Skip to main content

“Trenta fotografie per avviare un discorso” è il titolo della lezione-incontro con il docente di Storia e teoria dell’immagine fotografica Fulvio Bortolozzo in programma per mercoledì 17 aprile 2019 alle 20.45 nella sede della Video-biblioteca “Vigor” (via Previati 18, Ferrara). Attraverso una selezione di trenta immagini, il docente dell’Istituto europeo di design ripercorrerà le principali tappe della fotografia dal 1850 ad oggi. L’appuntamento fa parte del ciclo di incontri dedicati alla fotografia a cura dell’Associazione Feedback con il patrocinio del Comune di Ferrara. La partecipazione è gratuita per tutti i soci Feedback; è possibile tesserarsi sul posto.

Da: Associazione Feedback – Ferrara
L’associazione Feedback riprende i talk dedicati al mondo della fotografia: fotografi, critici ed esperti del settore raccontano le loro esperienze, parlano del ruolo della fotografia nella società contemporanea, nella loro professione, mostrano i propri lavori più significativi. Gli incontri si svolgono presso la Video biblioteca “Vigor” del Comune di Ferrara, in via Gaetano Previati 18, a partire dalle ore 20:45. La partecipazione è gratuita per tutti i soci Feedback, è possibile tesserarsi sul posto. Nostro ospite di mercoledì 17 aprile sarà Fulvio Bortolozzo, con il talk “30 fotografie per avviare un discorso”.
Un excursus essenziale che ripercorre alcuni degli aspetti iconografici fondamentali di quella rivoluzionaria “immagine automatica” che ha sconvolto fin dal suo apparire il mondo dell’arte e delle immagini. Dalla prima missione fotografica ottocentesca in Francia, passando per il Modernismo di Alfred Stieglitz negli USA, seguendo le anticipazioni surrealiste di Eugène Atget nella Parigi tra Ottocento e Novecento, tornando negli States per la svolta epocale dello stile documentario di Walker Evans e lo sviluppo successivo con Robert Frank, Lee Friedlander, Robert Adams, fino al primo colore di Stephen Shore e William Eggleston. Per poi arrivare in Italia con Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin e la nuova fotografia di paesaggio iniziata da Luigi Ghirri ed i fotografi che gli furono vicini negli anno Ottanta. Proseguendo poi in Germania, negli anni Novanta, con i coniugi Bernd e Hilla Bechere i loro allievi della Scuola di Düsseldorf. Per concludere infine con alcune tendenze contemporanee del nuovo Millenio.
Fulvio Bortolozzo è nato a Torino nel 1957, dove vive e lavora. Diplomato alla Scuola di Scenografia dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dagli anni Ottanta usa la fotocamera come dispositivo di osservazione nei luoghi. Docente di Teoria e storia dell’immagine fotografica, dal 1998 insegna all’Istituto Europeo di Design di Torino. Svolge inoltre attività didattiche, editoriali e curatoriali nell’ambito della fotografia storica e contemporanea.
Ingresso libero, riservato ai soci Feedback (è possibile tesserarsi anche la sera stessa dell’evento).

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it