitale ( solo su appuntamento innovativi@fe.camcom.it )
  • tesserino mediatori
  • tessere cronotachigrafe
  • rilascio copie di atti e bilanci;
  • brevetti: ritiro moduli
  • informazione ed assistenza sulle numerose opportunità di finanziamento promosse dalla Camera di commercio, dalla Regione, dal Governo e dall’Unione Europea.

Numerosi servizi del Registro imprese (tramite la piattaforma SARI) e dell’Ufficio estero continueranno ad essere forniti online ma, parallelamente alla tecnologia, la possibilità di incontro tra persone resa possibile proprio dalla sede decentrata rappresenta una opportunità unica con un elevato valore aggiunto non solo per gli imprenditori, ma anche per la stessa Camera di commercio, perché permette di approfondire in maniera diretta le esigenze e i problemi di un territorio e di promuoverne lo sviluppo fornendo un servizio sempre più a misura d’impresa.

Sono poco meno di 4mila le localizzazioni attive presenti a Comacchio, operanti principalmente nel commercio, nella pesca, nel turismo e nelle costruzioni. Gli imprenditori comacchiesi scelgono in prevalenza la forma giuridica più semplice, l’impresa individuale (quasi il 50% del totale), ma la società di capitale è preferita alla forma delle società di persone. Oltre un terzo degli imprenditori della zona ha un’età compresa fra i 30 e i 49 anni. I “giovani” con meno di 29 anni costituiscono solamente poco più del 5%, mentre gli “over 50” (fino a 69 anni) rappresentano il 55% del totale.

Avvertenza: la Camera di commercio si riserva di apportare agli orari ed alle modalità di apertura le modifiche che si renderanno necessarie al seguito del variare degli scenari epidemiologico e normativo.

Per informazioni: Ufficio di Comacchio (aperto i mercoledì mattina dalle 9.30 alle 12.30), Via Agatopisto 3, Palazzo Bellini (0533/311083, comacchio@fe.camcom.it)

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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